Questo modulo presenta due livelli di analisi della lingua correlati, ma allo stesso tempo molto diversi tra loro: la morfologia e la sintassi. Quest’ultima viene considerata come il livello di analisi che caratterizza in modo univoco il linguaggio umano distinguendolo dai sistemi di comunicazione degli animali. La sintassi è dunque la caratteristica distintiva delle lingue umane, è l’architrave delle nostre lingue. La morfologia, invece, è il livello di analisi più discusso delle lingue umane, perché è quello che ha la diffusione più disomogenea: alcune lingue, come l’italiano, hanno una morfologia molto ricca e produttiva; altre lingue, come il cinese, ne sono quasi prive. Per questo, alcuni studiosi pensano che la morfologia in realtà non esista come livello autonomo e che debba essere trattata come una componente della sintassi. In questo modulo mostreremo come la morfologia sia in realtà un livello di analisi del tutto indipendente e presenteremo sia le sue unità, sia i suoi processi. Le unità della morfologia sono il morfema e la parola. Il primo può essere definito in modo piuttosto semplice come la più piccola unità della lingua dotata di significato, cioè il più piccolo segno linguistico. Al contrario la parola è una nozione incredibilmente complessa e difficilissima da definire in modo chiaro e netto: per circoscriverla dovremo ricorrere a una definizione multifattoriale, cioè a una combinazione di diversi fattori che occorrono assieme. I processi che la morfologia utilizza per costruire le parole sono flessione, derivazione e composizione. Composizione e derivazione costruiscono parole nuove, mentre la flessione crea forme grammaticali diverse di una parola. Anche in questo caso vedremo come al di là di definizioni apparentemente così chiare non sia possibile distinguere sempre in modo netto la natura dei processi morfologici. L’ultima parte del modulo è dedicata alla presentazione della sintassi e delle sue unità, soprattutto il sintagma e la frase. In questo secondo caso, ci soffermeremo anche su frasi che hanno una struttura diversa da quella più frequente: la frase passiva e le cosiddette frasi segmentate (frasi scisse, dislocazioni ecc.). Prima di dedicarci alla sintassi, però, ci soffermeremo sul concetto di valenza, che è una premessa imprescindibile per la definizione di frase: se infatti una frase può essere più o meno definita come una combinazione di parole, occorre chiarire che non tutte le parole hanno lo stesso ruolo. Una di esse, il verbo, sembra occupare una posizione preminente in quanto è in grado di condizionare proprio la presenza delle altre parole nella frase.

Morfosintassi

Nicola Grandi
2023

Abstract

Questo modulo presenta due livelli di analisi della lingua correlati, ma allo stesso tempo molto diversi tra loro: la morfologia e la sintassi. Quest’ultima viene considerata come il livello di analisi che caratterizza in modo univoco il linguaggio umano distinguendolo dai sistemi di comunicazione degli animali. La sintassi è dunque la caratteristica distintiva delle lingue umane, è l’architrave delle nostre lingue. La morfologia, invece, è il livello di analisi più discusso delle lingue umane, perché è quello che ha la diffusione più disomogenea: alcune lingue, come l’italiano, hanno una morfologia molto ricca e produttiva; altre lingue, come il cinese, ne sono quasi prive. Per questo, alcuni studiosi pensano che la morfologia in realtà non esista come livello autonomo e che debba essere trattata come una componente della sintassi. In questo modulo mostreremo come la morfologia sia in realtà un livello di analisi del tutto indipendente e presenteremo sia le sue unità, sia i suoi processi. Le unità della morfologia sono il morfema e la parola. Il primo può essere definito in modo piuttosto semplice come la più piccola unità della lingua dotata di significato, cioè il più piccolo segno linguistico. Al contrario la parola è una nozione incredibilmente complessa e difficilissima da definire in modo chiaro e netto: per circoscriverla dovremo ricorrere a una definizione multifattoriale, cioè a una combinazione di diversi fattori che occorrono assieme. I processi che la morfologia utilizza per costruire le parole sono flessione, derivazione e composizione. Composizione e derivazione costruiscono parole nuove, mentre la flessione crea forme grammaticali diverse di una parola. Anche in questo caso vedremo come al di là di definizioni apparentemente così chiare non sia possibile distinguere sempre in modo netto la natura dei processi morfologici. L’ultima parte del modulo è dedicata alla presentazione della sintassi e delle sue unità, soprattutto il sintagma e la frase. In questo secondo caso, ci soffermeremo anche su frasi che hanno una struttura diversa da quella più frequente: la frase passiva e le cosiddette frasi segmentate (frasi scisse, dislocazioni ecc.). Prima di dedicarci alla sintassi, però, ci soffermeremo sul concetto di valenza, che è una premessa imprescindibile per la definizione di frase: se infatti una frase può essere più o meno definita come una combinazione di parole, occorre chiarire che non tutte le parole hanno lo stesso ruolo. Una di esse, il verbo, sembra occupare una posizione preminente in quanto è in grado di condizionare proprio la presenza delle altre parole nella frase.
2023
50
9788867251087
Nicola Grandi
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