Un problema urgente allarma oggi la Chiesa ed anche la canonistica: si tratta della diffusione di un'ampia ignoranza in larga parte dei fedeli in merito al patrimonio dogmatico, fideistico, disciplinare del cattolicesimo; è addirittura la cultura cristiana e cattolica - che pure ha segnato indelebilmente l'identità dell'Europa - a rischiare l'estinzione. Si rende necessaria, quindi, una nuova stagione non solo di più penetrante evangelizzazione e missione, ma di catechesi basilare e di educazione cristiana e cattolica a vasto raggio. In quest'opera un posto di primo piano deve essere riservato al laicato, progressivamente estromesso nel corso dei secoli dall'esercizio della funzione di insegnamento e che invece attualmente è vocato ad un compito non secondario in vari ambiti. In questo contributo si mira ad approfondire modalità e termini giuridici di tale collaborazione al munus docendi della Chiesa. L'analisi muove da una accurata disamina della vitalità ed effervescenza di tutta la comunità cristiana delle origini nella propagazione del Verbo. Con la separazione e la scissione sempre più profonda tra laici e chierici, gradualmente solo questi ultimi diverranno depositari della funzione di insegnare nella Chiesa, marginalizzando totalmente i primi. Eppure, come anticipato, oggi si esige per una serie di ragioni (non ultime la crisi delle vocazioni sacerdotali e l'avanzante ed aggressiva secolarizzazione) l'opportunità di potenziare la partecipazione di un laicato maturo e consapevole, debitamente formato, nella missione evangelizzatrice ed educatrice della Chiesa: nella famiglia, nella scuola, nelle organizzazioni di volontariato, nelle parrocchie, negli organismi della Chiesa universale e delle Chiese particolari, nella gestione ed utilizzazione dei mezzi di comunicazione sociale. Si indagano ed illustrano nel dettaglio le forme giuridiche di tale irrinunciabile contributo, le sue dimensioni, i limiti e le condizioni cui è eventualmente subordinato, conducendo lo studio alla luce del diritto canonico universale contenuto nella codificazione del 1983 e del diritto canonico particolare destinato all'Italia.
Il ruolo attivo del laicato nel munus docendi. I laici educatori nella Chiesa di oggi / Boni G.. - STAMPA. - (2011), pp. 87-203.
Il ruolo attivo del laicato nel munus docendi. I laici educatori nella Chiesa di oggi
BONI, GERALDINA
2011
Abstract
Un problema urgente allarma oggi la Chiesa ed anche la canonistica: si tratta della diffusione di un'ampia ignoranza in larga parte dei fedeli in merito al patrimonio dogmatico, fideistico, disciplinare del cattolicesimo; è addirittura la cultura cristiana e cattolica - che pure ha segnato indelebilmente l'identità dell'Europa - a rischiare l'estinzione. Si rende necessaria, quindi, una nuova stagione non solo di più penetrante evangelizzazione e missione, ma di catechesi basilare e di educazione cristiana e cattolica a vasto raggio. In quest'opera un posto di primo piano deve essere riservato al laicato, progressivamente estromesso nel corso dei secoli dall'esercizio della funzione di insegnamento e che invece attualmente è vocato ad un compito non secondario in vari ambiti. In questo contributo si mira ad approfondire modalità e termini giuridici di tale collaborazione al munus docendi della Chiesa. L'analisi muove da una accurata disamina della vitalità ed effervescenza di tutta la comunità cristiana delle origini nella propagazione del Verbo. Con la separazione e la scissione sempre più profonda tra laici e chierici, gradualmente solo questi ultimi diverranno depositari della funzione di insegnare nella Chiesa, marginalizzando totalmente i primi. Eppure, come anticipato, oggi si esige per una serie di ragioni (non ultime la crisi delle vocazioni sacerdotali e l'avanzante ed aggressiva secolarizzazione) l'opportunità di potenziare la partecipazione di un laicato maturo e consapevole, debitamente formato, nella missione evangelizzatrice ed educatrice della Chiesa: nella famiglia, nella scuola, nelle organizzazioni di volontariato, nelle parrocchie, negli organismi della Chiesa universale e delle Chiese particolari, nella gestione ed utilizzazione dei mezzi di comunicazione sociale. Si indagano ed illustrano nel dettaglio le forme giuridiche di tale irrinunciabile contributo, le sue dimensioni, i limiti e le condizioni cui è eventualmente subordinato, conducendo lo studio alla luce del diritto canonico universale contenuto nella codificazione del 1983 e del diritto canonico particolare destinato all'Italia.File | Dimensione | Formato | |
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