Leggere un’opera singolare come l’Apologia di Socrate scritta da Platone mette di fronte all’impresa di dover conciliare la “caccia” a Socrate, l’uomo di Atene, tra le pieghe del testo con le ragioni della scrittura platonica, anonima e dialogica, allusiva e ibrida, che sfugge a ogni classificazione canonica. Due oggetti sfuggenti, ma orientati in opposte direzioni. Se si allontana un po’ lo sguardo, tuttavia, in modo da abbracciare entrambe le direzioni in una visione d’insieme, se le due domande “Chi è il Socrate dell’Apologia platonica?” e “Che tipo di opera è l’Apologia?” sono poste senza che l’una prenda il sopravvento sull’altra, in modo da illuminarsi a vicenda, allora forse abbiamo buone ragioni per sperare di trovare il luogo in cui Socrate e Platone si incontrano. Questo è lo spirito con il quale ripeteremo ancora una volta il test filo- sofico dell’Oracolo di Delfi così come Socrate lo racconta ai 500 giurati del tribunale di Atene durante il processo del 399 a.C.: presentando il dio come migliore testimone della difesa. Riportando l’enigma al suo contesto proprio, sia interno (la messa in scena giudiziaria) sia esterno (l’Apologia come “dialogo zero”), vedremo il modo in cui Platone ha saputo cambiare per sempre la natura e il valore della testimonianza.

Capuccino, C. (2024). Socrate e il testimone divino. Una lettura retorica dell'Apologia di Platone. Padova : CLEUP.

Socrate e il testimone divino. Una lettura retorica dell'Apologia di Platone

Carlotta Capuccino
2024

Abstract

Leggere un’opera singolare come l’Apologia di Socrate scritta da Platone mette di fronte all’impresa di dover conciliare la “caccia” a Socrate, l’uomo di Atene, tra le pieghe del testo con le ragioni della scrittura platonica, anonima e dialogica, allusiva e ibrida, che sfugge a ogni classificazione canonica. Due oggetti sfuggenti, ma orientati in opposte direzioni. Se si allontana un po’ lo sguardo, tuttavia, in modo da abbracciare entrambe le direzioni in una visione d’insieme, se le due domande “Chi è il Socrate dell’Apologia platonica?” e “Che tipo di opera è l’Apologia?” sono poste senza che l’una prenda il sopravvento sull’altra, in modo da illuminarsi a vicenda, allora forse abbiamo buone ragioni per sperare di trovare il luogo in cui Socrate e Platone si incontrano. Questo è lo spirito con il quale ripeteremo ancora una volta il test filo- sofico dell’Oracolo di Delfi così come Socrate lo racconta ai 500 giurati del tribunale di Atene durante il processo del 399 a.C.: presentando il dio come migliore testimone della difesa. Riportando l’enigma al suo contesto proprio, sia interno (la messa in scena giudiziaria) sia esterno (l’Apologia come “dialogo zero”), vedremo il modo in cui Platone ha saputo cambiare per sempre la natura e il valore della testimonianza.
2024
Socrate: otto ritratti filosofici
27
98
Capuccino, C. (2024). Socrate e il testimone divino. Una lettura retorica dell'Apologia di Platone. Padova : CLEUP.
Capuccino, Carlotta
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