Il contributo analizza e commenta i nuovi ordinamenti scolastici (Legge 28 marzo 2003, 53 e DL 19 febbraio 2004), anche con spririto critico, nell'intento di dare corpo al nuovo assetto dell'educazione fisica, oggi denominata "Scienze Motorie", nel conesto dei nuovi cicli scolastici. Viene recepita l'importanza del movimento, in tutte le sue accezionei, ribadita dalla norma come indispensabile e importante nello viluppo della persona, ma non viene recepito il potenzialmento della discipline che non è contemplato e previsto. Oltre questa antica diatriba, che certamente non ci pone a livello degli standard europei, il contenuto della riforma spinge su una educazione orientata alle competenze, basata sulla relazione educativa. Le innovazioni principali riguardano in particolare: - la personalizzazione dei piani di studio; - la figura del docente "tutor"; - il monte ore facoltatirvo opzionale; - il portfolio delle competenze. Alcune perplessità vengono espresse in relazione ad un impegno formativo gravante, in modo consistente, sulla figura dell'insegnante Tutor che, per gli impegni e le funzioni chiamate a svolgere, dovrà essere perfezionata ad itinere per non rischiare di rendere improba e irrealizzabile una funzione così importante e cruciale per la riforma in atto. In seguito vengono analizzate le Indicazioni Nazionali, per i Piani di Studio Personalizzati, in riferimento alle Scienze Motorie e al loro nuovo assetto nazionale, quello cioè che deve essere garantito come standard minimo in tutte le istituzioni scolastiche del paese. Ad essi viene collegata l'educazione alla Convivenza Civile che affianca e integra, secondo il principio della sintesi e dell'ologramma, gli obiettivi delle singole discipline. Infine viene analizzato il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) alla fine del primo ciclo di istruzione, con particolare riguardo agli obiettivi integrati delle Scienze Motorie.

I nuovi ordinamenti scolastici

CECILIANI, ANDREA
2005

Abstract

Il contributo analizza e commenta i nuovi ordinamenti scolastici (Legge 28 marzo 2003, 53 e DL 19 febbraio 2004), anche con spririto critico, nell'intento di dare corpo al nuovo assetto dell'educazione fisica, oggi denominata "Scienze Motorie", nel conesto dei nuovi cicli scolastici. Viene recepita l'importanza del movimento, in tutte le sue accezionei, ribadita dalla norma come indispensabile e importante nello viluppo della persona, ma non viene recepito il potenzialmento della discipline che non è contemplato e previsto. Oltre questa antica diatriba, che certamente non ci pone a livello degli standard europei, il contenuto della riforma spinge su una educazione orientata alle competenze, basata sulla relazione educativa. Le innovazioni principali riguardano in particolare: - la personalizzazione dei piani di studio; - la figura del docente "tutor"; - il monte ore facoltatirvo opzionale; - il portfolio delle competenze. Alcune perplessità vengono espresse in relazione ad un impegno formativo gravante, in modo consistente, sulla figura dell'insegnante Tutor che, per gli impegni e le funzioni chiamate a svolgere, dovrà essere perfezionata ad itinere per non rischiare di rendere improba e irrealizzabile una funzione così importante e cruciale per la riforma in atto. In seguito vengono analizzate le Indicazioni Nazionali, per i Piani di Studio Personalizzati, in riferimento alle Scienze Motorie e al loro nuovo assetto nazionale, quello cioè che deve essere garantito come standard minimo in tutte le istituzioni scolastiche del paese. Ad essi viene collegata l'educazione alla Convivenza Civile che affianca e integra, secondo il principio della sintesi e dell'ologramma, gli obiettivi delle singole discipline. Infine viene analizzato il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) alla fine del primo ciclo di istruzione, con particolare riguardo agli obiettivi integrati delle Scienze Motorie.
2005
Le scienze motorie umane nei nuovi cicli scolastici
3
43
Ceciliani A.
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