La Sindrome da Ostruita Defecazione (ODS) rappresenta una delle cause più frequenti di stipsi nella popolazione adulta (1); è anche nota come "stipsi espulsiva" o da "outlet obstruction" rappresenta oltre il 50% delle cause di stipsi funzionale. L'interesse per la ODS si è notevolmente accresciuto negli ultimi anni, in considerazione di una sempre maggiore attenzione alla qualità di vita dei pazienti, delle migliori conoscenze fisio-patologiche e di nuove possibilità terapeutiche. La sindrome può essere determinata da alterazioni anatomiche ano-rettali, quali il prolasso retto-anale e retto-rettale, il rettocele anteriore, l'enterocele, il megaretto, o da alterazioni funzionali quali l'ipertono anale a riposo, il perineo discendente-disceso, una dissinergia della spinta defecatoria, un'alterata sensibilità rettale. I pazienti con ODS spesso riferiscono di una evacuazione possibile solo grazie all'ausilio di lassativi o clisteri, con necessità di ricorrere a manovre manuali per favorire la fuoriuscita delle feci; sono spesso presenti una sensazione di evacuazione incompleta, con ponzamenti eccessivi e prolungati, un'evacuazione frammentata, un dolore rettale e perineale e, talora, una saltuaria incontinenza alle feci. Il trattamento della ODS è diverso a seconda delle alterazioni presenti e prevalenti e, in considerazione della molteplicità delle cause che possono sostenerla, un'attenta valutazione clinica e strumentale dei pazienti è fondamentale: possono in particolare beneficiare della chirurgia i pazienti con ODS legata ad alterazioni di tipo anatomico (3). Nel presente lavoro riporteremo la nostra esperienza a proposito di tale patologia, soffermandoci in particolare sulle indicazioni chirurgiche. Materiali e Metodi: Presso la 1a Clinica Chirurgica dell'Università di Bologna (direttore: Prof. F. Minni), dal 2005 ad oggi, sono stati osservati 108 pazienti affetti da ODS. Si tratta di 100 donne e 8 maschi, in età compresa tra 18 e 82 anni. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a valutazione gastroenterologica e preliminarmente trattati con dieta e terapia medica. La risposta a questa terapia era stata quindi valutata, prima di proporre ai pazienti un eventuale intervento chirurgico. Presso la nostra Unità di Coloproctologia il sintomo stipsi è stato valutato con particolare attenzione, con domande relative alla frequenza della defecazione, alla qualità del materiale emesso (scala visiva di Bristol), allo sforzo praticato nell'evacuazione, ai sintomi associati, come dolore e sanguinamento. I pazienti sono stati quindi invitati alla compilazione dei questionari per gli scores di Wexner, per la stipsi e per l'incontinenza, di Longo e del questionario PaQol: sono stati considerati stitici, e pertanto avviati ad uno studio diagnostico più approfondito, i pazienti con punteggio > a 11 per il CCS Wexner e > di 15 per il CS di Longo. L'iter diagnostico strumentale ha sempre previsto: - la colonscopia, per escludere la presenza di patologie organiche coliche; - la manometria anorettale, per valutare la funzione sfinteriale ed escludere la presenza di deficit o irregolarità di rilasciamento sfinteriale; - la defecografia, con studio della fase ileale, per documentare la presenza di una invaginazione retto-rettale o retto-anale, di un rettocele e verificare l'eventuale presenza di un enterocele; L'ecografia transanale è stata riservata ai soli pazienti con deficit manometrico sfinteriale, per verificare la presenza di lesioni sfinteriali, la RM del pavimento pelvico e la elettromiografia anorettale hanno trovato elettive indicazioni nei pazienti con sospetto danno neuro-muscolare pelvico. Nelle pazienti con anamnesi positiva per problemi uro-ginecologici è stata eseguita inoltre una accurata visita ginecologica. Sulla base dell'anamnesi, degli scores, della valutazione clinica e strumentale, è stata quindi posta l'indicazione al trattamento chirurgico in 68 casi: 38...

LE INDICAZIONI AL TRATTAMENTO CHIRUGICO DELLA SINDROME DA OSTRUITA DEFECAZIONE / S.Lumia; C. Baccaro; A.Margiotta; S. Selva; P. Giulietti; F. Minni. - ELETTRONICO. - (2008), pp. ***********...-*************. (Intervento presentato al convegno 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia SIC-Roma, 19-22 ottobre 2008 tenutosi a Roma nel 19-22 ottobre 2008).

LE INDICAZIONI AL TRATTAMENTO CHIRUGICO DELLA SINDROME DA OSTRUITA DEFECAZIONE

LUMIA, SALVATORE;BACCARO, CINZIA;GIULIETTI, PIERANGELO;MINNI, FRANCESCO
2008

Abstract

La Sindrome da Ostruita Defecazione (ODS) rappresenta una delle cause più frequenti di stipsi nella popolazione adulta (1); è anche nota come "stipsi espulsiva" o da "outlet obstruction" rappresenta oltre il 50% delle cause di stipsi funzionale. L'interesse per la ODS si è notevolmente accresciuto negli ultimi anni, in considerazione di una sempre maggiore attenzione alla qualità di vita dei pazienti, delle migliori conoscenze fisio-patologiche e di nuove possibilità terapeutiche. La sindrome può essere determinata da alterazioni anatomiche ano-rettali, quali il prolasso retto-anale e retto-rettale, il rettocele anteriore, l'enterocele, il megaretto, o da alterazioni funzionali quali l'ipertono anale a riposo, il perineo discendente-disceso, una dissinergia della spinta defecatoria, un'alterata sensibilità rettale. I pazienti con ODS spesso riferiscono di una evacuazione possibile solo grazie all'ausilio di lassativi o clisteri, con necessità di ricorrere a manovre manuali per favorire la fuoriuscita delle feci; sono spesso presenti una sensazione di evacuazione incompleta, con ponzamenti eccessivi e prolungati, un'evacuazione frammentata, un dolore rettale e perineale e, talora, una saltuaria incontinenza alle feci. Il trattamento della ODS è diverso a seconda delle alterazioni presenti e prevalenti e, in considerazione della molteplicità delle cause che possono sostenerla, un'attenta valutazione clinica e strumentale dei pazienti è fondamentale: possono in particolare beneficiare della chirurgia i pazienti con ODS legata ad alterazioni di tipo anatomico (3). Nel presente lavoro riporteremo la nostra esperienza a proposito di tale patologia, soffermandoci in particolare sulle indicazioni chirurgiche. Materiali e Metodi: Presso la 1a Clinica Chirurgica dell'Università di Bologna (direttore: Prof. F. Minni), dal 2005 ad oggi, sono stati osservati 108 pazienti affetti da ODS. Si tratta di 100 donne e 8 maschi, in età compresa tra 18 e 82 anni. Tutti i pazienti erano stati sottoposti a valutazione gastroenterologica e preliminarmente trattati con dieta e terapia medica. La risposta a questa terapia era stata quindi valutata, prima di proporre ai pazienti un eventuale intervento chirurgico. Presso la nostra Unità di Coloproctologia il sintomo stipsi è stato valutato con particolare attenzione, con domande relative alla frequenza della defecazione, alla qualità del materiale emesso (scala visiva di Bristol), allo sforzo praticato nell'evacuazione, ai sintomi associati, come dolore e sanguinamento. I pazienti sono stati quindi invitati alla compilazione dei questionari per gli scores di Wexner, per la stipsi e per l'incontinenza, di Longo e del questionario PaQol: sono stati considerati stitici, e pertanto avviati ad uno studio diagnostico più approfondito, i pazienti con punteggio > a 11 per il CCS Wexner e > di 15 per il CS di Longo. L'iter diagnostico strumentale ha sempre previsto: - la colonscopia, per escludere la presenza di patologie organiche coliche; - la manometria anorettale, per valutare la funzione sfinteriale ed escludere la presenza di deficit o irregolarità di rilasciamento sfinteriale; - la defecografia, con studio della fase ileale, per documentare la presenza di una invaginazione retto-rettale o retto-anale, di un rettocele e verificare l'eventuale presenza di un enterocele; L'ecografia transanale è stata riservata ai soli pazienti con deficit manometrico sfinteriale, per verificare la presenza di lesioni sfinteriali, la RM del pavimento pelvico e la elettromiografia anorettale hanno trovato elettive indicazioni nei pazienti con sospetto danno neuro-muscolare pelvico. Nelle pazienti con anamnesi positiva per problemi uro-ginecologici è stata eseguita inoltre una accurata visita ginecologica. Sulla base dell'anamnesi, degli scores, della valutazione clinica e strumentale, è stata quindi posta l'indicazione al trattamento chirurgico in 68 casi: 38...
2008
CD Relazioni, 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia SIC-Roma, 19-22 ottobre 2008
***********...
*************
LE INDICAZIONI AL TRATTAMENTO CHIRUGICO DELLA SINDROME DA OSTRUITA DEFECAZIONE / S.Lumia; C. Baccaro; A.Margiotta; S. Selva; P. Giulietti; F. Minni. - ELETTRONICO. - (2008), pp. ***********...-*************. (Intervento presentato al convegno 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia SIC-Roma, 19-22 ottobre 2008 tenutosi a Roma nel 19-22 ottobre 2008).
S.Lumia; C. Baccaro; A.Margiotta; S. Selva; P. Giulietti; F. Minni
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/88778
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact