Recensione del volume La critica del testo. Problemi di metodo ed esperienze di lavoro (2017), che racchiude importanti interventi su questioni ecdotiche di cruciale importanza relative a diversi ambiti della disciplina, primo tra tutti quello delle opere di Dante. Tra gli assunti trasversali emerge il ruolo cruciale dell’ermeneutica nella critica del testo, assieme alla frequente inapplicabilità del metodo lachmanniano-maasiano a favore di quello di Bédier. Altro tema fondamentale è l’edizione di testi a tradizione sovrabbondante, che ingenerano difficoltà di diverso tipo, specialmente nella costruzione degli stemmi. Si evidenzia poi l’importanza della collaborazione tra ecdotica, paleografia, codicologia e filologia materiale, che ha dimostrato i suoi frutti ad esempio nei recenti studi sul Decameron di Boccaccio. Passando a Dante, si segnalano gli interventi sull’Ottimo commento, sul Vocabolario dantesco e sull’Illuminated Dante Project, utile a ogni filologo per comprendere l’importanza del dialogo testo-immagine. Molto interessanti, poi, le relazioni inerenti altre branche dell’ecdotica, come la filologia d’autore, l’informatica umanistica, la filologia attributiva e quella umanistica, bisognosa di nuove edizioni.

Recensione a: La critica del testo. Problemi di metodo ed esperienze di lavoro. Trent’anni dopo, in vista del Settecentenario della morte di Dante, Atti del Convegno internazionale di Roma (23-26 ottobre 2017), a cura di E. Malato, A. Mazzucchi, Roma, Salerno, 2019

Sara Fazion
2020

Abstract

Recensione del volume La critica del testo. Problemi di metodo ed esperienze di lavoro (2017), che racchiude importanti interventi su questioni ecdotiche di cruciale importanza relative a diversi ambiti della disciplina, primo tra tutti quello delle opere di Dante. Tra gli assunti trasversali emerge il ruolo cruciale dell’ermeneutica nella critica del testo, assieme alla frequente inapplicabilità del metodo lachmanniano-maasiano a favore di quello di Bédier. Altro tema fondamentale è l’edizione di testi a tradizione sovrabbondante, che ingenerano difficoltà di diverso tipo, specialmente nella costruzione degli stemmi. Si evidenzia poi l’importanza della collaborazione tra ecdotica, paleografia, codicologia e filologia materiale, che ha dimostrato i suoi frutti ad esempio nei recenti studi sul Decameron di Boccaccio. Passando a Dante, si segnalano gli interventi sull’Ottimo commento, sul Vocabolario dantesco e sull’Illuminated Dante Project, utile a ogni filologo per comprendere l’importanza del dialogo testo-immagine. Molto interessanti, poi, le relazioni inerenti altre branche dell’ecdotica, come la filologia d’autore, l’informatica umanistica, la filologia attributiva e quella umanistica, bisognosa di nuove edizioni.
2020
Sara Fazion
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