Sono diverse le questioni rilevanti nel dibattito pedagogico sui media in relazione ai soggetti di minore età: i temi della responsabilità e corresponsabilità educativa, della ricerca di benessere nell’uso equilibrato, controllato e creativo, nonché la necessità di evitare atteggiamenti d’uso omologanti e secondo una logica consumistica, inseguendo le mode tecnologiche del momento, che rischiano, nuovamente, di creare nuove forme di povertà educative. Che cosa significa, dunque, oggi, alfabetizzare, insegnare a leggere e a scrivere al tempo del digitale? Gestire un profilo in Instagram, costruire contenuti di un podcast, creare uno storytelling videoludico sono in antitesi agli apprendimenti disciplinari o possono e devono essere messi in stretta correlazione per promuovere una reale agency nei processi formativi e di empowerment delle giovani generazioni per esercitare cittadinanza anche nel e con il digitale? E soprattutto attraverso quali metodologie, scelte didattiche, progettuali per non “lasciare nessuno indietro” e per rispondere a nuove forme di povertà, definite di povertà digitale (o mediale)? L’approccio pedagogico di Alberto Manzi ci continua a consegnare domande e riflessioni per costruire un sistema educativo che voglia mettere al centro la formazione delle giovani generazioni come cittadini e cittadine competenti, capaci di abitare il proprio tempo in maniera critica, attiva e partecipativa.

Nardone, R. (2024). Prospettive di media education nella formazione degli insegnanti : non è mai troppo tardi.... Bologna : Regione Emilia Romagna.

Prospettive di media education nella formazione degli insegnanti : non è mai troppo tardi...

R. Nardone
2024

Abstract

Sono diverse le questioni rilevanti nel dibattito pedagogico sui media in relazione ai soggetti di minore età: i temi della responsabilità e corresponsabilità educativa, della ricerca di benessere nell’uso equilibrato, controllato e creativo, nonché la necessità di evitare atteggiamenti d’uso omologanti e secondo una logica consumistica, inseguendo le mode tecnologiche del momento, che rischiano, nuovamente, di creare nuove forme di povertà educative. Che cosa significa, dunque, oggi, alfabetizzare, insegnare a leggere e a scrivere al tempo del digitale? Gestire un profilo in Instagram, costruire contenuti di un podcast, creare uno storytelling videoludico sono in antitesi agli apprendimenti disciplinari o possono e devono essere messi in stretta correlazione per promuovere una reale agency nei processi formativi e di empowerment delle giovani generazioni per esercitare cittadinanza anche nel e con il digitale? E soprattutto attraverso quali metodologie, scelte didattiche, progettuali per non “lasciare nessuno indietro” e per rispondere a nuove forme di povertà, definite di povertà digitale (o mediale)? L’approccio pedagogico di Alberto Manzi ci continua a consegnare domande e riflessioni per costruire un sistema educativo che voglia mettere al centro la formazione delle giovani generazioni come cittadini e cittadine competenti, capaci di abitare il proprio tempo in maniera critica, attiva e partecipativa.
2024
Non è mai troppo presto : la Media Education a 100 anni dalla nascita di Alberto Manzi
83
104
Nardone, R. (2024). Prospettive di media education nella formazione degli insegnanti : non è mai troppo tardi.... Bologna : Regione Emilia Romagna.
Nardone, R.
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