Il dossier Dentro e fuori «The Mask». Craig e il teatro del suo tempo torna sulla rivista di Craig, dopo il Dossier per il numero 40: non è una prosecuzione, ma un sondaggio nei temi e nei processi di ideazione e scrittura che legano «The Mask» al suo tempo, mutevole, dinamico e vivente come sempre è il tempo presente. È una indagine che fa interagire i contenuti della rivista con relazioni, scritti ed esperienze esterne a essa. Nel primo saggio Craig intempestivo. Il teatro russo e l’Übermarionette, Gabriele Sofia considera «The Mask» come un punto di osservazione dei mutamenti del pensiero di Craig alla luce dei suoi contatti diretti e indiretti con il teatro russo. La celebre collaborazione con il Teatro d’Arte di Mosca determinò delle evoluzioni teoriche su temi centrali quali il realismo, l’artificialità, l’emozione scenica, la personalità e l’idea stessa di Übermarionette. Successivamente, le recensioni alle pubblicazioni sul teatro russo fornirono l’occasione per riflettere attorno alle nozioni di «teatrale», «teatralità» e «teatralismo» che prepararono gli incontri con Stanislavskij e Mejerchol’d durante l’ultimo viaggio a Mosca nel 1935. Segue il saggio Scrivere l’attore. Un dialogo tra Gordon Craig e Arthur Symons, dove Samantha Marenzi indaga l’azione della scrittura del noto critico e poeta simbolista sulle idee e sul linguaggio di Craig, che ne assume formule e parole di battaglia a sostegno della sua visione del teatro. Symons appare tra le pagine di «The Mask» come interlocutore reale e come voce segreta con cui intessere un dialogo attorno all’attore in cerca delle parole che lo sappiano far sopravvivere nella scrittura. Nel contributo Editorial Notes: Craig sul teatro moderno, che entra nel tessuto di scrittura della rivista, Monica Cristini indaga il pensiero critico che Gordon Craig sviluppa sul teatro contemporaneo, e diffonde attraverso la voce di John Semar negli Editorial Notes di «The Mask». Dalla comparazione di questi brevi articoli con gli altri più noti scritti craighiani emerge che, se da un lato gli editoriali offrono evidenti argomentazioni di supporto alla sua poetica, dall’altro si rivelano invece portatori di nuovi spunti di approfondimento del suo pensiero sul teatro moderno. Chiude il dossier l’articolo di Matteo Casari Per risvegliare l’attore: il Giappone e l’Asia tra le righe di «The Mask» che completa l’individuazione dei contatti epistolari giapponesi intrattenuti da Craig analizzandone l’influenza e la penetrazione nelle sue idee più note. Su tale sfondo propone l’analogia tra Übermarionette e kōan, un’affermazione paradossale, usata nelle pratiche meditative e pedagogiche dello zen. Più che una teoria, o un eventuale oggetto materiale, la Übermarionette pare essere, infatti, uno strumento per risvegliare l’attore e la sua creatività messo a punto da Craig per formulare un’idea altrimenti impossibile da dire e da realizzare.

Dossier. Dentro e fuori «The Mask». Craig e il teatro del suo tempo.

Matteo Casari
;
2020

Abstract

Il dossier Dentro e fuori «The Mask». Craig e il teatro del suo tempo torna sulla rivista di Craig, dopo il Dossier per il numero 40: non è una prosecuzione, ma un sondaggio nei temi e nei processi di ideazione e scrittura che legano «The Mask» al suo tempo, mutevole, dinamico e vivente come sempre è il tempo presente. È una indagine che fa interagire i contenuti della rivista con relazioni, scritti ed esperienze esterne a essa. Nel primo saggio Craig intempestivo. Il teatro russo e l’Übermarionette, Gabriele Sofia considera «The Mask» come un punto di osservazione dei mutamenti del pensiero di Craig alla luce dei suoi contatti diretti e indiretti con il teatro russo. La celebre collaborazione con il Teatro d’Arte di Mosca determinò delle evoluzioni teoriche su temi centrali quali il realismo, l’artificialità, l’emozione scenica, la personalità e l’idea stessa di Übermarionette. Successivamente, le recensioni alle pubblicazioni sul teatro russo fornirono l’occasione per riflettere attorno alle nozioni di «teatrale», «teatralità» e «teatralismo» che prepararono gli incontri con Stanislavskij e Mejerchol’d durante l’ultimo viaggio a Mosca nel 1935. Segue il saggio Scrivere l’attore. Un dialogo tra Gordon Craig e Arthur Symons, dove Samantha Marenzi indaga l’azione della scrittura del noto critico e poeta simbolista sulle idee e sul linguaggio di Craig, che ne assume formule e parole di battaglia a sostegno della sua visione del teatro. Symons appare tra le pagine di «The Mask» come interlocutore reale e come voce segreta con cui intessere un dialogo attorno all’attore in cerca delle parole che lo sappiano far sopravvivere nella scrittura. Nel contributo Editorial Notes: Craig sul teatro moderno, che entra nel tessuto di scrittura della rivista, Monica Cristini indaga il pensiero critico che Gordon Craig sviluppa sul teatro contemporaneo, e diffonde attraverso la voce di John Semar negli Editorial Notes di «The Mask». Dalla comparazione di questi brevi articoli con gli altri più noti scritti craighiani emerge che, se da un lato gli editoriali offrono evidenti argomentazioni di supporto alla sua poetica, dall’altro si rivelano invece portatori di nuovi spunti di approfondimento del suo pensiero sul teatro moderno. Chiude il dossier l’articolo di Matteo Casari Per risvegliare l’attore: il Giappone e l’Asia tra le righe di «The Mask» che completa l’individuazione dei contatti epistolari giapponesi intrattenuti da Craig analizzandone l’influenza e la penetrazione nelle sue idee più note. Su tale sfondo propone l’analogia tra Übermarionette e kōan, un’affermazione paradossale, usata nelle pratiche meditative e pedagogiche dello zen. Più che una teoria, o un eventuale oggetto materiale, la Übermarionette pare essere, infatti, uno strumento per risvegliare l’attore e la sua creatività messo a punto da Craig per formulare un’idea altrimenti impossibile da dire e da realizzare.
2020
119
Matteo Casari, Samantha Marenzi, Monica Cristini, Gabriele Sofia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/797209
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