È da tempo in atto un processo di riforma del sistema universitario italiano che vede un quadro normativo ampiamente rivisitato, anche sulla base di soluzioni già sperimentate in altri paesi d’Europa. Tale nuovo contesto conferisce agli atenei ampi margini di autonomia statutaria, organizzativa, didattica e contabile e, di conseguenza, maggiori responsabilità sul piano economico e finanziario, che si vanno ad aggiungere alle consolidate funzioni istituzionali di didattica e di ricerca. In questo quadro è necessario elaborare dei sistemi contabili e di rendicontazione adeguati, da una parte a supportare la funzione di controllo interno, e dall’altra a consentire una maggiore trasparenza volta a fare emergere gli outcome conseguiti di fronte ad una platea di stakeholder sempre più ampia e variegata. Da qui, la considerazione che anche le università si trovano ad operare su un mercato in cui la competitività si gioca, rispetto ai concorrenti, in termini di capacità di attrazione degli studenti e di credibilità nell’acquisizione dei fondi di finanziamento esterni. Infatti, le fonti statali, che a seguito della crisi del sistema di finanza derivata hanno subito forti tagli, risultano dipendere in misura crescente dal raggiungimento di elevati livelli di performance, mentre al contempo, la legislazione incoraggia la trasformazione degli atenei statali in fondazioni, al fine di in-crementarne l’indipendenza finanziaria. Nel contesto delineato assumono una significativa rilevanza la rendicontazione sociale e, in particolare, il bilancio sociale che ne rappresenta l’output. Tali tematiche nel corso dell’ultimo ventennio sono state oggetto di una rinnovata attenzione, sia negli studi che nelle pratiche, interessando prima le imprese, poi le pubbliche amministrazioni e più di recente le organizzazioni non profit. Nell’ambito universitario alcune esperienze di bilancio sociale iniziano a diffondersi, pur risultando ancora ad uno stadio iniziale. Per sostenerne lo sviluppo adeguato di tale fenomeno sono stati recentemente elaborati una serie di modelli che suggeriscono la struttura, i contenuti e i principi di redazione del bilancio sociale: lo standard GRI (2006), la Direttiva della Funzione pubblica (2006) e il modello GBS (2008). Obiettivo del presente lavoro è fornire le chiavi di lettura ed interpretazione del fenomeno della rendicontazione sociale nelle università italiane alla luce del rinnovato contesto politico-istituzionale di riferimento. A questo primo contributo farà seguito un secondo di carattere empirico, volto ad analizzare le prime pionieristiche esperienze di bilancio sociale realizzate dagli atenei. Il presente articolo risulta dunque così strutturato: il paragrafo che segue descrive il sistema universitario nazionale nell’ambito della stagione autonomista sollecitata dalle riforme approvate; il successivo paragrafo individua i nuovi sistemi di finanziamento del com-parto e i relativi collegamenti con il sistema informativo; il quarto paragrafo illustra il tema della rendicontazione sociale e i relativi standard; infine, l'ultimo paragrafo illustra le questioni aperte sulla tematica.

La rendicontazione sociale nelle Università: una lettura critica / C. del Sordo; S. Pazzi; B. Siboni. - In: NON PROFIT. - ISSN 1122-9322. - STAMPA. - 16, Fascicolo 3:(2010), pp. 69-101.

La rendicontazione sociale nelle Università: una lettura critica

DEL SORDO, CARLOTTA;PAZZI, SILVIA;SIBONI, BENEDETTA
2010

Abstract

È da tempo in atto un processo di riforma del sistema universitario italiano che vede un quadro normativo ampiamente rivisitato, anche sulla base di soluzioni già sperimentate in altri paesi d’Europa. Tale nuovo contesto conferisce agli atenei ampi margini di autonomia statutaria, organizzativa, didattica e contabile e, di conseguenza, maggiori responsabilità sul piano economico e finanziario, che si vanno ad aggiungere alle consolidate funzioni istituzionali di didattica e di ricerca. In questo quadro è necessario elaborare dei sistemi contabili e di rendicontazione adeguati, da una parte a supportare la funzione di controllo interno, e dall’altra a consentire una maggiore trasparenza volta a fare emergere gli outcome conseguiti di fronte ad una platea di stakeholder sempre più ampia e variegata. Da qui, la considerazione che anche le università si trovano ad operare su un mercato in cui la competitività si gioca, rispetto ai concorrenti, in termini di capacità di attrazione degli studenti e di credibilità nell’acquisizione dei fondi di finanziamento esterni. Infatti, le fonti statali, che a seguito della crisi del sistema di finanza derivata hanno subito forti tagli, risultano dipendere in misura crescente dal raggiungimento di elevati livelli di performance, mentre al contempo, la legislazione incoraggia la trasformazione degli atenei statali in fondazioni, al fine di in-crementarne l’indipendenza finanziaria. Nel contesto delineato assumono una significativa rilevanza la rendicontazione sociale e, in particolare, il bilancio sociale che ne rappresenta l’output. Tali tematiche nel corso dell’ultimo ventennio sono state oggetto di una rinnovata attenzione, sia negli studi che nelle pratiche, interessando prima le imprese, poi le pubbliche amministrazioni e più di recente le organizzazioni non profit. Nell’ambito universitario alcune esperienze di bilancio sociale iniziano a diffondersi, pur risultando ancora ad uno stadio iniziale. Per sostenerne lo sviluppo adeguato di tale fenomeno sono stati recentemente elaborati una serie di modelli che suggeriscono la struttura, i contenuti e i principi di redazione del bilancio sociale: lo standard GRI (2006), la Direttiva della Funzione pubblica (2006) e il modello GBS (2008). Obiettivo del presente lavoro è fornire le chiavi di lettura ed interpretazione del fenomeno della rendicontazione sociale nelle università italiane alla luce del rinnovato contesto politico-istituzionale di riferimento. A questo primo contributo farà seguito un secondo di carattere empirico, volto ad analizzare le prime pionieristiche esperienze di bilancio sociale realizzate dagli atenei. Il presente articolo risulta dunque così strutturato: il paragrafo che segue descrive il sistema universitario nazionale nell’ambito della stagione autonomista sollecitata dalle riforme approvate; il successivo paragrafo individua i nuovi sistemi di finanziamento del com-parto e i relativi collegamenti con il sistema informativo; il quarto paragrafo illustra il tema della rendicontazione sociale e i relativi standard; infine, l'ultimo paragrafo illustra le questioni aperte sulla tematica.
2010
La rendicontazione sociale nelle Università: una lettura critica / C. del Sordo; S. Pazzi; B. Siboni. - In: NON PROFIT. - ISSN 1122-9322. - STAMPA. - 16, Fascicolo 3:(2010), pp. 69-101.
C. del Sordo; S. Pazzi; B. Siboni
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