Spectra: logica del movimento

Taking a bird’s-eye view of Cindy Van Acker’s compositional processes – starting with works like Lanx (2008), then moving on to Shadowpieces (2018–2020) and culminating with the recent Speechless Voices (2018) and Without References (2021) – this article places the focus on the particular logic of movement that’s expressed in them. This logic is based on a reversal of perspective and applies not only to the anatomical body, but also to other material presences such as sound and light. It’s not the bodies that produce movement – rather, it’s movement that propels the bodies. Movement thus appears as a energy diffused in space, a force modified by the bodies yet also exerting its influence upon them. What ultimately emerges is rhythmós, conceived as a visible trace of something that flows, extends and sets all in motion.

Il testo analizza - per la prima volta - la logica di movimento sottesa alla composizione coreografica di Cindy Van Acker. Questo contributo ripercorre analiticamente il processo creativo della coreografa, coprendo le produzioni che vanno da "Lanx" (2008) a "Shadowpieces" (2018-2020) fino a quelle più recenti come "Speechless Voices" (2018) e "Without References" (2021). Il testo si concentra dunque sulla particolare logica di movimento che ne sta alla base. Essa si basa su un'inversione di prospettiva: non sono i corpi che producono movimento, ma è il movimento che muove i corpi. Il movimento diventa così un'intensità che attraversa lo spazio, una forza che i corpi modificano ma che allo stesso tempo agisce su di essi, sia che si tratti di entità anatomiche, sonore o cromatiche. In questo modo emerge un “rhythmós”, concepito come la traccia visibile di qualcosa che scorre e si diffonde, fonte di ogni movimento che dimora “indipendente” dai corpi, ma che tutti li attraversa e connette.