Em Itália, nos últimos anos, tem vindo a aumentar muito os casos de violência familiar ou doméstica a mulheres com ou sem menores, as quais pouco denunciam por não encontrarem um ambiente protegido no qual poder contar a própria experiência dramática. De igual forma, também os menores devem ser tutelados e ouvidos com atenção, sensibilidade e respeito. É um dos direitos previsto pela lei em vigor, e é obrigação do juiz ouvir a narração do menor para poder assim ter uma ideia mais clara e concreta sobre a sua futura decisão. Este texto relata a experiência vivida durante a projetação e realização de uma sala de audição protegida, e a emoção que dele derivou em todos aqueles que nele participaram. A sala de audição protegida é um projeto a nível nacional criado pelos 156 clubes italianos que fazem parte da União do Soroptimist Internacional da Itália, desde sempre muito sensível às problemáticas relativas à violência contra as mulheres e menores. Para nós criar uma sala de audição protegida nos tribunais italianos ou nos postos de polícia, significa criar um ambiente semelhante àquele da sala de uma casa, em vez de um escritório, através do uso de cores ténues nas paredes e nos móveis, sem esquecer a sala adjacente onde é importante criar um ambiente tecnicamente adequado que permita realizar, na melhor das hipóteses, a tarefa dos especialistas. Proporcionar um ambiente com jogos, brinquedos macios, paredes coloridas, marcadores, livros, sem esquecer, obviamente, o sistema de gravação áudio e vídeo ligado na sala adjacente, foi primordial para este projeto. E assim, quando o clube Soroptimist de Forlì, um clube de serviço no profit duma cidade no norte da Itália foi contactado para ajudar na realização de uma sala de audição dentro da sede do comando dos Carabinieri duma pequena cidade nas redondezas chamada Meldola, pouco hesitou e rapidamente ficou decidido como agir. Não nos iludimos de cancelar a dor e o sofrimento vivido pelo menor e pela mulher vítima de violência no momento em que passa a ser uma testemunha, mas pelo menos pensamos que poder fazê-lo num ambiente agradável poderá aliviar um pouco a situação. O encontro com os outros clubes de serviço social que já realizaram este projeto, puseram em evidência a real necessidade de conjugar as exigências jurídicas com aquelas psicológicas no seio do momento da audição do menor, ou de uma mulher vítima de violência, implicando a colaboração de várias figuras especializadas, num ambiente empaticamente estudado para a ocasião. A ideia da realização desta sala de audição surgiu ao comandante dos Carabinieri, uma jovem capitão de um grupo de cerca de 80 homens que, sensível a esta dificuldade encontrada já várias vezes ao longo da sua carreira durante os interrogatórios “difíceis e complicados”, pensou na realização deste projeto escolhendo uma sala dentro do comando, longe do burburinho quotidiano, e afastada da vista de fardas e figuras autoritárias. Estaremos assim perante um ambiente no qual os menores e as figuras mais frágeis participantes de um processo penal, poderão deixar os próprios depoimentos com absoluta tranquilidade psicológica e privacidade, contando apenas com a presença de um psicólogo e do juiz.

In Italia, negli ultimi anni, sono aumentati molto i casi di violenza familiare o domestica nei confronti di donne con o senza minori, che denunciano poco perché non trovano un ambiente protetto in cui poter raccontare la propria esperienza drammatica. Allo stesso modo, anche i minori devono essere tutelati e ascoltati con attenzione, sensibilità e rispetto. È uno dei diritti previsti dalla legge in vigore, ed è obbligo del giudice ascoltare la narrazione del minorenne per avere un'idea più chiara e concreta per la sua futura decisione. Questo testo riporta l'esperienza vissuta durante la progettazione e la realizzazione di una sala d'ascolto protetta, e l'emozione che ne è derivata da tutti coloro che vi hanno partecipato. L'audizione protetta è un progetto nazionale dal titolo “Una Stanza tutta per sé” creato dai 156 club italiani che fanno parte dell'Unione Internazionale del Soroptimist d'Italia, il quale è sempre stato molto sensibile alle problematiche legate alla violenza sulle donne e minori. Per noi creare una stanza per le audizioni protetta nei tribunali o nelle stazioni di polizia italiane, significa creare un ambiente simile a quello di una camera di casa, anziché di un ufficio, usando colori tenui su pareti e mobili, senza dimenticare la stanza attigua dove è importante creare un ambiente tecnicamente adeguato che consenta di svolgere al meglio il compito degli specialisti. Fornire un ambiente con giochi, peluche, pareti colorate, pennarelli, libri, senza dimenticare, ovviamente, il sistema di registrazione audio e video collegato nella stanza adiacente, era essenziale per questo progetto. E così, quando il club soroptimista di Forlì, un club di servizio non profit in una città del nord Italia, fu contattato per aiutare a organizzare una stanza per le audizioni all'interno del quartier generale del comando dei Carabinieri in una piccola città nelle vicinanze chiamata Meldola, non esitò un attimo e rapidamente è stato deciso come agire. Non ci illudiamo di voler cancellare il dolore e la sofferenza subiti da un minore oppure da una donna vittima di violenza nel momento in cui diventa testimone, ma almeno pensiamo che poterlo fare in un ambiente piacevole possa alleviare un po’ la situazione. L'incontro con gli altri club di servizio che hanno già realizzato questo progetto, ha evidenziato la reale necessità di combinare i requisiti legali e psicologici al momento dell'udienza del minore o di una donna vittima di violenza, implicando la collaborazione di diverse figure, in un ambiente empaticamente studiato per l'occasione. L'idea di creare questa sala d’ascolto è venuta al comandante dei Carabinieri, una giovane capitano che comanda un gruppo di circa 80 uomini, sensibile a questa difficoltà riscontrata più volte durante la sua carriera nel momento degli interrogatori "difficili e complicati", la quale ha pensato alla realizzazione di questo progetto scegliendo una stanza all'interno del comando, lontano dal ronzio quotidiano e fuori dalla vista di uniformi e figure autoritarie. È stato realizzato quindi un ambiente in cui i minori e le figure più fragili che partecipano ad un processo criminale, saranno in grado di lasciare le loro testimonianze con assoluta tranquillità psicologica e rispetto della privacy, con la sola presenza di uno psicologo e di un giudice.

A criação de uma sala de audição dedicada a mulheres e menores: relato de um indispensável projeto ético e social numa pequena cidade italiana.

Anabela Cristina Costa da Silva Ferreira
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

In Italia, negli ultimi anni, sono aumentati molto i casi di violenza familiare o domestica nei confronti di donne con o senza minori, che denunciano poco perché non trovano un ambiente protetto in cui poter raccontare la propria esperienza drammatica. Allo stesso modo, anche i minori devono essere tutelati e ascoltati con attenzione, sensibilità e rispetto. È uno dei diritti previsti dalla legge in vigore, ed è obbligo del giudice ascoltare la narrazione del minorenne per avere un'idea più chiara e concreta per la sua futura decisione. Questo testo riporta l'esperienza vissuta durante la progettazione e la realizzazione di una sala d'ascolto protetta, e l'emozione che ne è derivata da tutti coloro che vi hanno partecipato. L'audizione protetta è un progetto nazionale dal titolo “Una Stanza tutta per sé” creato dai 156 club italiani che fanno parte dell'Unione Internazionale del Soroptimist d'Italia, il quale è sempre stato molto sensibile alle problematiche legate alla violenza sulle donne e minori. Per noi creare una stanza per le audizioni protetta nei tribunali o nelle stazioni di polizia italiane, significa creare un ambiente simile a quello di una camera di casa, anziché di un ufficio, usando colori tenui su pareti e mobili, senza dimenticare la stanza attigua dove è importante creare un ambiente tecnicamente adeguato che consenta di svolgere al meglio il compito degli specialisti. Fornire un ambiente con giochi, peluche, pareti colorate, pennarelli, libri, senza dimenticare, ovviamente, il sistema di registrazione audio e video collegato nella stanza adiacente, era essenziale per questo progetto. E così, quando il club soroptimista di Forlì, un club di servizio non profit in una città del nord Italia, fu contattato per aiutare a organizzare una stanza per le audizioni all'interno del quartier generale del comando dei Carabinieri in una piccola città nelle vicinanze chiamata Meldola, non esitò un attimo e rapidamente è stato deciso come agire. Non ci illudiamo di voler cancellare il dolore e la sofferenza subiti da un minore oppure da una donna vittima di violenza nel momento in cui diventa testimone, ma almeno pensiamo che poterlo fare in un ambiente piacevole possa alleviare un po’ la situazione. L'incontro con gli altri club di servizio che hanno già realizzato questo progetto, ha evidenziato la reale necessità di combinare i requisiti legali e psicologici al momento dell'udienza del minore o di una donna vittima di violenza, implicando la collaborazione di diverse figure, in un ambiente empaticamente studiato per l'occasione. L'idea di creare questa sala d’ascolto è venuta al comandante dei Carabinieri, una giovane capitano che comanda un gruppo di circa 80 uomini, sensibile a questa difficoltà riscontrata più volte durante la sua carriera nel momento degli interrogatori "difficili e complicati", la quale ha pensato alla realizzazione di questo progetto scegliendo una stanza all'interno del comando, lontano dal ronzio quotidiano e fuori dalla vista di uniformi e figure autoritarie. È stato realizzato quindi un ambiente in cui i minori e le figure più fragili che partecipano ad un processo criminale, saranno in grado di lasciare le loro testimonianze con assoluta tranquillità psicologica e rispetto della privacy, con la sola presenza di uno psicologo e di un giudice.
2020
Sociedade, Educação e Violência
17
28
Anabela Cristina Costa da Silva Ferreira
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/793632
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