A partire dalla crisi economica globale del 2008 il panorama politico italiano è stato sconvolto da profondi cambiamenti, come la destrutturazione del sistema partitico bipolare della Seconda repubblica [Chiaramonte et al. 2018], il declino elettorale dei partiti mainstream e l’affermazione di nuovi attori politici anti establishment come il Movimento 5 stelle [Corbetta e Gualmini 2013] – o di vecchi attori con un nuovo linguaggio populista-autoritario come la nuova Lega di Matteo Salvini [Norris e Inglehart 2019]. In questo capitolo, dove analizziamo le dinamiche politiche elettorali nella città di Firenze nell’arco di un decennio, dimostriamo che questa realtà locale, sebbene condivida con il panorama nazionale alcune linee di tendenza, presenta alcune peculiarità, legate alla storia politica ed elettorale del territorio, che la rendono parzialmente differente. In linea con gli altri capitoli del volume, guardiamo alla variazione nei risultati elettorali negli anni dopo la crisi del 2008 in funzione del disagio socio-economico. Più in particolare, il capitolo risponde a tre domande principali: 1) si può affermare che le aree urbane più periferiche coincidono anche con quelle a maggior disagio socio-economico? 2) come si caratterizza la relazione tra voto e disagio socio-economico? 3) E come cambia il voto negli anni post-crisi con particolare riferimento ai partiti mainstream (Pd e Pdl/FI) e antiestablishment (Lega e M5s)? La storia politica ed elettorale di Firenze è quella tipica di una città che – come Bologna – era parte della zona della cosiddetta «subcultura rossa» [Galli 1968; De Sio 2011]. Anche se Firenze ha avuto una caratterizzazione di sinistra meno marcata: oltre che sindaci comunisti nella Prima repubblica ci furono anche (a differenza di Bologna) sindaci socialisti, repubblicani e democristiani. Dall’elezione diretta dei sindaci nel 1993, comunque, Firenze è diventata una delle roccaforti del centrosinistra: tutti i sindaci che si sono succeduti fino ad oggi sono stati espressione di quest’area politica e il Pds/Ds/Pd è sempre stato il primo partito in città in tutte le tornate elettorali. In particolare, nell’intervallo di tempo considerato (2008-2018), il Pd ha sempre mantenuto il primato in tutte le zone della città, anche se con una significativa flessione di voti alle politiche del 2018, scendendo sotto la soglia del 40%. Il capitolo è strutturato come segue. Nel prossimo paragrafo rispondiamo alla prima domanda di ricerca, illustrando e discutendo la relazione tra disagio socio-economico e distanza geografica dal centro nella realtà fiorentina. Nel paragrafo 3, rispondiamo alla seconda domanda, considerando il rapporto tra voto e disagio socio-economico. Nel paragrafo 4, rispondiamo alla terza e ultima domanda di ricerca del nostro capitolo, analizzando come cambia il voto del capoluogo toscano nei dieci anni considerati. Infine, nel quinto e ultimo paragrafo, sintetizziamo i principali dati del nostro studio sulla realtà fiorentina, evidenziando gli aspetti peculiari e in parziale controtendenza rispetto al trend nazionale, con l’intento di approfondire e problematizzare il dibattito sulla relazione tra disagio socio-economico e voto nelle realtà urbane.

Cini L., M.N. (2021). Firenze. Bologna : Il Mulino.

Firenze

Maggini N.
2021

Abstract

A partire dalla crisi economica globale del 2008 il panorama politico italiano è stato sconvolto da profondi cambiamenti, come la destrutturazione del sistema partitico bipolare della Seconda repubblica [Chiaramonte et al. 2018], il declino elettorale dei partiti mainstream e l’affermazione di nuovi attori politici anti establishment come il Movimento 5 stelle [Corbetta e Gualmini 2013] – o di vecchi attori con un nuovo linguaggio populista-autoritario come la nuova Lega di Matteo Salvini [Norris e Inglehart 2019]. In questo capitolo, dove analizziamo le dinamiche politiche elettorali nella città di Firenze nell’arco di un decennio, dimostriamo che questa realtà locale, sebbene condivida con il panorama nazionale alcune linee di tendenza, presenta alcune peculiarità, legate alla storia politica ed elettorale del territorio, che la rendono parzialmente differente. In linea con gli altri capitoli del volume, guardiamo alla variazione nei risultati elettorali negli anni dopo la crisi del 2008 in funzione del disagio socio-economico. Più in particolare, il capitolo risponde a tre domande principali: 1) si può affermare che le aree urbane più periferiche coincidono anche con quelle a maggior disagio socio-economico? 2) come si caratterizza la relazione tra voto e disagio socio-economico? 3) E come cambia il voto negli anni post-crisi con particolare riferimento ai partiti mainstream (Pd e Pdl/FI) e antiestablishment (Lega e M5s)? La storia politica ed elettorale di Firenze è quella tipica di una città che – come Bologna – era parte della zona della cosiddetta «subcultura rossa» [Galli 1968; De Sio 2011]. Anche se Firenze ha avuto una caratterizzazione di sinistra meno marcata: oltre che sindaci comunisti nella Prima repubblica ci furono anche (a differenza di Bologna) sindaci socialisti, repubblicani e democristiani. Dall’elezione diretta dei sindaci nel 1993, comunque, Firenze è diventata una delle roccaforti del centrosinistra: tutti i sindaci che si sono succeduti fino ad oggi sono stati espressione di quest’area politica e il Pds/Ds/Pd è sempre stato il primo partito in città in tutte le tornate elettorali. In particolare, nell’intervallo di tempo considerato (2008-2018), il Pd ha sempre mantenuto il primato in tutte le zone della città, anche se con una significativa flessione di voti alle politiche del 2018, scendendo sotto la soglia del 40%. Il capitolo è strutturato come segue. Nel prossimo paragrafo rispondiamo alla prima domanda di ricerca, illustrando e discutendo la relazione tra disagio socio-economico e distanza geografica dal centro nella realtà fiorentina. Nel paragrafo 3, rispondiamo alla seconda domanda, considerando il rapporto tra voto e disagio socio-economico. Nel paragrafo 4, rispondiamo alla terza e ultima domanda di ricerca del nostro capitolo, analizzando come cambia il voto del capoluogo toscano nei dieci anni considerati. Infine, nel quinto e ultimo paragrafo, sintetizziamo i principali dati del nostro studio sulla realtà fiorentina, evidenziando gli aspetti peculiari e in parziale controtendenza rispetto al trend nazionale, con l’intento di approfondire e problematizzare il dibattito sulla relazione tra disagio socio-economico e voto nelle realtà urbane.
2021
Come votano le periferie: Comportamento elettorale e disagio sociale nelle città italiane
181
193
Cini L., M.N. (2021). Firenze. Bologna : Il Mulino.
Cini L., Maggini N.
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/968888
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact