Il capitolo discute alcune potenzialità, ma anche le diverse difficoltà che caratterizzano i processi di “incorporazione simultanea” (Levitt, Glick Schiller 2004), con cui le diverse organizzazioni di migranti entrano nello spazio pubblico e (ri-)negoziano il loro riconoscimento nei contesti d’origine e d’arrivo. La prospettiva transnazionale nei confronti delle migrazioni ha avuto l’indubbio merito di fornire strumenti concettuali e categorie analitiche in cui inquadrare una realtà in precedenza meno evidente: l’esistenza, per molti migranti contemporanei, di un’organizzazione e di una prospettiva di vita che si muove tra due o più luoghi, che cerca di coniugare in modo dinamico e contestuale l’appartenenza e la partecipazione a diversi territori politici, che contemporaneamente si relaziona e compie investimenti economici e sociali nel paese di provenienza come in quello d’insediamento. Molti senegalesi tendono a mantenere un forte legame con famiglie e comunità di provenienza, legame che trova una concreta espressione di solidarietà nell’invio di fondi d’assistenza o di beni in natura. Rispetto alle diverse modalità di alimentare relazioni e scambi attraverso i confini nazionali, nei fenomeni associativi orientati al sostegno degli emigrati e allo sviluppo del villaggio di provenienza emerge una maggiore strutturazione delle attività e degli obiettivi . Le organizzazioni di migranti si trovano a ricoprire un ruolo inedito di “attore di sviluppo” capace di ri-costruire socialmente, quando non economicamente, il paese di provenienza (Daum 1998). Il processo con il quale si connette il contesto di approdo con quello di origine, può acquisire una fisionomia “translocale”, con il coinvolgimento dei migranti in micro-progetti di cooperazione concepiti in Europa per essere implementati nel loro paese di origine (Grillo, Riccio 2004). Tali progetti coinvolgono enti locali, associazioni, ONG in entrambi i contesti. Dopo un breve accenno alla necessità di allargare il concetto di cittadinanza alla sua dimensione quotidiana ed esperienziale e dunque ad includere i potenziali di partecipazione sociale transnazionale come fenomeni degni di attenzione, si fornisce una genealogia del co-sviluppo partendo delle prime sperimentazioni in Francia e alle sue ricadute sul territorio italiano negli anni novanta. Si sposta quindi il fuoco dell’attenzione sull’associazionismo senegalese in Italia e sulla discussione tanto delle difficoltà quanto delle potenzialità di queste esperienze.

Prove di cittadinanza simultanea: co-sviluppo, associazionismo senegalese e partecipazione transnazionale / B. Riccio. - STAMPA. - (2009), pp. 116-137.

Prove di cittadinanza simultanea: co-sviluppo, associazionismo senegalese e partecipazione transnazionale

RICCIO, BRUNO
2009

Abstract

Il capitolo discute alcune potenzialità, ma anche le diverse difficoltà che caratterizzano i processi di “incorporazione simultanea” (Levitt, Glick Schiller 2004), con cui le diverse organizzazioni di migranti entrano nello spazio pubblico e (ri-)negoziano il loro riconoscimento nei contesti d’origine e d’arrivo. La prospettiva transnazionale nei confronti delle migrazioni ha avuto l’indubbio merito di fornire strumenti concettuali e categorie analitiche in cui inquadrare una realtà in precedenza meno evidente: l’esistenza, per molti migranti contemporanei, di un’organizzazione e di una prospettiva di vita che si muove tra due o più luoghi, che cerca di coniugare in modo dinamico e contestuale l’appartenenza e la partecipazione a diversi territori politici, che contemporaneamente si relaziona e compie investimenti economici e sociali nel paese di provenienza come in quello d’insediamento. Molti senegalesi tendono a mantenere un forte legame con famiglie e comunità di provenienza, legame che trova una concreta espressione di solidarietà nell’invio di fondi d’assistenza o di beni in natura. Rispetto alle diverse modalità di alimentare relazioni e scambi attraverso i confini nazionali, nei fenomeni associativi orientati al sostegno degli emigrati e allo sviluppo del villaggio di provenienza emerge una maggiore strutturazione delle attività e degli obiettivi . Le organizzazioni di migranti si trovano a ricoprire un ruolo inedito di “attore di sviluppo” capace di ri-costruire socialmente, quando non economicamente, il paese di provenienza (Daum 1998). Il processo con il quale si connette il contesto di approdo con quello di origine, può acquisire una fisionomia “translocale”, con il coinvolgimento dei migranti in micro-progetti di cooperazione concepiti in Europa per essere implementati nel loro paese di origine (Grillo, Riccio 2004). Tali progetti coinvolgono enti locali, associazioni, ONG in entrambi i contesti. Dopo un breve accenno alla necessità di allargare il concetto di cittadinanza alla sua dimensione quotidiana ed esperienziale e dunque ad includere i potenziali di partecipazione sociale transnazionale come fenomeni degni di attenzione, si fornisce una genealogia del co-sviluppo partendo delle prime sperimentazioni in Francia e alle sue ricadute sul territorio italiano negli anni novanta. Si sposta quindi il fuoco dell’attenzione sull’associazionismo senegalese in Italia e sulla discussione tanto delle difficoltà quanto delle potenzialità di queste esperienze.
2009
Inclusi/esclusi. Prospettive africane sulla cittadinanza
116
137
Prove di cittadinanza simultanea: co-sviluppo, associazionismo senegalese e partecipazione transnazionale / B. Riccio. - STAMPA. - (2009), pp. 116-137.
B. Riccio
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