Il contributo riflette sul lavoro critico condotto da Giovan Pietro Bellori attorno a Raffaello negli ultimi anni di vita, prendendo in esame in particolare la serie di incisioni di Nicolas Dorigny che illustrano gli affreschi della Farnesina, di cui Bellori compone i testi di accompagnamento in latino, e la "Descrizzione delle imagini dipinte da Raffaelle d'Urbino", raccolta di scritti con cui egli intende dimostrare l'esemplarità dell'artista rinascimentale. Attraverso l'analisi circostanziata di queste opere, il saggio mette a fuoco il metodo belloriano, e il modo in cui egli procede alla ‘costruzione’ di Raffaello come classico. Pregnanti descrizioni e una sofisticata intertestualità con suoi scritti precedenti sono alcuni degli strumenti con cui Bellori intende mostrare che l’eccellenza dell’artista deriva in primo luogo dal suo essere non semplicemente come gli antichi, ma antico egli stesso, e dalla qualità del ‘colorito’ dei suoi affreschi, che gli viene riconosciuta in argomentato contrasto con la lettura avvalorata dalla trattatistica precedente.

Bellori lettore di Raffaello nelle opere dei suoi ultimi anni (1693-1696)

Sonia Cavicchioli
2021

Abstract

Il contributo riflette sul lavoro critico condotto da Giovan Pietro Bellori attorno a Raffaello negli ultimi anni di vita, prendendo in esame in particolare la serie di incisioni di Nicolas Dorigny che illustrano gli affreschi della Farnesina, di cui Bellori compone i testi di accompagnamento in latino, e la "Descrizzione delle imagini dipinte da Raffaelle d'Urbino", raccolta di scritti con cui egli intende dimostrare l'esemplarità dell'artista rinascimentale. Attraverso l'analisi circostanziata di queste opere, il saggio mette a fuoco il metodo belloriano, e il modo in cui egli procede alla ‘costruzione’ di Raffaello come classico. Pregnanti descrizioni e una sofisticata intertestualità con suoi scritti precedenti sono alcuni degli strumenti con cui Bellori intende mostrare che l’eccellenza dell’artista deriva in primo luogo dal suo essere non semplicemente come gli antichi, ma antico egli stesso, e dalla qualità del ‘colorito’ dei suoi affreschi, che gli viene riconosciuta in argomentato contrasto con la lettura avvalorata dalla trattatistica precedente.
2021
Raffaello. Mito e percezione
65
80
Sonia Cavicchioli
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