Molto più che i materiali pregiati, la pittura murale rappresenta la naturale finitura dell’architettura storica italiana, sia nelle superfici interne che in quelle esterne. Non dipinti murali “storici”, letti e intesi come “quadri” isolati, ma tutto l’immane patrimonio di partiture decorative di ogni genere ha sempre costituito l’autentica immagine dell’architettura italiana. Al contrario delle comuni opinioni, nella cultura architettonica storica non esistono né affreschi isolati, né “tinteggiature”, né “filetti di colore”, ecc.; tutte queste entità, come pure le scelte materico-cromatiche correlate solo al “gusto”, sono prodotte da una sottocultura, frutto della società ormai dimentica della propria tradizione edilizia e, quindi, pittorico-decorativa. Partendo da tale premessa, la prima, ineludibile azione di conservazione del patrimonio pittorico murale, e dell’architettura storica in generale, deve essere costituita dall’indagine stratigrafica e, ove opportuno, dall’eventuale disvelamento delle finiture superficiali pregresse dell’architettura storica. Si è mossa in questa logica un’attività di studio e di sperimentazione di oltre venti anni che ha permesso la messa a punto di una metodologia tecnico-scientifica e operativa d’indagine critico-stratigrafica delle superfici architettoniche. Un sistema facilmente utilizzabile, sia perché non presenta difficoltà operative, sia perché non richiede attrezzature eccessivamente sofisticate e alti costi, e idoneo a riconoscere, classificare, documentare i trattamenti superficiali pregressi dell’architettura, ponendo le adeguate premesse per una loro conservazione ed eventuale recupero. La relazione illustra, attraverso esempi d’intervento compiuti in varie regioni italiane, dal Veneto alla Puglia, con risultati ovunque altamente significativi, l’attuale punto di arrivo di questo sistema d’indagine che partendo dallo scavo nel testo giunge al progetto specialistico d’intervento.

L'indagine critico-stratigrafica (ICS) delle superfici murali storiche

FIORI, CESARE
2005

Abstract

Molto più che i materiali pregiati, la pittura murale rappresenta la naturale finitura dell’architettura storica italiana, sia nelle superfici interne che in quelle esterne. Non dipinti murali “storici”, letti e intesi come “quadri” isolati, ma tutto l’immane patrimonio di partiture decorative di ogni genere ha sempre costituito l’autentica immagine dell’architettura italiana. Al contrario delle comuni opinioni, nella cultura architettonica storica non esistono né affreschi isolati, né “tinteggiature”, né “filetti di colore”, ecc.; tutte queste entità, come pure le scelte materico-cromatiche correlate solo al “gusto”, sono prodotte da una sottocultura, frutto della società ormai dimentica della propria tradizione edilizia e, quindi, pittorico-decorativa. Partendo da tale premessa, la prima, ineludibile azione di conservazione del patrimonio pittorico murale, e dell’architettura storica in generale, deve essere costituita dall’indagine stratigrafica e, ove opportuno, dall’eventuale disvelamento delle finiture superficiali pregresse dell’architettura storica. Si è mossa in questa logica un’attività di studio e di sperimentazione di oltre venti anni che ha permesso la messa a punto di una metodologia tecnico-scientifica e operativa d’indagine critico-stratigrafica delle superfici architettoniche. Un sistema facilmente utilizzabile, sia perché non presenta difficoltà operative, sia perché non richiede attrezzature eccessivamente sofisticate e alti costi, e idoneo a riconoscere, classificare, documentare i trattamenti superficiali pregressi dell’architettura, ponendo le adeguate premesse per una loro conservazione ed eventuale recupero. La relazione illustra, attraverso esempi d’intervento compiuti in varie regioni italiane, dal Veneto alla Puglia, con risultati ovunque altamente significativi, l’attuale punto di arrivo di questo sistema d’indagine che partendo dallo scavo nel testo giunge al progetto specialistico d’intervento.
2005
Scienza e Beni Culturali. Sulle pitture murali. Riflessioni, Conoscenze, Interventi
785
791
G.M. Costantini; C. Fiori
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