Il 26 gennaio 1779 Séroux d’Agincourt annunciava a Luigi Crespi il suo prossimo arrivo a Bologna. Fra il sette e l’otto febbraio, come si evince da una lettera custodita nella Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, avrebbe la-sciato Modena per presentarsi davanti alla porta del canonico e ricevere le istruzioni del caso. Crespi, con cui da qualche tempo condivideva una certa «dimestichezza» epistolare, si era infatti reso disponibile a organizzare in tutto e per tutto l’ospitalità del collega transalpino, probabilmente su suggerimento e invito di Girolamo Tiraboschi. Non solo procurandogli un’abitazione vicina alla propria dotata di tutte le comodità del caso, ma anche, crediamo, visto il suo grado di conoscenza dell’antico patrimonio artistico felsineo, assicurandogli la propria consulenza onde avviarlo alla scoperta di tutte le architetture, sculture e pitture cittadine che ancora nell’ultimo quarto del Secolo dei Lumi erano in grado di raccontare la Storia dell’arte dalla sua decadenza fino al suo Risorgimento. Quali furono le scoperte che Seroux fece a Bologna? Come venne influenzato nelle operazioni di riscoperta e valorizzazione dei primitivi? Che ruolo ebbe il fiorente mercato antiquario che faceva di Bologna una delle capitali italiane per quel genere di commercio? il saggio, attraverso documenti inediti e opuscoli di aste all'incanto che si svolgevano nella Bologna della metà del XVIII secolo - quasi tutti inediti - vuole dare le risposte del caso. .

Primitivi in piazza e sotto i portici. Mercato e collezionismo di tavole e fondi oro a Bologna prima, durante e dopo il soggiorno di Seroux

Luca Ciancabilla
2019

Abstract

Il 26 gennaio 1779 Séroux d’Agincourt annunciava a Luigi Crespi il suo prossimo arrivo a Bologna. Fra il sette e l’otto febbraio, come si evince da una lettera custodita nella Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, avrebbe la-sciato Modena per presentarsi davanti alla porta del canonico e ricevere le istruzioni del caso. Crespi, con cui da qualche tempo condivideva una certa «dimestichezza» epistolare, si era infatti reso disponibile a organizzare in tutto e per tutto l’ospitalità del collega transalpino, probabilmente su suggerimento e invito di Girolamo Tiraboschi. Non solo procurandogli un’abitazione vicina alla propria dotata di tutte le comodità del caso, ma anche, crediamo, visto il suo grado di conoscenza dell’antico patrimonio artistico felsineo, assicurandogli la propria consulenza onde avviarlo alla scoperta di tutte le architetture, sculture e pitture cittadine che ancora nell’ultimo quarto del Secolo dei Lumi erano in grado di raccontare la Storia dell’arte dalla sua decadenza fino al suo Risorgimento. Quali furono le scoperte che Seroux fece a Bologna? Come venne influenzato nelle operazioni di riscoperta e valorizzazione dei primitivi? Che ruolo ebbe il fiorente mercato antiquario che faceva di Bologna una delle capitali italiane per quel genere di commercio? il saggio, attraverso documenti inediti e opuscoli di aste all'incanto che si svolgevano nella Bologna della metà del XVIII secolo - quasi tutti inediti - vuole dare le risposte del caso. .
2019
J. B. L. G. Seroux d’Agincourt e la storia dell’Arte intorno al 1800
137
162
Luca Ciancabilla
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