Il lavoro ha per oggetto la collaborazione fra traduttori e autori viventi. Viene descritto e analizzato in particolare il caso dello scrittore Claudio Magris, che intrattiene un vivace e intenso scambio intellettuale con molti dei suoi traduttori. L’aspetto dell’interazione tra autori e traduttori trova poca menzione negli studi traduttologici, eppure offre spunti di riflessione e indagine sul rapporto tra autori e traduttori, tra scrittura e traduzione. Nel primo capitolo si distinguono varie forme di incontro e intersezione tra scrittura e traduzione: il caso degli scrittori che traducono altri autori, quello degli scrittori che si autotraducono e, infine, quello oggetto dell'analisi ovvero la collaborazione tra autori e traduttori, di cui si offrono alcuni esempi e attorno a cui si sviluppano alcune riflessioni teoriche. Il rapporto di Magris con la traduzione e i traduttori è al centro del secondo capitolo: dalla descrizione e dall’analisi delle varie forme di tale scambio (nella prima parte del capitolo), si passa a tracciare una poetica della traduzione dell’autore (nella seconda parte del capitolo). Fedeltà, ritmo e evocazione sono i concetti chiave di tale poetica; per ognuno di essi si offre un approfondimento che tenta di delinearne gli ambiti concettuali nell’insieme della poetica della traduzione dell’autore, ma anche in relazione agli studi traduttologici sull’argomento. Il terzo capitolo è tutto dedicato all’interazione tra Magris e i traduttori, interazione che si ricostruisce e descrive sull’esempio della traduzione di Microcosmi. A tal fine, il testo originale viene dapprima analizzato nelle sue caratteristiche narrative e linguistiche, poi si passa al versante traduttivo. L’interesse è rivolto principalmente alla traduzione tedesca del testo; non mancano tuttavia riferimenti a e confronti con traduzioni in altre lingue, specie quella croata e inglese. Il dialogo tra l’autore e i traduttori, nelle sue varie forme, costituisce un costante punto di riferimento nell’analisi delle soluzioni traduttive. In tal modo si vuole indagare l’influenza di tale scambio sul processo della traduzione e, più in generale, la portata e le implicazioni che esso ha sia per il traduttore sia per l’autore, sia per il testo tradotto sia per il testo di partenza. Ai tentativi di risposta è dedicato l’ultimo capitolo, in cui si riportano anche le testimonianze di alcuni traduttori di Magris circa la loro collaborazione con l’autore. La sezione bibliografica contiene, oltre alle indicazioni relative ai singoli testi citati, l’elenco delle singole traduzioni delle opere di Magris.

Il dialogo tra autori e traduttori. L’esempio di Claudio Magris.

IVANCIC, BARBARA
2010

Abstract

Il lavoro ha per oggetto la collaborazione fra traduttori e autori viventi. Viene descritto e analizzato in particolare il caso dello scrittore Claudio Magris, che intrattiene un vivace e intenso scambio intellettuale con molti dei suoi traduttori. L’aspetto dell’interazione tra autori e traduttori trova poca menzione negli studi traduttologici, eppure offre spunti di riflessione e indagine sul rapporto tra autori e traduttori, tra scrittura e traduzione. Nel primo capitolo si distinguono varie forme di incontro e intersezione tra scrittura e traduzione: il caso degli scrittori che traducono altri autori, quello degli scrittori che si autotraducono e, infine, quello oggetto dell'analisi ovvero la collaborazione tra autori e traduttori, di cui si offrono alcuni esempi e attorno a cui si sviluppano alcune riflessioni teoriche. Il rapporto di Magris con la traduzione e i traduttori è al centro del secondo capitolo: dalla descrizione e dall’analisi delle varie forme di tale scambio (nella prima parte del capitolo), si passa a tracciare una poetica della traduzione dell’autore (nella seconda parte del capitolo). Fedeltà, ritmo e evocazione sono i concetti chiave di tale poetica; per ognuno di essi si offre un approfondimento che tenta di delinearne gli ambiti concettuali nell’insieme della poetica della traduzione dell’autore, ma anche in relazione agli studi traduttologici sull’argomento. Il terzo capitolo è tutto dedicato all’interazione tra Magris e i traduttori, interazione che si ricostruisce e descrive sull’esempio della traduzione di Microcosmi. A tal fine, il testo originale viene dapprima analizzato nelle sue caratteristiche narrative e linguistiche, poi si passa al versante traduttivo. L’interesse è rivolto principalmente alla traduzione tedesca del testo; non mancano tuttavia riferimenti a e confronti con traduzioni in altre lingue, specie quella croata e inglese. Il dialogo tra l’autore e i traduttori, nelle sue varie forme, costituisce un costante punto di riferimento nell’analisi delle soluzioni traduttive. In tal modo si vuole indagare l’influenza di tale scambio sul processo della traduzione e, più in generale, la portata e le implicazioni che esso ha sia per il traduttore sia per l’autore, sia per il testo tradotto sia per il testo di partenza. Ai tentativi di risposta è dedicato l’ultimo capitolo, in cui si riportano anche le testimonianze di alcuni traduttori di Magris circa la loro collaborazione con l’autore. La sezione bibliografica contiene, oltre alle indicazioni relative ai singoli testi citati, l’elenco delle singole traduzioni delle opere di Magris.
2010
136
B. Ivancic
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