Nei teleostei il rame svolge funzioni vitali come cofattore in processi biologici-chiave, ma può anche manifestare effetti tossici, in dipendenza della biodisponibilità e del bioaccumulo. La forma Cu2+ del rame è quella a maggiore biodisponibilità. La tossicità del rame varia a seconda della specie ed è noto che gli stadi larvali dei pesci sono molto più sensibili al metallo rispetto agli adulti della stessa specie. Nella stessa specie tessuti e processi diversi possono inoltre manifestare effetti estremamente diversificati. Le principali vie di assunzione del metallo nei pesci sono rappresentate dalle branchie e dall’apparato digerente. I dati presentati fanno parte di una ricerca multidisciplinare che abbraccia un vasto spettro di indagini su diversi organi e tessuti e sono stati ottenuti in orate (Sparus auratus) esposte a CuSO4 (0,5 ppm nominali di Cu, salinità 33‰, t 10°C) e mantenute per 50 gg in un sistema statico, senza alimentazione. Parellelamente nelle stesse condizioni sono state mantenute due vasche con animali non esposti (controllo). Durante tutta la sperimentazione non è stata riscontrata mortalità, né visibili sofferenze o alterazioni comportamentali degli animali. Lipidi e acidi grassi. Le indagini condotte sul grasso periviscerale, più esposto rispetto ad altri distretti ai cambiamenti che si possono produrre in un organismo, evidenzia uno pettro degli acidi grassi tipico di un teleosteo allevato in acqua salata, alimentato quindi con diete contenenti grassi di origine vegetale come suggerito dalla cospicua presenza di 18:2n-6. Il digiuno protratto per tutti i 50 giorni di sperimentazione non ha modificato i rapporti reciproci tra i vari acidi grassi le cui percentuali al tempo 0 sono sovrapponibili con quelle di fine esperimento. La temperatura complessivamente bassa per tutta la durata dell’esperimento può aver ridotto al minimo le esigenze metaboliche e consentito il mantenimento dei valori iniziali anche dei saturi a corta catena. La stessa ridotta attività metabolica può aver interessato anche i processi attraverso cui si esplica l’azione del rame il cui effetto non è risultato quindi rilevabile su questo parametro. Espressione citocromo P450 (CYP1A): fegato - branchie. Indagini preliminari sul citocromo P450 (CYP 1A), eseguite mediante Western Blotting con anticorpi policlonali anti-fish in campioni di controllo e in campioni prelevati dopo 14 giorni di esposizione, hanno evidenziato in fegato e branchie due bande distinte di 49 e 61 kDa. Nel fegato la banda di 49 kDa non mostra differenze significative fra le condizioni esaminate mentre la banda di 61 kDa risulta più espressa nei trattati. Nelle branchie non si evidenziano differenze significative per quanto concerne la banda di più alto peso molecolare, mentre la banda inferiore sembra significativamente meno espressa nei trattati rispetto ai controlli.

Acidi grassi ed espressione del CYP450 in orate (Sparus auratus) esposte al rame.

BORGATTI, ANNA;FABBRI, MICAELA;FOSCHI, JURGEN;MONARI, MARTA;NESCI, SALVATORE;PIRINI, MAURIZIO;PAGLIARANI, ALESSANDRA;SERRAZANETTI, GIAN PAOLO;TROMBETTI, FABIANA;VENTRELLA, VITTORIA
2009

Abstract

Nei teleostei il rame svolge funzioni vitali come cofattore in processi biologici-chiave, ma può anche manifestare effetti tossici, in dipendenza della biodisponibilità e del bioaccumulo. La forma Cu2+ del rame è quella a maggiore biodisponibilità. La tossicità del rame varia a seconda della specie ed è noto che gli stadi larvali dei pesci sono molto più sensibili al metallo rispetto agli adulti della stessa specie. Nella stessa specie tessuti e processi diversi possono inoltre manifestare effetti estremamente diversificati. Le principali vie di assunzione del metallo nei pesci sono rappresentate dalle branchie e dall’apparato digerente. I dati presentati fanno parte di una ricerca multidisciplinare che abbraccia un vasto spettro di indagini su diversi organi e tessuti e sono stati ottenuti in orate (Sparus auratus) esposte a CuSO4 (0,5 ppm nominali di Cu, salinità 33‰, t 10°C) e mantenute per 50 gg in un sistema statico, senza alimentazione. Parellelamente nelle stesse condizioni sono state mantenute due vasche con animali non esposti (controllo). Durante tutta la sperimentazione non è stata riscontrata mortalità, né visibili sofferenze o alterazioni comportamentali degli animali. Lipidi e acidi grassi. Le indagini condotte sul grasso periviscerale, più esposto rispetto ad altri distretti ai cambiamenti che si possono produrre in un organismo, evidenzia uno pettro degli acidi grassi tipico di un teleosteo allevato in acqua salata, alimentato quindi con diete contenenti grassi di origine vegetale come suggerito dalla cospicua presenza di 18:2n-6. Il digiuno protratto per tutti i 50 giorni di sperimentazione non ha modificato i rapporti reciproci tra i vari acidi grassi le cui percentuali al tempo 0 sono sovrapponibili con quelle di fine esperimento. La temperatura complessivamente bassa per tutta la durata dell’esperimento può aver ridotto al minimo le esigenze metaboliche e consentito il mantenimento dei valori iniziali anche dei saturi a corta catena. La stessa ridotta attività metabolica può aver interessato anche i processi attraverso cui si esplica l’azione del rame il cui effetto non è risultato quindi rilevabile su questo parametro. Espressione citocromo P450 (CYP1A): fegato - branchie. Indagini preliminari sul citocromo P450 (CYP 1A), eseguite mediante Western Blotting con anticorpi policlonali anti-fish in campioni di controllo e in campioni prelevati dopo 14 giorni di esposizione, hanno evidenziato in fegato e branchie due bande distinte di 49 e 61 kDa. Nel fegato la banda di 49 kDa non mostra differenze significative fra le condizioni esaminate mentre la banda di 61 kDa risulta più espressa nei trattati. Nelle branchie non si evidenziano differenze significative per quanto concerne la banda di più alto peso molecolare, mentre la banda inferiore sembra significativamente meno espressa nei trattati rispetto ai controlli.
2009
Il Mediterraneo: aspetti emergenti e risposte dalle scienze del mare.
69
70
A.R. Borgatti; M. Fabbri; J. Foschi; M. Monari; S. Nesci; M. Pirini; A. Pagliarani; G.P. Serrazanetti; F. Trombetti; V. Ventrella
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