Fra i più pericolosi e diffusi agenti patogeni infettivi delle piante coltivate vi sono i virus ed i fitoplasmi. Le malattie dovute a questi parassiti interessano anche le specie officinali, influendo negativamente sulla capacità produttiva degli impianti ed inducendo cambiamenti quanti-qualitativi del prodotto finale. Oltre, infatti, a diminuire la resa delle coltivazioni, virosi e fitoplasmosi influiscono sul metabolismo cellulare e/o dei tessuti e quindi sulla sintesi dei principi attivi e sostanze complementari che costituiscono la droga. La “qualità” del prodotto finale è perciò inscindibile dallo stato di “salute” della pianta durante tutto il ciclo agronomico-colturale, fino alla raccolta e durante la conservazione. Il crescente interesse verso le “officinali” verificatosi negli ultimi decenni in Italia, ha dato il via, nel 1985, a specifiche ricerche in un settore fino a quel momento ignorato. Le indagini epidemiologiche sono state eseguite con lo scopo di: individuare ed identificare i virus e fitoplasmi maggiormente diffusi e pericolosi nelle nostre coltivazioni; definirne le principali caratteristiche epidemiologiche; valutare le sintomatologie manifestate dalle officinali coinvolte. Una volta ottenuto un quadro sufficientemente esauriente dello stato sanitario delle principali specie coltivate, si è voluto verificare in quale misura le cellule vegetali potessero essere condizionate nel proprio metabolismo dalla presenza di un’entità patogena estranea. Le indagini hanno riguardato Orti Botanici, Giardini di Officinali ed Aziende localizzate in Emilia Romagna, Marche e Liguria, specificatamente nella Piana di Albenga, area in cui alla nota produzione floricolo-ornamentale si affianca da molti anni quella altrettanto fiorente di “aromatiche”. In 20 anni sono state esaminate 150 specie. Virus - I virus (v.) maggiormente diffusi in Italia sono quelli trasmessi in natura da afidi quali: CMV (virus del mosaico del cetriolo), individuato fino ad oggi, in infezione singola o mista, in almeno 25 specie; BBWV-I (v. dell’avvizzimento della fava) e da AMV (v. del mosaico dell’erba medica), riscontrati in almeno 15 specie. AMV si rende responsabile di sintomatologie fogliari riferibili ad un “mosaico giallo”. In Liguria è causa di malattie sempre più frequenti e pericolose: è il virus che infetta normalmente il basilico, ma che si sta diffondendo su molte specie aromatiche come la lavanda ed i suoi ibridi, di cui da sempre è considerato il virus “ubiquitario”, rinvenuto anche su “nuove” specie di lavanda, molte delle quali coltivate a scopo ornamentale (Lavandula stoechas, L. dentata e L. x alardii) e poi su alcune aromatiche molto apprezzate nel settore culinario, come l’origano. Altri virus isolati, trasmessi da afidi, sono stati: BYMV (v. del mosaico giallo del fagiolo), WMV-2 (v. 2 del mosaico del cocomero), TuMV (v. del mosaico della rapa) e CeMV (v. del mosaico del sedano). CeMV ha causato gravi danni nelle coltivazioni di ombrellifere della zona di Senigallia, specificatamente di aneto e prezzemolo riccio. La valeriana è stata riscontrata infetta da TSWV (v. dell’avvizzimento maculato del pomodoro), noto patogeno da quarantena, trasmesso in natura da tripidi. Fitoplasmi - I primi casi di infezioni naturali hanno riguardato coltivazioni dell’Emilia Romagna: Digitalis lutea, Galega officinalis, Hypericum perforatum, Hissopus officinalis, Parietaria officinalis, P. judaica e Vinca rosea. Recentemente, si sono aggiunti ulteriori nuovi ospiti naturali: Echinacea purpurea, Grindelia robusta, Monarda fistulosa.

Aspetti sanitari delle piante officinali: malattie da virus e da fitoplasmi / M.G.Bellardi. - In: NATURAL 1. - ISSN 1721-1425. - STAMPA. - 92:(2010), pp. 60-61. (Intervento presentato al convegno “Le Piante Officinali” Aspetti sanitari, erboristico-farmaceutici e paesaggistico-ornamentali tenutosi a Imola nel 21 maggio 2010).

Aspetti sanitari delle piante officinali: malattie da virus e da fitoplasmi

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2010

Abstract

Fra i più pericolosi e diffusi agenti patogeni infettivi delle piante coltivate vi sono i virus ed i fitoplasmi. Le malattie dovute a questi parassiti interessano anche le specie officinali, influendo negativamente sulla capacità produttiva degli impianti ed inducendo cambiamenti quanti-qualitativi del prodotto finale. Oltre, infatti, a diminuire la resa delle coltivazioni, virosi e fitoplasmosi influiscono sul metabolismo cellulare e/o dei tessuti e quindi sulla sintesi dei principi attivi e sostanze complementari che costituiscono la droga. La “qualità” del prodotto finale è perciò inscindibile dallo stato di “salute” della pianta durante tutto il ciclo agronomico-colturale, fino alla raccolta e durante la conservazione. Il crescente interesse verso le “officinali” verificatosi negli ultimi decenni in Italia, ha dato il via, nel 1985, a specifiche ricerche in un settore fino a quel momento ignorato. Le indagini epidemiologiche sono state eseguite con lo scopo di: individuare ed identificare i virus e fitoplasmi maggiormente diffusi e pericolosi nelle nostre coltivazioni; definirne le principali caratteristiche epidemiologiche; valutare le sintomatologie manifestate dalle officinali coinvolte. Una volta ottenuto un quadro sufficientemente esauriente dello stato sanitario delle principali specie coltivate, si è voluto verificare in quale misura le cellule vegetali potessero essere condizionate nel proprio metabolismo dalla presenza di un’entità patogena estranea. Le indagini hanno riguardato Orti Botanici, Giardini di Officinali ed Aziende localizzate in Emilia Romagna, Marche e Liguria, specificatamente nella Piana di Albenga, area in cui alla nota produzione floricolo-ornamentale si affianca da molti anni quella altrettanto fiorente di “aromatiche”. In 20 anni sono state esaminate 150 specie. Virus - I virus (v.) maggiormente diffusi in Italia sono quelli trasmessi in natura da afidi quali: CMV (virus del mosaico del cetriolo), individuato fino ad oggi, in infezione singola o mista, in almeno 25 specie; BBWV-I (v. dell’avvizzimento della fava) e da AMV (v. del mosaico dell’erba medica), riscontrati in almeno 15 specie. AMV si rende responsabile di sintomatologie fogliari riferibili ad un “mosaico giallo”. In Liguria è causa di malattie sempre più frequenti e pericolose: è il virus che infetta normalmente il basilico, ma che si sta diffondendo su molte specie aromatiche come la lavanda ed i suoi ibridi, di cui da sempre è considerato il virus “ubiquitario”, rinvenuto anche su “nuove” specie di lavanda, molte delle quali coltivate a scopo ornamentale (Lavandula stoechas, L. dentata e L. x alardii) e poi su alcune aromatiche molto apprezzate nel settore culinario, come l’origano. Altri virus isolati, trasmessi da afidi, sono stati: BYMV (v. del mosaico giallo del fagiolo), WMV-2 (v. 2 del mosaico del cocomero), TuMV (v. del mosaico della rapa) e CeMV (v. del mosaico del sedano). CeMV ha causato gravi danni nelle coltivazioni di ombrellifere della zona di Senigallia, specificatamente di aneto e prezzemolo riccio. La valeriana è stata riscontrata infetta da TSWV (v. dell’avvizzimento maculato del pomodoro), noto patogeno da quarantena, trasmesso in natura da tripidi. Fitoplasmi - I primi casi di infezioni naturali hanno riguardato coltivazioni dell’Emilia Romagna: Digitalis lutea, Galega officinalis, Hypericum perforatum, Hissopus officinalis, Parietaria officinalis, P. judaica e Vinca rosea. Recentemente, si sono aggiunti ulteriori nuovi ospiti naturali: Echinacea purpurea, Grindelia robusta, Monarda fistulosa.
2010
60
61
Aspetti sanitari delle piante officinali: malattie da virus e da fitoplasmi / M.G.Bellardi. - In: NATURAL 1. - ISSN 1721-1425. - STAMPA. - 92:(2010), pp. 60-61. (Intervento presentato al convegno “Le Piante Officinali” Aspetti sanitari, erboristico-farmaceutici e paesaggistico-ornamentali tenutosi a Imola nel 21 maggio 2010).
M.G.Bellardi
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