La basilica eretta in onore di S.Severo, undicesimo successore di S. Apollinare ed ultimo dei vescovi colombini, dall'Acivescovo Pietro III ( 570-577 d.C.) venne rinvenuta nelle seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso. Dopo una serie di sondaggi, effettuati dal prof. Giuseppe Cortesi nel 1963, intervenne, nei mesi di luglio-agosto-settembre 1964, la Soprintendenza alle Antichità dell'Emilia Romagna effettuando scavi che, diretti dalla dott.ssa Bermond Montanari, rimisero in piena luce le superstiti strutture delle sue fondazioni. I preziosi mosaici, che decoravano i pavimenti, vennero distaccati e, nel 1967, furono allettati su lastre di cemento armato di poi stivati presso i magazzini della Soprintendenza. Nell’anno 2005, la Fondazione RavennAntica ne ha finanziato il restauro, inserendolo nel progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico dell’antica città di Classe. L' intervento di restauro è stato realizzato sotto la supervisione della dott.ssa Cetty Muscolino in qualità di garante per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna per l’aderenza del restauro al progetto scientifico. I restauri, eseguiti da imprese ravennati: P.R.P. Restauro e Mosaici d'Arte di Perpignani Paola e Cooperativa Mosaicisti, sono stati preceduti da un esame dello stato di conservazione condotto dal Prof. Cesare Fiori e dalla Dott.ssa Mariangela Vandini del Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna). I dati emersi dalle analisi hanno documentato, con imponenza macroscopica, un avanzato stato di degrado imputabile in primis all’uso del calcestruzzo armato. E' risultato evidente che il calcestruzzo utilizzato per l’allettamento delle tessere, causa la maggiore resistenza meccanica rispetto le tessere prevalentemente calcaree, era causa delle fratture riscontrate in molte di esse. Inoltre, poiché la malta porosa che lo costituiva era ricca di gesso, ha favorito e innescato continue solubilizzazioni e cristallizzazioni saline. L'intervento ha visto, come primo atto, la rimozione del cemento armato che fungeva da supporto e, successivamente, l'assemblaggio dei singoli lacerti e il loro ricollocamento su nuovi supporti in nido d'ape d'alluminio rivestiti di vetro-resina e supportati da strutture di rinforzo in acciaio inox. Le lacune, in gran parte createsi in conseguenza dello ”strappo”, sono state integrate con malta incisa a effetto mosaico e dipinte con acquerello. La loro risoluzione ha costituito un problema centrale nel contesto generale del progetto di restauro in quanto, il distacco dei pavimenti e la loro musealizzazione, pone specifiche problematiche. La perdita di funzionalità, l'inderogabile rinuncia al calpestio, lo pone in un nuovo statuto, quello tipico dell'arte: l'attenzione passa dal contesto al testo.

Parco archeologico di Classe - Ravenna- Basilica di S.Severo VI sec. Il restauro dei mosaici pavimentali / P.Racagni; C.Fiori; M.Vandini. - STAMPA. - (2010), pp. 319-332. (Intervento presentato al convegno Ravenna Musiva. Conservazione e Restauro del mosaico antico e contemporaneo tenutosi a Ravenna nel 22-24 ottobre 2010).

Parco archeologico di Classe - Ravenna- Basilica di S.Severo VI sec. Il restauro dei mosaici pavimentali

FIORI, CESARE;VANDINI, MARIANGELA
2010

Abstract

La basilica eretta in onore di S.Severo, undicesimo successore di S. Apollinare ed ultimo dei vescovi colombini, dall'Acivescovo Pietro III ( 570-577 d.C.) venne rinvenuta nelle seconda metà degli anni sessanta del secolo scorso. Dopo una serie di sondaggi, effettuati dal prof. Giuseppe Cortesi nel 1963, intervenne, nei mesi di luglio-agosto-settembre 1964, la Soprintendenza alle Antichità dell'Emilia Romagna effettuando scavi che, diretti dalla dott.ssa Bermond Montanari, rimisero in piena luce le superstiti strutture delle sue fondazioni. I preziosi mosaici, che decoravano i pavimenti, vennero distaccati e, nel 1967, furono allettati su lastre di cemento armato di poi stivati presso i magazzini della Soprintendenza. Nell’anno 2005, la Fondazione RavennAntica ne ha finanziato il restauro, inserendolo nel progetto di valorizzazione del patrimonio archeologico dell’antica città di Classe. L' intervento di restauro è stato realizzato sotto la supervisione della dott.ssa Cetty Muscolino in qualità di garante per la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna per l’aderenza del restauro al progetto scientifico. I restauri, eseguiti da imprese ravennati: P.R.P. Restauro e Mosaici d'Arte di Perpignani Paola e Cooperativa Mosaicisti, sono stati preceduti da un esame dello stato di conservazione condotto dal Prof. Cesare Fiori e dalla Dott.ssa Mariangela Vandini del Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna). I dati emersi dalle analisi hanno documentato, con imponenza macroscopica, un avanzato stato di degrado imputabile in primis all’uso del calcestruzzo armato. E' risultato evidente che il calcestruzzo utilizzato per l’allettamento delle tessere, causa la maggiore resistenza meccanica rispetto le tessere prevalentemente calcaree, era causa delle fratture riscontrate in molte di esse. Inoltre, poiché la malta porosa che lo costituiva era ricca di gesso, ha favorito e innescato continue solubilizzazioni e cristallizzazioni saline. L'intervento ha visto, come primo atto, la rimozione del cemento armato che fungeva da supporto e, successivamente, l'assemblaggio dei singoli lacerti e il loro ricollocamento su nuovi supporti in nido d'ape d'alluminio rivestiti di vetro-resina e supportati da strutture di rinforzo in acciaio inox. Le lacune, in gran parte createsi in conseguenza dello ”strappo”, sono state integrate con malta incisa a effetto mosaico e dipinte con acquerello. La loro risoluzione ha costituito un problema centrale nel contesto generale del progetto di restauro in quanto, il distacco dei pavimenti e la loro musealizzazione, pone specifiche problematiche. La perdita di funzionalità, l'inderogabile rinuncia al calpestio, lo pone in un nuovo statuto, quello tipico dell'arte: l'attenzione passa dal contesto al testo.
2010
Ravenna Musiva. Conservazione e Restauro del mosaico antico e contemporaneo. Atti del primo convegno internazionale
319
332
Parco archeologico di Classe - Ravenna- Basilica di S.Severo VI sec. Il restauro dei mosaici pavimentali / P.Racagni; C.Fiori; M.Vandini. - STAMPA. - (2010), pp. 319-332. (Intervento presentato al convegno Ravenna Musiva. Conservazione e Restauro del mosaico antico e contemporaneo tenutosi a Ravenna nel 22-24 ottobre 2010).
P.Racagni; C.Fiori; M.Vandini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/95307
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