Il saggio prende le mosse da un paragrafo di Storia notturna di Carlo Ginzburg, indicato da Ginzburg stesso come un punto cruciale nella costruzione dell’opera. Questo contributo propone un esercizio di lettura di Ginzburg lettore di Cusano, a sua volta interprete, nel Sermo CCLXXI, di una testimonianza di due donne della Val di Fassa sulla dea Ricchella. Emerge l’intento razionalizzante con cui Cusano legge un dettaglio “anomalo” ed enigmatico nella testimonianza delle donne, dettaglio che è possibile provare a chiarire esaminando il background culturale delle affermazioni cusaniane (dalla terminologia giuridica a quella dei rituali cavallereschi, fino alla concezione del patto demoniaco). Al contempo, si cerca di restituire la tecnica storiografica di Ginzburg, le sue potenzialità euristiche e le implicazioni generali che si possono trarre circa il rapporto tra lo storico e le sue fonti.
«Hirsuta manu percutitur foedus». “Sfiorare” Storia notturna a partire dal Sermo CCLXXI di Cusano
Andrea Annese
2019
Abstract
Il saggio prende le mosse da un paragrafo di Storia notturna di Carlo Ginzburg, indicato da Ginzburg stesso come un punto cruciale nella costruzione dell’opera. Questo contributo propone un esercizio di lettura di Ginzburg lettore di Cusano, a sua volta interprete, nel Sermo CCLXXI, di una testimonianza di due donne della Val di Fassa sulla dea Ricchella. Emerge l’intento razionalizzante con cui Cusano legge un dettaglio “anomalo” ed enigmatico nella testimonianza delle donne, dettaglio che è possibile provare a chiarire esaminando il background culturale delle affermazioni cusaniane (dalla terminologia giuridica a quella dei rituali cavallereschi, fino alla concezione del patto demoniaco). Al contempo, si cerca di restituire la tecnica storiografica di Ginzburg, le sue potenzialità euristiche e le implicazioni generali che si possono trarre circa il rapporto tra lo storico e le sue fonti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.