La programmazione dei lavori con i metodi reticolari costituisce un utile strumento per la gestione di progetti complessi. Tuttavia l’impiego dei modelli reticolari per la gestione della costruzione mostra aspetti critici in relazione alla necessità di modellizzare il processo costruttivo con un insieme discreto di attività e di relazioni logico – cronologiche tra di esse, ovvero di adattare il modello alla realtà. La teoria della Lean Construction riconosce come preponderante nel processo costruttivo l’aspetto inerente la gestione dei flussi, del lavoro, dei materiali, dei componenti, dei semilavorati, delle informazioni e delle risorse produttive in generale, piuttosto che l’aspetto inerente la loro discretizzazione in singole parti, in attività. In particolare uno degli aspetti considerati più critici riguarda la gestione del lavoro produttivo delle risorse allocate alle singole attività, soprattutto se le attività sono di tipo ripetitivo e non rivestono carattere di unicità nell’ambito del progetto. Sono noti in letteratura diversi metodi che hanno in comune l’obiettivo di ottimizzare la programmazione reticolare in progetti costituiti soprattutto da attività ripetitive, quali alti edifici, urbanizzazioni residenziali a bassa densità, infrastrutture civili. Si descrive un semplice metodo pratico che può essere di supporto alla generazione di un modello reticolare tenendo conto degli aspetti inerenti la gestione delle risorse, in relazione al soddisfacimento del requisito di successione tra le attività soggetto ai vincoli di tipo tecnologico, di disponibilità delle risorse e di continuità di impiego delle stesse. L’applicazione del metodo viene descritta e esemplificata tramite un semplice caso di studio.

“ASPETTI APPLICATIVI DI LEAN CONSTRUCTION PER L’OTTIMIZZAZIONE DELL’IMPIEGO DELLE RISORSE NELLA PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI”

BRAGADIN, MARCO ALVISE
2009

Abstract

La programmazione dei lavori con i metodi reticolari costituisce un utile strumento per la gestione di progetti complessi. Tuttavia l’impiego dei modelli reticolari per la gestione della costruzione mostra aspetti critici in relazione alla necessità di modellizzare il processo costruttivo con un insieme discreto di attività e di relazioni logico – cronologiche tra di esse, ovvero di adattare il modello alla realtà. La teoria della Lean Construction riconosce come preponderante nel processo costruttivo l’aspetto inerente la gestione dei flussi, del lavoro, dei materiali, dei componenti, dei semilavorati, delle informazioni e delle risorse produttive in generale, piuttosto che l’aspetto inerente la loro discretizzazione in singole parti, in attività. In particolare uno degli aspetti considerati più critici riguarda la gestione del lavoro produttivo delle risorse allocate alle singole attività, soprattutto se le attività sono di tipo ripetitivo e non rivestono carattere di unicità nell’ambito del progetto. Sono noti in letteratura diversi metodi che hanno in comune l’obiettivo di ottimizzare la programmazione reticolare in progetti costituiti soprattutto da attività ripetitive, quali alti edifici, urbanizzazioni residenziali a bassa densità, infrastrutture civili. Si descrive un semplice metodo pratico che può essere di supporto alla generazione di un modello reticolare tenendo conto degli aspetti inerenti la gestione delle risorse, in relazione al soddisfacimento del requisito di successione tra le attività soggetto ai vincoli di tipo tecnologico, di disponibilità delle risorse e di continuità di impiego delle stesse. L’applicazione del metodo viene descritta e esemplificata tramite un semplice caso di studio.
2009
Ricerche ISTEA verso una edilizia "ragionevole" - preprint
18
18
Bragadin M.A.
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