La nascita del Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali per l'Archeologia del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, ha radici nella storia stessa dell'evoluzione delle tecnologie informatiche e del loro affermarsi in ambito archeologico. In chiave retrospettiva, i modi ed i tempi che hanno caratterizzato questo percorso vanno oggi riletti alla luce dei passaggi fondamentali che il progresso delle tecnologie informatiche e multimediali ebbe nel periodo compreso tra gli inizi degli anni '80 e la metà degli anni '90. Al Centro Te.m.p.l.a. saranno da assegnarsi negli anni seguenti numerosi progetti e realizzazioni ad alto contenuto di innovazione tra cui: il primo sistema multimediale tridimensionale basato su schermo statico dinamico, presso il Castello di Beseno (Trento) e la realizzazione del primo Museo Multimediale Polifunzionale presso il parco naturalistico di Onferno, nel Comune di Gemmano (Rimini). Il Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all'Archeologia gestisce oggi le funzioni di un Network Archeologico di Ricerca (NADIR) e della rete telematica che collega le diverse sedi dipartimentali di Bologna, Ravenna, Monterenzio e Acquaviva Picena. cui si lega l'attività ordinaria di amministrazione e tutoraggio della rete informatica, e la cui finalità ultima è la promozione della conoscenza sulle implicazioni metodologiche e procedurali che l'uso delle tecnologie dell'informazione hanno sulle consuetudini disciplinari. Le funzioni del NetWork logistico prevedono infine la possibilità di concepire nuove forme di gestione di ambienti decentrati con funzioni speciali interamente controllate in remoto da centrale operativa. Il progetto, in corso di realizzazione, del Museo Multimediale Polifunzionale di Onferno, presso il Comune di Gemmano (Rimini), è relativo alla costituzione di un “box” per la gestione flessibile delle strutture culturali tipiche di un Comune basandosi su un unico ambiente interamente videoproiettato, la cui destinazione d'uso può essere modificata via software. Una prima configurazione prevede la funzione di salone informativo preliminare alla visita della riserva naturalistica di Onferno, con contenuti multimediali di carattere storico e naturalistico: una seconda consente la trasformazione dell'ambiente in sala conferenze; una terza, in cinema teatro.

Museografia, multimedialità e archeologia sperimentale. La storia, la struttura e le realizzazioni di Te.m.p.l.a., Tecnologie Multimediali per l'Archeologia / A. Gottarelli. - STAMPA. - (2009), pp. 157-168. (Intervento presentato al convegno Patrimoni culturali tra storia e futuro tenutosi a Bologna nel 14-15 ottobre 2008).

Museografia, multimedialità e archeologia sperimentale. La storia, la struttura e le realizzazioni di Te.m.p.l.a., Tecnologie Multimediali per l'Archeologia

GOTTARELLI, ANTONIO
2009

Abstract

La nascita del Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali per l'Archeologia del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, ha radici nella storia stessa dell'evoluzione delle tecnologie informatiche e del loro affermarsi in ambito archeologico. In chiave retrospettiva, i modi ed i tempi che hanno caratterizzato questo percorso vanno oggi riletti alla luce dei passaggi fondamentali che il progresso delle tecnologie informatiche e multimediali ebbe nel periodo compreso tra gli inizi degli anni '80 e la metà degli anni '90. Al Centro Te.m.p.l.a. saranno da assegnarsi negli anni seguenti numerosi progetti e realizzazioni ad alto contenuto di innovazione tra cui: il primo sistema multimediale tridimensionale basato su schermo statico dinamico, presso il Castello di Beseno (Trento) e la realizzazione del primo Museo Multimediale Polifunzionale presso il parco naturalistico di Onferno, nel Comune di Gemmano (Rimini). Il Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all'Archeologia gestisce oggi le funzioni di un Network Archeologico di Ricerca (NADIR) e della rete telematica che collega le diverse sedi dipartimentali di Bologna, Ravenna, Monterenzio e Acquaviva Picena. cui si lega l'attività ordinaria di amministrazione e tutoraggio della rete informatica, e la cui finalità ultima è la promozione della conoscenza sulle implicazioni metodologiche e procedurali che l'uso delle tecnologie dell'informazione hanno sulle consuetudini disciplinari. Le funzioni del NetWork logistico prevedono infine la possibilità di concepire nuove forme di gestione di ambienti decentrati con funzioni speciali interamente controllate in remoto da centrale operativa. Il progetto, in corso di realizzazione, del Museo Multimediale Polifunzionale di Onferno, presso il Comune di Gemmano (Rimini), è relativo alla costituzione di un “box” per la gestione flessibile delle strutture culturali tipiche di un Comune basandosi su un unico ambiente interamente videoproiettato, la cui destinazione d'uso può essere modificata via software. Una prima configurazione prevede la funzione di salone informativo preliminare alla visita della riserva naturalistica di Onferno, con contenuti multimediali di carattere storico e naturalistico: una seconda consente la trasformazione dell'ambiente in sala conferenze; una terza, in cinema teatro.
2009
Patrimoni culturali tra storia e futuro
157
168
Museografia, multimedialità e archeologia sperimentale. La storia, la struttura e le realizzazioni di Te.m.p.l.a., Tecnologie Multimediali per l'Archeologia / A. Gottarelli. - STAMPA. - (2009), pp. 157-168. (Intervento presentato al convegno Patrimoni culturali tra storia e futuro tenutosi a Bologna nel 14-15 ottobre 2008).
A. Gottarelli
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