Il "Piano operativo comunale" è uno dei tre strumenti della pianificazione territoriale comunale istituiti dalla legge regionale 24 marzo 2000 n. 20, assieme al Piano strutturale comunale (Psc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue). Il Poc, secondo la definizione contenuta nell'art. 30 della legge regionale, è "lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell'arco temporale di cinque anni. Il Poc è predisposto in conformità alle previsioni del Psc e non può modificarne i contenuti". Con il Psc si è impostato e avviato un processo di continua integrazione delle questioni ambientali nel processo di pianificazione che, come già anticipato nella Valsat del Psc stesso, non si esaurisce con l'approvazione del piano, ma prosegue attraverso il monitoraggio dei suoi effetti e la valutazione degli strumenti di attuazione delle sue scelte. L’attuazione del Psc attraverso il Poc è quindi condizionata dalla verifica del rispetto delle condizioni e delle misure per la sostenibilità delineate nella Valsat del Psc, con riferimento sia alla scala dei sistemi che a quella degli Ambiti. La maggiore definizione delle scelte presenti nel Poc permette, inoltre, di stimare gli impatti locali di ciascuna previsione relativa al nuovo sistema di pianificazione, in relazione alle caratteristiche peculiari delle parti di territorio cui si applicano e alle loro dotazioni ambientali e infrastrutturali o, al contrario, di stabilire l’eventuale necessità di ulteriori procedure di valutazione e le modalità operative attraverso cui condurre questi approfondimenti, nel caso di interventi di particolare complessità o che interessino componenti particolarmente sensibili del territorio comunale. La valutazione prende in esame in modo analitico gli interventi secondo il nuovo sistema di pianificazione, per i casi in cui generano nuovo carico urbanistico e per cui, quindi, si rende necessaria l’analisi degli effetti da esso indotto, e gli strumenti urbanistici attuativi di iniziativa privata, presentati in data antecedente all’adozione del Poc, dei quali è necessario valutare la sostenibilità in relazione alle pressioni ambientali e territoriali. Per questi interventi, sono state predisposte delle valutazioni specifiche allo scopo di verificare il recepimento delle condizioni e delle prestazioni cui è stata subordinata la loro attuazione, individuando e precisando gli effetti delle trasformazioni in base ai quali verificare il raggiungimento degli standard di qualità ecologico ambientale fissati (o superiori) e la caratterizzazione delle dotazioni ecologiche e ambientali previste.

Valutazione della sostenibilità ambientale e territoriale e Rapporto preliminare ai fini della verifica di assoggettabilità a Vas del Piano Operativo del Comune di Bologna

TONDELLI, SIMONA
2009

Abstract

Il "Piano operativo comunale" è uno dei tre strumenti della pianificazione territoriale comunale istituiti dalla legge regionale 24 marzo 2000 n. 20, assieme al Piano strutturale comunale (Psc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue). Il Poc, secondo la definizione contenuta nell'art. 30 della legge regionale, è "lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell'arco temporale di cinque anni. Il Poc è predisposto in conformità alle previsioni del Psc e non può modificarne i contenuti". Con il Psc si è impostato e avviato un processo di continua integrazione delle questioni ambientali nel processo di pianificazione che, come già anticipato nella Valsat del Psc stesso, non si esaurisce con l'approvazione del piano, ma prosegue attraverso il monitoraggio dei suoi effetti e la valutazione degli strumenti di attuazione delle sue scelte. L’attuazione del Psc attraverso il Poc è quindi condizionata dalla verifica del rispetto delle condizioni e delle misure per la sostenibilità delineate nella Valsat del Psc, con riferimento sia alla scala dei sistemi che a quella degli Ambiti. La maggiore definizione delle scelte presenti nel Poc permette, inoltre, di stimare gli impatti locali di ciascuna previsione relativa al nuovo sistema di pianificazione, in relazione alle caratteristiche peculiari delle parti di territorio cui si applicano e alle loro dotazioni ambientali e infrastrutturali o, al contrario, di stabilire l’eventuale necessità di ulteriori procedure di valutazione e le modalità operative attraverso cui condurre questi approfondimenti, nel caso di interventi di particolare complessità o che interessino componenti particolarmente sensibili del territorio comunale. La valutazione prende in esame in modo analitico gli interventi secondo il nuovo sistema di pianificazione, per i casi in cui generano nuovo carico urbanistico e per cui, quindi, si rende necessaria l’analisi degli effetti da esso indotto, e gli strumenti urbanistici attuativi di iniziativa privata, presentati in data antecedente all’adozione del Poc, dei quali è necessario valutare la sostenibilità in relazione alle pressioni ambientali e territoriali. Per questi interventi, sono state predisposte delle valutazioni specifiche allo scopo di verificare il recepimento delle condizioni e delle prestazioni cui è stata subordinata la loro attuazione, individuando e precisando gli effetti delle trasformazioni in base ai quali verificare il raggiungimento degli standard di qualità ecologico ambientale fissati (o superiori) e la caratterizzazione delle dotazioni ecologiche e ambientali previste.
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