Data la mia attuale ricerca sulla fortuna di Totò in Spagnolo, vorrei presentare i punti più salienti della stessa, vale a dire il catalogo dei film tradotti in spagnolo (per la Spagna e per l’America Latina), le tecniche usate (doppiaggio vs. sottotitolaggio), e i problemi traduttivi dovuti al particolare linguaggio di Totò. Ad oggi ci risulta che 38 dei 98 titoli della filmografia di Totò siano stati tradotti in spagnolo: 32 per la Spagna e 19 per l’America Latina. Tra i film di Totò, che sono apparsi tradotti in Spagna, troviamo un ampio ventaglio della sua filmografia, dalle opere legate al neorealismo comico a quelle della commedia all’italiana, dalle più commerciali al cinema d’autore. In questi film Totò a volte non è che un piccolo personaggio per arricchire il cast, altre volte partecipa a quei film a episodi che furono così di moda con una o due più apparizioni, altre volte ancora è il coprotagonista, assieme alle sue indimenticabili spalle, a volte, infine, è il protagonista assoluto. Non tutti i film proiettati in Spagna sono opere d’arte (basti pensare a Gambe d’oro o a Totò d’Arabia), ma numerosi sono quelli premiati o che sono stati nominati in premiazioni importanti (Napoli milionaria, Guardie e ladri, I soliti ignoti, Racconti Romani, etc.). Se in America Latina in generale (tranne il Brasile) la tecnica normalmente usata per l’importazione del cinema straniero è stato il sottotitolaggio (Chaume 2003), in Spagna ha prevalso, come in Italia, il doppiaggio. Ciò nonostante, il primo film di Totò circolato in Spagna fu sottotitolato (Fifa e arena/ Totò el matador, 1948) come quelli che hanno circolato in Argentina, Messico e Venezuela. Interessanti in questo senso le doppie versioni: solo 6 film sono usciti unicamente in America Latina, tutti gli altri sia in America Latina che in Spagna, e dai loro titoli, a volte diversi, bisogna supporre che si tratti di altre traduzioni (Risate di gioia, ad esempio, uscì in Spagna con il titolo Llegan los bribones e in Messico con quello di El ladrón apasionado). Per quanto riguarda la lingua di Totò, prendendo atto di quanto è stato scritto sull’argomento (Rossi 2002, 2003), rifletteremo sulle difficoltà che comporta la sua traduzione. Lo spagnolo, la lingua straniera più usata da Totò nei suoi film, funziona molto bene per via della sua affinità con l’italiano, soprattutto se ci viene presentato completamente stereotipato. Infatti, si presta particolarmente alla satira e i migliori risultati si ottengono nei film, ambientati in Spagna, dove i personaggi parlano in una divertente imitazione dello spagnolo; dove i personaggi italiani non capiscono quelli spagnoli e viceversa (mentre il pubblico italiano li capisce entrambi), provocando una serie di malintesi molto interessanti dal punto di vista della traduzione. Fa da sfondo alla nostra ricerca la politica cinematografica spagnola dell’epoca, che vietò i film in lingua straniera dal 1941 al 1947, che sviluppò la strategia delle coproduzioni per reagire alla presenza americana (le 3 coproduzioni italo-spagnole, Totò, Vittorio e la dottoressa, I ladri e [/i]Totò d’Arabia[/i], e la sola coproduzione italo-franco-spagnola, Totò, Eva e il pennello proibito, rientrano fra i film tradotti), e che stabilì una forte censura (vietando la proiezione di alcuni film, come Uccellacci e uccellini, e manipolando notevolmente alcuni testi). Ci interessa, più che criticare le traduzioni, capire quale Totò è passato in Spagna.

Il peso del dialetto nella (s)fortuna di Totò in Spagnolo / M. Carreras i Goicoechea. - In: INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. - ISSN 1827-000X. - ELETTRONICO. - special issue:(2009), pp. 1-7.

Il peso del dialetto nella (s)fortuna di Totò in Spagnolo

CARRERAS GOICOECHEA, MARIA
2009

Abstract

Data la mia attuale ricerca sulla fortuna di Totò in Spagnolo, vorrei presentare i punti più salienti della stessa, vale a dire il catalogo dei film tradotti in spagnolo (per la Spagna e per l’America Latina), le tecniche usate (doppiaggio vs. sottotitolaggio), e i problemi traduttivi dovuti al particolare linguaggio di Totò. Ad oggi ci risulta che 38 dei 98 titoli della filmografia di Totò siano stati tradotti in spagnolo: 32 per la Spagna e 19 per l’America Latina. Tra i film di Totò, che sono apparsi tradotti in Spagna, troviamo un ampio ventaglio della sua filmografia, dalle opere legate al neorealismo comico a quelle della commedia all’italiana, dalle più commerciali al cinema d’autore. In questi film Totò a volte non è che un piccolo personaggio per arricchire il cast, altre volte partecipa a quei film a episodi che furono così di moda con una o due più apparizioni, altre volte ancora è il coprotagonista, assieme alle sue indimenticabili spalle, a volte, infine, è il protagonista assoluto. Non tutti i film proiettati in Spagna sono opere d’arte (basti pensare a Gambe d’oro o a Totò d’Arabia), ma numerosi sono quelli premiati o che sono stati nominati in premiazioni importanti (Napoli milionaria, Guardie e ladri, I soliti ignoti, Racconti Romani, etc.). Se in America Latina in generale (tranne il Brasile) la tecnica normalmente usata per l’importazione del cinema straniero è stato il sottotitolaggio (Chaume 2003), in Spagna ha prevalso, come in Italia, il doppiaggio. Ciò nonostante, il primo film di Totò circolato in Spagna fu sottotitolato (Fifa e arena/ Totò el matador, 1948) come quelli che hanno circolato in Argentina, Messico e Venezuela. Interessanti in questo senso le doppie versioni: solo 6 film sono usciti unicamente in America Latina, tutti gli altri sia in America Latina che in Spagna, e dai loro titoli, a volte diversi, bisogna supporre che si tratti di altre traduzioni (Risate di gioia, ad esempio, uscì in Spagna con il titolo Llegan los bribones e in Messico con quello di El ladrón apasionado). Per quanto riguarda la lingua di Totò, prendendo atto di quanto è stato scritto sull’argomento (Rossi 2002, 2003), rifletteremo sulle difficoltà che comporta la sua traduzione. Lo spagnolo, la lingua straniera più usata da Totò nei suoi film, funziona molto bene per via della sua affinità con l’italiano, soprattutto se ci viene presentato completamente stereotipato. Infatti, si presta particolarmente alla satira e i migliori risultati si ottengono nei film, ambientati in Spagna, dove i personaggi parlano in una divertente imitazione dello spagnolo; dove i personaggi italiani non capiscono quelli spagnoli e viceversa (mentre il pubblico italiano li capisce entrambi), provocando una serie di malintesi molto interessanti dal punto di vista della traduzione. Fa da sfondo alla nostra ricerca la politica cinematografica spagnola dell’epoca, che vietò i film in lingua straniera dal 1941 al 1947, che sviluppò la strategia delle coproduzioni per reagire alla presenza americana (le 3 coproduzioni italo-spagnole, Totò, Vittorio e la dottoressa, I ladri e [/i]Totò d’Arabia[/i], e la sola coproduzione italo-franco-spagnola, Totò, Eva e il pennello proibito, rientrano fra i film tradotti), e che stabilì una forte censura (vietando la proiezione di alcuni film, come Uccellacci e uccellini, e manipolando notevolmente alcuni testi). Ci interessa, più che criticare le traduzioni, capire quale Totò è passato in Spagna.
2009
Il peso del dialetto nella (s)fortuna di Totò in Spagnolo / M. Carreras i Goicoechea. - In: INTRALINEA ON LINE TRANSLATION JOURNAL. - ISSN 1827-000X. - ELETTRONICO. - special issue:(2009), pp. 1-7.
M. Carreras i Goicoechea
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