Ueber deutsche Runen (“Sulle rune tedesche”), monografia pubblicata nel 1821, s’inserisce nell’intento di produzione globale dei fratelli Grimm di scrivere una storia della poesia nazionale tedesca che facesse sentire ai Tedeschi, non uniti in uno stato unitario, di costituire comunque un unico popolo. L’opera, che voleva essere, secondo le intenzioni dell’A. un contributo alla storia dello sviluppo della scrittura alfabetica, si prefigge un duplice scopo: 1) dimostrare che anche presso le popolazioni germaniche continentali, era stata impiegata in passato la scrittura runica, sebbene soltanto fonti letterarie secondarie e non fonti primare, vale a dire iscrizioni runiche, confortassero tale ipotesi; 2) fornire un manuale di runologia, una trattazione a tutto campo, secondo le conoscenze del tempo, della scrittura runica. L’impostazione prettamente germanistica e l’impianto comparatistico-diacronico costituiscono i presupposti metodologici (non esplicitati) che guidano l’analisi: 1) delle testimonianze sull’uso della scrittura riscontrabili nella Germania di Tacito; 2) dell’affinità tra la scrittura runica e l’alfabeto gotico inventato dal vescovo Wulfila; 3) delle lettere introdotte dal re franco Chilperico (secondo il racconto della Historia Francorum di Gregorio di Tours); 4) del famoso passo del Carmen ad Flavum di Venanzio Fortunato che attesterebbe la conoscenza della scrittura runica in area tedescofona nel 6° secolo; 5) del significato e dell’etimologia del termine runa nelle lingue germaniche; 6) della situazione della scrittura in area tedescofona (e delle conseguenze sulla cultura autoctona della conversione al cristianesimo) nell’8° e nel 9° secolo; 7) dei runica manuscripta continentali; 8) delle attestazioni runiche anglosassoni e nordiche; 9) dei testi del Poemetto runico anglosassone e del Poemetto runico norvegese (accompagnati, per la prima volta, dalla traduzione in tedesco); 10) delle cosiddette “rune slave”; 11) del possibile impiego delle rune per la divinazione. L’opera, con la quale si è soliti fare iniziare lo studio scientificamente fondato della runologia, evidenzia come l’assegnazione dei ruoli e specializzazioni distinte attribuite ai fratelli Grimm (Jacob: linguista, Wilhelm: filologo e studioso della letteratura) si fondi più sulla conoscenza superficiale delle loro opere che sulla realtà dei testi e fornisce un’importante testimonianza di un momento preciso e decisivo per quella storia scientifica della runologia che continua a costituire, ancora oggi, uno dei desiderata della germanistica. La traduzione è preceduta da una presentazione di Klaus Düwel (pagg.11-12) e da un saggio introduttivo (del curatore) sulla figura e sulla produzione scientifica di Wilhelm Carl Grimm ed è corredata dalle note del curatore organizzate in forma di glossario e dalla bibliografia delle opere citate.

Wilhelm Carl Grimm: Sulle rune tedesche. Introduzione, traduzione, note e commento a cura di Giulio Garuti Simone. Prefazione di Klaus Düwel / G. Garuti Simone. - STAMPA. - (2010).

Wilhelm Carl Grimm: Sulle rune tedesche. Introduzione, traduzione, note e commento a cura di Giulio Garuti Simone. Prefazione di Klaus Düwel

GARUTI SIMONE, GIULIO
2010

Abstract

Ueber deutsche Runen (“Sulle rune tedesche”), monografia pubblicata nel 1821, s’inserisce nell’intento di produzione globale dei fratelli Grimm di scrivere una storia della poesia nazionale tedesca che facesse sentire ai Tedeschi, non uniti in uno stato unitario, di costituire comunque un unico popolo. L’opera, che voleva essere, secondo le intenzioni dell’A. un contributo alla storia dello sviluppo della scrittura alfabetica, si prefigge un duplice scopo: 1) dimostrare che anche presso le popolazioni germaniche continentali, era stata impiegata in passato la scrittura runica, sebbene soltanto fonti letterarie secondarie e non fonti primare, vale a dire iscrizioni runiche, confortassero tale ipotesi; 2) fornire un manuale di runologia, una trattazione a tutto campo, secondo le conoscenze del tempo, della scrittura runica. L’impostazione prettamente germanistica e l’impianto comparatistico-diacronico costituiscono i presupposti metodologici (non esplicitati) che guidano l’analisi: 1) delle testimonianze sull’uso della scrittura riscontrabili nella Germania di Tacito; 2) dell’affinità tra la scrittura runica e l’alfabeto gotico inventato dal vescovo Wulfila; 3) delle lettere introdotte dal re franco Chilperico (secondo il racconto della Historia Francorum di Gregorio di Tours); 4) del famoso passo del Carmen ad Flavum di Venanzio Fortunato che attesterebbe la conoscenza della scrittura runica in area tedescofona nel 6° secolo; 5) del significato e dell’etimologia del termine runa nelle lingue germaniche; 6) della situazione della scrittura in area tedescofona (e delle conseguenze sulla cultura autoctona della conversione al cristianesimo) nell’8° e nel 9° secolo; 7) dei runica manuscripta continentali; 8) delle attestazioni runiche anglosassoni e nordiche; 9) dei testi del Poemetto runico anglosassone e del Poemetto runico norvegese (accompagnati, per la prima volta, dalla traduzione in tedesco); 10) delle cosiddette “rune slave”; 11) del possibile impiego delle rune per la divinazione. L’opera, con la quale si è soliti fare iniziare lo studio scientificamente fondato della runologia, evidenzia come l’assegnazione dei ruoli e specializzazioni distinte attribuite ai fratelli Grimm (Jacob: linguista, Wilhelm: filologo e studioso della letteratura) si fondi più sulla conoscenza superficiale delle loro opere che sulla realtà dei testi e fornisce un’importante testimonianza di un momento preciso e decisivo per quella storia scientifica della runologia che continua a costituire, ancora oggi, uno dei desiderata della germanistica. La traduzione è preceduta da una presentazione di Klaus Düwel (pagg.11-12) e da un saggio introduttivo (del curatore) sulla figura e sulla produzione scientifica di Wilhelm Carl Grimm ed è corredata dalle note del curatore organizzate in forma di glossario e dalla bibliografia delle opere citate.
2010
320
9788843051311
Wilhelm Carl Grimm: Sulle rune tedesche. Introduzione, traduzione, note e commento a cura di Giulio Garuti Simone. Prefazione di Klaus Düwel / G. Garuti Simone. - STAMPA. - (2010).
G. Garuti Simone
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