In queste pagine vorrei mostrare che, fin dall’antichità, sono esistiti ebrei che hanno teorizzato un giudaismo capace di convivere pacificamente con altri culti senza considerarli inferiori a sé e hanno vissuto coerentemente alle proprie idee. L’esempio che porterò è quello di Flavio Giuseppe, un ebreo del I secolo. Mostrerò poi che un atteggiamento di tolleranza verso le religioni diverse si è manifestato in Italia nel VI secolo durante il regno dei re ostrogoti Teoderico e Teodato. Cassiodoro, che era al loro servizio e che ne redigeva gli atti, elabora una teoria teologica della tolleranza religiosa che merita di essere studia a fondo nella sua portata positiva, ma anche nei suoi limiti. Dopo avere mostrato queste due esperienze positive cercherò di mostrare come le idee di tolleranza che l’ebraismo e il cristianesimo mettono in pratica nella propria prassi ed elaborano nelle proprie teologie abbiano in realtà origine non nella tradizione biblica ebraica e cristiana, ma nella prassi religiosa delle religioni non monoteiste, nel principio secondo il quale ogni atto di culto deve sempre essere espressione di una libera decisione, nel diritto romano precristiano, nella filosofia del platonismo tardo. Ma il fatto che alcuni pensatori ebrei e cristiani assorbano senza eccessiva difficoltà questi principi all’interno di una teologia fondata sulla Bibbia (ebraica o cristiana) è a mio avviso la prova che i monoteismi giudaico e cristiano hanno la capacità di assorbire elementi di altre culture religiose. Significa che la teoria del cosiddetto monoteismo esclusivista non porta necessariamente alla negazione di un principio di tolleranza di religioni diverse. Questo articolo vuole anche mostrare che il costante atteggiamento tenuto dalle minoranze ebraiche nell’impero romano di chiedere delle garanzie giuridiche del rispetto della loro diversità religiosa è stato uno dei veicoli principali che ha portato al diffondersi di pratiche e teorie di tolleranza fra religioni diverse. Infine cercherò di comprendere perchè la pratica e la teoria di tolleranza che si manifesta, in alcuni casi, nell’ebraismo e nel cristianesimo, abbia dei forti limiti. L’ipotesi è che questi limiti provengono dalle rispettive teologie, anche se forse hanno origine anche in precise condizioni di esistenza pratica.

I monoteismi e quello che le donne e gli uomini decidono di farne / M. Pesce. - In: ANNALI DI STORIA DELL'ESEGESI. - ISSN 1120-4001. - STAMPA. - 25:(2008), pp. 105-158.

I monoteismi e quello che le donne e gli uomini decidono di farne

PESCE, MAURO
2008

Abstract

In queste pagine vorrei mostrare che, fin dall’antichità, sono esistiti ebrei che hanno teorizzato un giudaismo capace di convivere pacificamente con altri culti senza considerarli inferiori a sé e hanno vissuto coerentemente alle proprie idee. L’esempio che porterò è quello di Flavio Giuseppe, un ebreo del I secolo. Mostrerò poi che un atteggiamento di tolleranza verso le religioni diverse si è manifestato in Italia nel VI secolo durante il regno dei re ostrogoti Teoderico e Teodato. Cassiodoro, che era al loro servizio e che ne redigeva gli atti, elabora una teoria teologica della tolleranza religiosa che merita di essere studia a fondo nella sua portata positiva, ma anche nei suoi limiti. Dopo avere mostrato queste due esperienze positive cercherò di mostrare come le idee di tolleranza che l’ebraismo e il cristianesimo mettono in pratica nella propria prassi ed elaborano nelle proprie teologie abbiano in realtà origine non nella tradizione biblica ebraica e cristiana, ma nella prassi religiosa delle religioni non monoteiste, nel principio secondo il quale ogni atto di culto deve sempre essere espressione di una libera decisione, nel diritto romano precristiano, nella filosofia del platonismo tardo. Ma il fatto che alcuni pensatori ebrei e cristiani assorbano senza eccessiva difficoltà questi principi all’interno di una teologia fondata sulla Bibbia (ebraica o cristiana) è a mio avviso la prova che i monoteismi giudaico e cristiano hanno la capacità di assorbire elementi di altre culture religiose. Significa che la teoria del cosiddetto monoteismo esclusivista non porta necessariamente alla negazione di un principio di tolleranza di religioni diverse. Questo articolo vuole anche mostrare che il costante atteggiamento tenuto dalle minoranze ebraiche nell’impero romano di chiedere delle garanzie giuridiche del rispetto della loro diversità religiosa è stato uno dei veicoli principali che ha portato al diffondersi di pratiche e teorie di tolleranza fra religioni diverse. Infine cercherò di comprendere perchè la pratica e la teoria di tolleranza che si manifesta, in alcuni casi, nell’ebraismo e nel cristianesimo, abbia dei forti limiti. L’ipotesi è che questi limiti provengono dalle rispettive teologie, anche se forse hanno origine anche in precise condizioni di esistenza pratica.
2008
I monoteismi e quello che le donne e gli uomini decidono di farne / M. Pesce. - In: ANNALI DI STORIA DELL'ESEGESI. - ISSN 1120-4001. - STAMPA. - 25:(2008), pp. 105-158.
M. Pesce
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