La foresta della Finlandia suscita immagini complesse, dagli abitanti che vivono in stretto rapporto con essa alle persone che la immaginano da lontano, attraverso rappresentazioni, letterarie e documentarie e immaginarie. Si producono costantemente discorsi culturali e immagini geoculturali, prove della relazione che si sviluppa tra la natura e gli umani. Il presente studio tratta di rappresentazioni della foresta nella letteratura finlandese e considera, in particolare, il rapporto tra uomo e la comunità vegetale e animale, i cui aspetti ecologici, linguistici, culturali e di genere si intrecciano in diversi modi. È esaminato, in particolare, il rapporto tra l’uomo e la natura come esso si configura nel romanzo d’esordio di Anni Kytömäki dal titolo Kultarinta, (“il Petto d’oro”), che fa riferimento a due generazioni della storia della Finlandia e alla storia della tutela dell’ambiente dei primi decenni del Novecento. Ci si sofferma sugli elementi mitici della tradizione ugrofinnica presenti nel testo e sul loro inserimento nel discorso ecologico per illustrare in che modo essi contribuiscono a formare una narrativa di un rinnovato rapporto personale con la natura. Questa riflessione si impegna anche nella crescente consapevolezza degli ultimi decenni verso la complessità della nostra relazione con le altre specie e le conseguenze catastrofiche dello sfruttamento eccessivo degli ecosistemi come le foreste.

Immersi nel verde. Rappresentazioni della foresta nella letteratura finlandese

Sanna Maria Martin
2020

Abstract

La foresta della Finlandia suscita immagini complesse, dagli abitanti che vivono in stretto rapporto con essa alle persone che la immaginano da lontano, attraverso rappresentazioni, letterarie e documentarie e immaginarie. Si producono costantemente discorsi culturali e immagini geoculturali, prove della relazione che si sviluppa tra la natura e gli umani. Il presente studio tratta di rappresentazioni della foresta nella letteratura finlandese e considera, in particolare, il rapporto tra uomo e la comunità vegetale e animale, i cui aspetti ecologici, linguistici, culturali e di genere si intrecciano in diversi modi. È esaminato, in particolare, il rapporto tra l’uomo e la natura come esso si configura nel romanzo d’esordio di Anni Kytömäki dal titolo Kultarinta, (“il Petto d’oro”), che fa riferimento a due generazioni della storia della Finlandia e alla storia della tutela dell’ambiente dei primi decenni del Novecento. Ci si sofferma sugli elementi mitici della tradizione ugrofinnica presenti nel testo e sul loro inserimento nel discorso ecologico per illustrare in che modo essi contribuiscono a formare una narrativa di un rinnovato rapporto personale con la natura. Questa riflessione si impegna anche nella crescente consapevolezza degli ultimi decenni verso la complessità della nostra relazione con le altre specie e le conseguenze catastrofiche dello sfruttamento eccessivo degli ecosistemi come le foreste.
2020
131
978-88-6680-398-0
Sanna Maria Martin
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