Il volume si propone di attraversare la storia della danza teatrale occidentale attraverso un percorso evidentemente ampio, dal Medioevo a oggi, che ha richiesto quindi un impianto metodologico particolare, che colloca il lavoro in una posizione differente da quella delle abituali storie della danza. Il discorso è articolato secondo un andamento diacronico, attraverso il racconto di eventi spettacolari e di artisti di cui si sottolineano le connessioni con il contesto socio-culturale che ne ha permesso la fioritura; la scelta di uno spettacolo esemplare per ognuna delle fasi in cui il testo è scandito intende delineare una serie di oggetti il più possibile “concreti”, ai quali connettere le linee del discorso complessivo; si è scelto di praticare una sobria selezione nel citare nomi di persone e titoli di opere, al fine di permettere al lettore l'approfondimento di alcuni snodi fondamentali, nei limiti dello spazio messo a disposizione dalle esigenze editoriali; non è stata applicata una divisione rigidamente basata sui confini geografici, nella convinzione che la danza teatrale abbia ben presto sviluppato modalità transnazionali, ma si è tuttavia rivolta un'attenzione particolare all'Italia. Il volume racconta quindi alcune storie di una danza teatrale fiorita tra il Medioevo e i nostri giorni, prima in Europa, in particolare in Italia e in Francia, e quindi tra Europa e Stati Uniti. Una danza che, continuamente nutrita dalle danze popolari, dalle altre arti, dalla società, dalla vita, è un oggetto cangiante e mutevole, eppure ben riconoscibile e potente: radicato in un’idea di corpo danzante e di forma spettacolare che si imbastisce nelle corti italiane rinascimentali, codificato attraverso la professionalizzazione del danzatore che si impone nel Seicento e la definizione delle modalità compositive e della struttura dello spettacolo che si precisano nel Settecento; codificato e cristallizzato in un tutto coerente che si impone nella prima metà dell'Ottocento e forte di un successo di pubblico che dilaga alla fine dello stesso secolo; radicalmente ripensato nelle teorie e nelle pratiche con il passaggio a un Novecento capace di intaccare una ricca e consolidata eredità attraverso elaborazioni creative e costruttive sistematizzazioni del “nuovo”, fino all'esplosione moltiplicatoria che appartiene agli ultimi decenni del secolo scorso e ai primi due decenni del 2000.

Storia della danza / Cervellati, Elena. - STAMPA. - (2020), pp. 1-198.

Storia della danza

Cervellati, Elena
2020

Abstract

Il volume si propone di attraversare la storia della danza teatrale occidentale attraverso un percorso evidentemente ampio, dal Medioevo a oggi, che ha richiesto quindi un impianto metodologico particolare, che colloca il lavoro in una posizione differente da quella delle abituali storie della danza. Il discorso è articolato secondo un andamento diacronico, attraverso il racconto di eventi spettacolari e di artisti di cui si sottolineano le connessioni con il contesto socio-culturale che ne ha permesso la fioritura; la scelta di uno spettacolo esemplare per ognuna delle fasi in cui il testo è scandito intende delineare una serie di oggetti il più possibile “concreti”, ai quali connettere le linee del discorso complessivo; si è scelto di praticare una sobria selezione nel citare nomi di persone e titoli di opere, al fine di permettere al lettore l'approfondimento di alcuni snodi fondamentali, nei limiti dello spazio messo a disposizione dalle esigenze editoriali; non è stata applicata una divisione rigidamente basata sui confini geografici, nella convinzione che la danza teatrale abbia ben presto sviluppato modalità transnazionali, ma si è tuttavia rivolta un'attenzione particolare all'Italia. Il volume racconta quindi alcune storie di una danza teatrale fiorita tra il Medioevo e i nostri giorni, prima in Europa, in particolare in Italia e in Francia, e quindi tra Europa e Stati Uniti. Una danza che, continuamente nutrita dalle danze popolari, dalle altre arti, dalla società, dalla vita, è un oggetto cangiante e mutevole, eppure ben riconoscibile e potente: radicato in un’idea di corpo danzante e di forma spettacolare che si imbastisce nelle corti italiane rinascimentali, codificato attraverso la professionalizzazione del danzatore che si impone nel Seicento e la definizione delle modalità compositive e della struttura dello spettacolo che si precisano nel Settecento; codificato e cristallizzato in un tutto coerente che si impone nella prima metà dell'Ottocento e forte di un successo di pubblico che dilaga alla fine dello stesso secolo; radicalmente ripensato nelle teorie e nelle pratiche con il passaggio a un Novecento capace di intaccare una ricca e consolidata eredità attraverso elaborazioni creative e costruttive sistematizzazioni del “nuovo”, fino all'esplosione moltiplicatoria che appartiene agli ultimi decenni del secolo scorso e ai primi due decenni del 2000.
2020
198
9788891916198
Storia della danza / Cervellati, Elena. - STAMPA. - (2020), pp. 1-198.
Cervellati, Elena
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/780016
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