La meccanizzazione della potatura del vigneto

Viene presentata una ricerca pluriennale sulla potatura meccanica di tre vigneti: Sangiovese a codone speronato, Cabernet Sauvignon a cordone libero, Trebbiano Romagnolo a GDC. In comparazione con la potatura manuale è stata analizzata una potatura esclusivamente meccanica, con il solo raccorciamento dei tralci, e due interventi integrati, in cui il lavoro meccanico di raccorciamento é stato rifinito manualmente con un’azione di dirado degli speroni. Il ricorso alla meccanizzazione ha determinato vantaggi nei tempi di lavoro e nei costi d’intervento. Rispetto alla potatura manuale la potatura eslusivamente meccanica ha consentito una riduzione dei tempi superiore al 90%, mentre i costi sono stati ridotti nell’ordine dell’80%. Più contenuto, ma comunque sempre interessante, è risultato il vantaggio offerto dalle due tecniche di potatura meccanica integrate con la rifinitura manuale, con una riduzione del 40-70% nei tempi di lavoro e del 25-50% nei costi unitari. La convenienza economica risulta favorevole anche su superfici di piccole dimensioni. La risposta vegetativa delle piante è stata condizionata dal grado di rifinitura manuale e i riflessi sulla produzione sono variabili nei differenti vitigni. In genere la potatura esclusivamente meccanica aumenta notevolmente il numero di speroni e il carico di gemme presenti. Con questo tipo di potatura la produzione è comunque controllabile dalla lunghezza di taglio e si caratterizza per un maggior numero di grappoli più piccoli e spargoli. I risultati di questa esperienza dimostrano che la potatura meccanica può essere conveniente rispetto all’intervento manuale e che se condotta correttamente non compromette il risultato produttivo. La possibilità di scegliere fra differenti livelli di meccanizzazione consente di soddisfare le diverse esigenze di realtà viticole differenti.