Il contributo si concentra su due scienziati bolognesi: Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e Anna Morandi (1714-1774), mettendo a confronto le due differenti modalità di autorappresentazione. Un uomo e una donna che hanno lasciato differenti modalità di “autoritrarsi”: del primo si è conservato in forma scritta il progetto iconografico (Ms 99, BUB) della sua residenza di villeggiatura alle porte della città felsinea; della seconda, invece, è pervenuto uno straordinario autoritratto in cera, nel quale si è immortalata nel suo ruolo di ceroplasta e anatomista. Dopo lo studio di Lina Bolzoni, dedicato al manoscritto 99 di Aldrovandi, questo contributo focalizza l’attenzione sulle imprese che decoravano i vari ambienti della villa e, in particolare, sulla sala di Ulisse nel tentativo di individuarne le fonti di riferimento e con il fine esplicito di restituire un “autoritratto” dello scienziato bolognese. Per quanto riguarda il busto in cera di Anna Morandi, l’attenzione si concentra sul tentativo dell’anatomista di affermare, al di là del suo ruolo professionale, il suo essere donna protagonista del suo tempo, in modo particolare attraverso l’abbigliamento ricco di merletti e con gioielli.

Due scienziati bolognesi tra narrazione e autorappresentazione: Ulisse Aldrovandi e Anna Morandi Manzolini

Lucia Corrain
2020

Abstract

Il contributo si concentra su due scienziati bolognesi: Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e Anna Morandi (1714-1774), mettendo a confronto le due differenti modalità di autorappresentazione. Un uomo e una donna che hanno lasciato differenti modalità di “autoritrarsi”: del primo si è conservato in forma scritta il progetto iconografico (Ms 99, BUB) della sua residenza di villeggiatura alle porte della città felsinea; della seconda, invece, è pervenuto uno straordinario autoritratto in cera, nel quale si è immortalata nel suo ruolo di ceroplasta e anatomista. Dopo lo studio di Lina Bolzoni, dedicato al manoscritto 99 di Aldrovandi, questo contributo focalizza l’attenzione sulle imprese che decoravano i vari ambienti della villa e, in particolare, sulla sala di Ulisse nel tentativo di individuarne le fonti di riferimento e con il fine esplicito di restituire un “autoritratto” dello scienziato bolognese. Per quanto riguarda il busto in cera di Anna Morandi, l’attenzione si concentra sul tentativo dell’anatomista di affermare, al di là del suo ruolo professionale, il suo essere donna protagonista del suo tempo, in modo particolare attraverso l’abbigliamento ricco di merletti e con gioielli.
2020
Lucia Corrain
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/775951
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