Introduzione. I disturbi depressivi materni sono stati ampiamente indagati in relazione alla gravidanza e al puerperio, sottolineando le conseguenze negative sulla relazione madre-bambino e sullo sviluppo di quest’ultimo. L’indagine sui disturbi d’ansia, invece, ha suscitato l’interesse di ricerca e clinico solo recentemente, ponendo maggiore enfasi al post-partum, piuttosto che al periodo della gestazione. Obiettivi della ricerca sono: rilevare l’incidenza della sintomatologia ansiosa in gravidanza in un campione di donne italiane; indagare l’associazione tra ansia e alcuni fattori di rischio psicosociale. Metodo. Il campione è costituito da 404 donne in gravidanza, di classe sociale medio-alta, reclutate all’Ospedale Pierantoni di Forlì. Nell’ambito di un protocollo di assessment psicologico in ospedale, le donne al 3° trimestre di gravidanza hanno compilato alcuni questionari self-report che indagano: ansia (State-Trait Anxiety Inventory STAI), livello di autostima (Scala dell'autostima di Rosenberg RSE), numero e tipologia di eventi di vita negativi (Recent Life Events Questionnaire RLE) e percezione del supporto sociale (Multidimensional Scale of Perceived Social Support MSPSS). Risultati. Dalle analisi dei dati emerge che al 3° trimestre di gravidanza il 20,8% delle donne ha livelli lievi di ansia, mentre il 6,7% livelli moderati-gravi. Rispetto all’associazione tra ansia di stato e fattori di rischio psicosociali, è emerso che le donne con alti livelli di ansia hanno, rispetto alle donne con livelli lievi e normali: un’autostima più bassa (p=0,0001), un minor supporto percepito (p=0,0001) da parte di una persona significativa (p=0,0001), dalla famiglia (p=0,0001) e dagli amici (p=0,0001) e un maggior numero di eventi di vita negativi accaduti nell’ultimo anno (p=0,007). Nello specifico, tra gli eventi indicati, compaiono maggiormente: una grave malattia (p=0,004) e un lutto di una persona cara (p=0,041). Conclusione. La ricerca ha evidenziato la presenza in gravidanza di livelli di ansia di rilevanza clinica, simili a quelli rilevati nella letteratura internazionale, e l’influenza di importanti fattori psicosociali. I dati complessivamente sottolineano la necessità di approfondire lo studio della psicopatologia materna ansiosa, oltre a quella depressiva.

Rischio psicopatologico in gravidanza: sintomatologia ansiosa e variabili psicosociali / Bosicevic L.; Liverani A.; Dalla casa P.; Hamon C.; Monti F.. - STAMPA. - (2010), pp. 291-291. (Intervento presentato al convegno Atti: XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica, AIP- Associazione Italiana di Psicologia, tenutosi a Torino, nel 24-26 Settembre 2010).

Rischio psicopatologico in gravidanza: sintomatologia ansiosa e variabili psicosociali

HAMON, CATHERINE;MONTI, FIORELLA
2010

Abstract

Introduzione. I disturbi depressivi materni sono stati ampiamente indagati in relazione alla gravidanza e al puerperio, sottolineando le conseguenze negative sulla relazione madre-bambino e sullo sviluppo di quest’ultimo. L’indagine sui disturbi d’ansia, invece, ha suscitato l’interesse di ricerca e clinico solo recentemente, ponendo maggiore enfasi al post-partum, piuttosto che al periodo della gestazione. Obiettivi della ricerca sono: rilevare l’incidenza della sintomatologia ansiosa in gravidanza in un campione di donne italiane; indagare l’associazione tra ansia e alcuni fattori di rischio psicosociale. Metodo. Il campione è costituito da 404 donne in gravidanza, di classe sociale medio-alta, reclutate all’Ospedale Pierantoni di Forlì. Nell’ambito di un protocollo di assessment psicologico in ospedale, le donne al 3° trimestre di gravidanza hanno compilato alcuni questionari self-report che indagano: ansia (State-Trait Anxiety Inventory STAI), livello di autostima (Scala dell'autostima di Rosenberg RSE), numero e tipologia di eventi di vita negativi (Recent Life Events Questionnaire RLE) e percezione del supporto sociale (Multidimensional Scale of Perceived Social Support MSPSS). Risultati. Dalle analisi dei dati emerge che al 3° trimestre di gravidanza il 20,8% delle donne ha livelli lievi di ansia, mentre il 6,7% livelli moderati-gravi. Rispetto all’associazione tra ansia di stato e fattori di rischio psicosociali, è emerso che le donne con alti livelli di ansia hanno, rispetto alle donne con livelli lievi e normali: un’autostima più bassa (p=0,0001), un minor supporto percepito (p=0,0001) da parte di una persona significativa (p=0,0001), dalla famiglia (p=0,0001) e dagli amici (p=0,0001) e un maggior numero di eventi di vita negativi accaduti nell’ultimo anno (p=0,007). Nello specifico, tra gli eventi indicati, compaiono maggiormente: una grave malattia (p=0,004) e un lutto di una persona cara (p=0,041). Conclusione. La ricerca ha evidenziato la presenza in gravidanza di livelli di ansia di rilevanza clinica, simili a quelli rilevati nella letteratura internazionale, e l’influenza di importanti fattori psicosociali. I dati complessivamente sottolineano la necessità di approfondire lo studio della psicopatologia materna ansiosa, oltre a quella depressiva.
2010
Atti: XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica, AIP- Associazione Italiana di Psicologia,
291
291
Rischio psicopatologico in gravidanza: sintomatologia ansiosa e variabili psicosociali / Bosicevic L.; Liverani A.; Dalla casa P.; Hamon C.; Monti F.. - STAMPA. - (2010), pp. 291-291. (Intervento presentato al convegno Atti: XII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica, AIP- Associazione Italiana di Psicologia, tenutosi a Torino, nel 24-26 Settembre 2010).
Bosicevic L.; Liverani A.; Dalla casa P.; Hamon C.; Monti F.
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