I paesaggi rappresentano gli scenari dell’ecosistema, il grande teatro in cui si rappresenta l’evolvere dell’ambiente, il modificare delle cose, il trascorrere della vita vegetale ed animale; la diversità dei paesaggi deriva dalla combinazione nel tempo, dei diversi fattori ambientali, potendone percepire i diversi ruoli come nel caso del clima, della vegetazione, dell’azione dell’Uomo. Meno percepibile e poco conosciuto è il ruolo del suolo, che dell'ecosistema ha la capacità non solo di diversificare i paesaggi, ma di differenziarne il grado di produttività e la vivibilità. Non sempre la realtà del suolo come parte del paesaggio è così evidente, specialmente quando la vegetazione lo ricopre, impedendone l’osservazione. Altre volte invece i suoli si mostrano in tutta la loro evidenza, almeno in superficie, quando i colori degli epipedon invadono il paesaggio e, nella stagione delle arature, lo dominano. Se è rassicurante la vista di campi ben coltivati e di colture che crescono in modo rigoglioso ed omogeneo, al contrario mettono a disagio i segni sempre più marcati ed evidenti del degrado o dell’erosione a carico dei suoli. Nel recente passato il rapporto tra l'uomo e la risorsa suolo era fortemente condizionata dai fattori naturali esterni ed interni ad essa, dalle disponibilità socio economiche ma soprattutto dalla forza lavoro espressa in addetti al primario; di conseguenza era in funzione di tali condizionamenti che le scelte colturali venivano ad adattarsi ai diversi ecosistemi diversificando le tipologie del paesaggio rurale. A partire dalla seconda metà del ventesimo secolo l'introduzione in agricoltura della chimica, della meccanizzazione e di svariate forme energetiche hanno trasformato drasticamente nel giro di pochi anni l'uso del suolo nella logica di un miglioramento delle capacità produttive dei terreni agricoli e forestali in termini sia qualitativi che quantitativi. Di conseguenza le scelte colturali che nel passato venivano adattate alle condizioni naturali e socio-economiche dei diversi ecosistemi, vengono attualmente "imposte" attraverso investimenti e l'utilizzo di risorse energetiche considerevoli che spesso tengono in poco conto l'effettiva sostenibilità della risorsa suolo e della perdita progressiva di fertilità naturale; inoltre il paesaggio rurale caratterizzato da una specializzazione mono colturale sempre più spinta e localizzata, si è andato organizzando in aree di aspetto omogeneo e regolare, tanto da apparire spesso monotono. Tuttavia la maggiore preoccupazione sta nel progressivo consumo di suolo che interessa particolarmente le terre di pianura e di bassa collina non solo legato alla fisiologica espansione dei centri e nuclei abitati, ma anche ad una irrazionale distribuzione del sistema residenziale, produttivo e commerciale con conseguente parcellizzazione e frazionamento del tessuto aziendale. Un trend che nella sua irreversibilità rischia di far perdere completamente la già fragile identità del paesaggio rurale.

Dinamiche pedo-ambientali e trsformazioni del paesaggio agrario / Vianello G.; Vittori Antisari L.. - In: ITALIAN JOURNAL OF AGRONOMY. - ISSN 1125-4718. - STAMPA. - 4:(2009), pp. 5-12. (Intervento presentato al convegno VI Convegno AISSA tenutosi a Imola nel 26-28 novembre 2008).

Dinamiche pedo-ambientali e trsformazioni del paesaggio agrario

VIANELLO, GILMO;VITTORI ANTISARI, LIVIA
2009

Abstract

I paesaggi rappresentano gli scenari dell’ecosistema, il grande teatro in cui si rappresenta l’evolvere dell’ambiente, il modificare delle cose, il trascorrere della vita vegetale ed animale; la diversità dei paesaggi deriva dalla combinazione nel tempo, dei diversi fattori ambientali, potendone percepire i diversi ruoli come nel caso del clima, della vegetazione, dell’azione dell’Uomo. Meno percepibile e poco conosciuto è il ruolo del suolo, che dell'ecosistema ha la capacità non solo di diversificare i paesaggi, ma di differenziarne il grado di produttività e la vivibilità. Non sempre la realtà del suolo come parte del paesaggio è così evidente, specialmente quando la vegetazione lo ricopre, impedendone l’osservazione. Altre volte invece i suoli si mostrano in tutta la loro evidenza, almeno in superficie, quando i colori degli epipedon invadono il paesaggio e, nella stagione delle arature, lo dominano. Se è rassicurante la vista di campi ben coltivati e di colture che crescono in modo rigoglioso ed omogeneo, al contrario mettono a disagio i segni sempre più marcati ed evidenti del degrado o dell’erosione a carico dei suoli. Nel recente passato il rapporto tra l'uomo e la risorsa suolo era fortemente condizionata dai fattori naturali esterni ed interni ad essa, dalle disponibilità socio economiche ma soprattutto dalla forza lavoro espressa in addetti al primario; di conseguenza era in funzione di tali condizionamenti che le scelte colturali venivano ad adattarsi ai diversi ecosistemi diversificando le tipologie del paesaggio rurale. A partire dalla seconda metà del ventesimo secolo l'introduzione in agricoltura della chimica, della meccanizzazione e di svariate forme energetiche hanno trasformato drasticamente nel giro di pochi anni l'uso del suolo nella logica di un miglioramento delle capacità produttive dei terreni agricoli e forestali in termini sia qualitativi che quantitativi. Di conseguenza le scelte colturali che nel passato venivano adattate alle condizioni naturali e socio-economiche dei diversi ecosistemi, vengono attualmente "imposte" attraverso investimenti e l'utilizzo di risorse energetiche considerevoli che spesso tengono in poco conto l'effettiva sostenibilità della risorsa suolo e della perdita progressiva di fertilità naturale; inoltre il paesaggio rurale caratterizzato da una specializzazione mono colturale sempre più spinta e localizzata, si è andato organizzando in aree di aspetto omogeneo e regolare, tanto da apparire spesso monotono. Tuttavia la maggiore preoccupazione sta nel progressivo consumo di suolo che interessa particolarmente le terre di pianura e di bassa collina non solo legato alla fisiologica espansione dei centri e nuclei abitati, ma anche ad una irrazionale distribuzione del sistema residenziale, produttivo e commerciale con conseguente parcellizzazione e frazionamento del tessuto aziendale. Un trend che nella sua irreversibilità rischia di far perdere completamente la già fragile identità del paesaggio rurale.
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Dinamiche pedo-ambientali e trsformazioni del paesaggio agrario / Vianello G.; Vittori Antisari L.. - In: ITALIAN JOURNAL OF AGRONOMY. - ISSN 1125-4718. - STAMPA. - 4:(2009), pp. 5-12. (Intervento presentato al convegno VI Convegno AISSA tenutosi a Imola nel 26-28 novembre 2008).
Vianello G.; Vittori Antisari L.
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