Quando il 28 febbraio 1919, a poco più di tre mesi dalla vittoria bellica, il giovane tenente di artiglieria Fulcieri Paulucci di Calboli spira nel sanatorio svizzero di Saanen, per un’infezione acuta (erisipela) correlata al decubito di una recente paraplegia, il suo nome fa già parte dell’immaginario nazionalista italiano . La sua fama era montata nel corso della Grande Guerra, sospinta da un esempio di vita fanaticamente devota alla causa patriottica. Convinto interventista e volontario di prima linea, sebbene l’alta formazione e il potente blasone famigliaŗe gli avessero ripetutamente offeŗto l’occasione di tenersi loıtaıo dal fronte, fu due volte gravemente ferito agli arti inferiori durante le battaglie sul Carso a cavallo fra 1915 e 1916: divenuto invalido (anchilosi del ginocchio sinistro), smosse tutte le sue entrature e mise addirittura in campo uno sciopero della fame per uscire dalla relegazione nelle retrovie e farsi riassegnare alle trincee. Riottenuto per intercessione diretta del Duca d’Aosta un incarico operativo come"osservatoŗe di controbatteria", sul Dosso Faiti (oggi Slovenia goriziana) si guadagnerà nel gennaio 1917 una medaglia d’oro al valor militare con una condotta eroica e sprezzante della propria invalidità, che tuttavia lo lascerà paralizzato dallo sterno in giù, dopo un calvario di atroci sofferenze. Ridotto in carrozzella e costantemente afflitto da dolori, consuma le sue residue risorse fisiche spendendosi in una frenetica attività di propaganda per la tenuta del fronte interno – che lo vede anche cofondatore del Comitato di Azione fra mutilati, invalidi e feriti di guerra e Presidente della sua Sezione di Difesa Patriottica – a partire dalla disfatta di Capoŗettosino all’estate 1918, quando piaghe, febbri e deperimento organico lo costringono al suo ultimo e definitivo ricovero.

Guzzo, D. (2017). La costruzione di un mito della nazione fascista: Fulcieri Paulucci di Calboli, santo dei martiri della Grande Guerra. Roma : BraDypUS.

La costruzione di un mito della nazione fascista: Fulcieri Paulucci di Calboli, santo dei martiri della Grande Guerra

Domenico Guzzo
2017

Abstract

Quando il 28 febbraio 1919, a poco più di tre mesi dalla vittoria bellica, il giovane tenente di artiglieria Fulcieri Paulucci di Calboli spira nel sanatorio svizzero di Saanen, per un’infezione acuta (erisipela) correlata al decubito di una recente paraplegia, il suo nome fa già parte dell’immaginario nazionalista italiano . La sua fama era montata nel corso della Grande Guerra, sospinta da un esempio di vita fanaticamente devota alla causa patriottica. Convinto interventista e volontario di prima linea, sebbene l’alta formazione e il potente blasone famigliaŗe gli avessero ripetutamente offeŗto l’occasione di tenersi loıtaıo dal fronte, fu due volte gravemente ferito agli arti inferiori durante le battaglie sul Carso a cavallo fra 1915 e 1916: divenuto invalido (anchilosi del ginocchio sinistro), smosse tutte le sue entrature e mise addirittura in campo uno sciopero della fame per uscire dalla relegazione nelle retrovie e farsi riassegnare alle trincee. Riottenuto per intercessione diretta del Duca d’Aosta un incarico operativo come"osservatoŗe di controbatteria", sul Dosso Faiti (oggi Slovenia goriziana) si guadagnerà nel gennaio 1917 una medaglia d’oro al valor militare con una condotta eroica e sprezzante della propria invalidità, che tuttavia lo lascerà paralizzato dallo sterno in giù, dopo un calvario di atroci sofferenze. Ridotto in carrozzella e costantemente afflitto da dolori, consuma le sue residue risorse fisiche spendendosi in una frenetica attività di propaganda per la tenuta del fronte interno – che lo vede anche cofondatore del Comitato di Azione fra mutilati, invalidi e feriti di guerra e Presidente della sua Sezione di Difesa Patriottica – a partire dalla disfatta di Capoŗettosino all’estate 1918, quando piaghe, febbri e deperimento organico lo costringono al suo ultimo e definitivo ricovero.
2017
L’Italia nella Grande Guerra. Nuove ricerche e bilanci storiografici
189
200
Guzzo, D. (2017). La costruzione di un mito della nazione fascista: Fulcieri Paulucci di Calboli, santo dei martiri della Grande Guerra. Roma : BraDypUS.
Guzzo, Domenico
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