La climatizzazione degli edifici mediante il sistema a pompa di calore e reservoir geotermico è oggi un’opzione concreta, probabilmente la più interessante dal punto di vista tecnico, economico e ambientale per chi deve progettare o ristrutturare un impianto di riscaldamento/condizionamento. Parlare genericamente di geotermia richiama subito alla mente alte temperature, fluidi con pressioni elevate, grandi profondità e produzione di energia elettrica. E’ invece molto limitata la conoscenza dei sistemi di climatizzazione a reservoir geotermico, che richiedono temperature “normali”, sono presenti a “bassissima” profondità, non necessitano obbligatoriamente di fluidi naturali e non servono per produrre energia elettrica. Lo sfruttamento della geotermia a bassa e bassissima entalpia, come si definisce questa fonte energetica, è un tema trascurato, e non solo dai media, ma anche in ambito accademico e scientifico. Non stupisce che l’impiantistica in Italia sia quasi inesistente e che, conseguentemente, manchi una normazione specifica o una regolamentazione ad hoc, nazionale o regionale. Negli ultimi tempi, peraltro, ha cominciato a diffondersi ed è cresciuto l’interesse per questo tipo di soluzione, che presenta obbiettivamente dei vantaggi competitivi e ambientali insuperati: sfrutta una fonte di energia rinnovabile; è a “emissioni 0”, perché non emette CO2, contrariamente a molte altre fonti rinnovabili come le biomasse; presenta il migliore rendimento energetico rispetto a qualunque altro sistema di climatizzazione, favorendo, quindi, sia il risparmio energetico, sia il risparmio economico. E il risparmio economico è destinato a crescere, perché occorre scontare un miglioramento tecnologico che, soprattutto, ridurrà i costi dell’investimento iniziale. Ma forse il risparmio principale deriva dallo “sganciamento” significativo dai combustibili tradizionali e dagli idrocarburi in particolare. Infine, il costo di funzionamento di un impianto, che deriva dal suo consumo elettrico, si può addirittura azzerare: è sufficiente utilizzare dei pannelli fotovoltaici per alimentare l’impianto, attivando un contratto di compravendita dell’energia elettrica in rete. Vorrei evidenziare che stiamo parlando di un impianto di climatizzazione il cui esercizio è a “emissioni 0 e costi 0”. Sembra uno slogan, ma stiamo parlando di un sistema che già esiste e funziona. Purtroppo oggi un neofita italiano della climatizzazione a pompa di calore e reservoir geotermico incontra molte difficoltà a trovare dei testi che spieghino in primo luogo di che si tratta; che spieghino come si possano valutarne costi e benefici; infine che insegnino come si fa ad realizzare un impianto. Questo lavoro di Francesco Tinti colma la lacuna editoriale e si candida ad essere il testo di riferimento italiano per i prossimi anni, al di là della normale evoluzione tecnologica di settore. Paradossalmente stiamo parlando di sistemi basati su tecnologie elementari che definirei tradizionali, collaudate e consolidate. Il volume ha sicuramente un carattere didattico/teorico/divulgativo in quanto fornisce le basi scientifiche e tecnologiche di un impianto a pompa di calore e reservoir geotermico, porgendole al lettore in maniera intuitiva e facilmente comprensibile, senza perdere in rigorosità. Ma è contemporaneamente una guida tecnica ed operativa alla progettazione ed all’implementazione di un impianto di climatizzazione. E’ dunque un testo destinato ad un pubblico ampio, rivolgendosi contemporaneamente all’installatore ed all’utilizzatore. Raccomando questa edizione che mi auguro sia solo l’inizio di una pubblicistica dedicata a quella che credo fermamente sia, nell’ambito della climatizzazione delle costruzioni, la risposta più corretta alle ormai arcinote esigenze, non rinviabili, della nostra stagione storica: utilizzare delle energie rinnovabili; garantire l’eco-compatibilità; promuovere il risparmio energetico.

Prefazione

BRUNO, ROBERTO
2008

Abstract

La climatizzazione degli edifici mediante il sistema a pompa di calore e reservoir geotermico è oggi un’opzione concreta, probabilmente la più interessante dal punto di vista tecnico, economico e ambientale per chi deve progettare o ristrutturare un impianto di riscaldamento/condizionamento. Parlare genericamente di geotermia richiama subito alla mente alte temperature, fluidi con pressioni elevate, grandi profondità e produzione di energia elettrica. E’ invece molto limitata la conoscenza dei sistemi di climatizzazione a reservoir geotermico, che richiedono temperature “normali”, sono presenti a “bassissima” profondità, non necessitano obbligatoriamente di fluidi naturali e non servono per produrre energia elettrica. Lo sfruttamento della geotermia a bassa e bassissima entalpia, come si definisce questa fonte energetica, è un tema trascurato, e non solo dai media, ma anche in ambito accademico e scientifico. Non stupisce che l’impiantistica in Italia sia quasi inesistente e che, conseguentemente, manchi una normazione specifica o una regolamentazione ad hoc, nazionale o regionale. Negli ultimi tempi, peraltro, ha cominciato a diffondersi ed è cresciuto l’interesse per questo tipo di soluzione, che presenta obbiettivamente dei vantaggi competitivi e ambientali insuperati: sfrutta una fonte di energia rinnovabile; è a “emissioni 0”, perché non emette CO2, contrariamente a molte altre fonti rinnovabili come le biomasse; presenta il migliore rendimento energetico rispetto a qualunque altro sistema di climatizzazione, favorendo, quindi, sia il risparmio energetico, sia il risparmio economico. E il risparmio economico è destinato a crescere, perché occorre scontare un miglioramento tecnologico che, soprattutto, ridurrà i costi dell’investimento iniziale. Ma forse il risparmio principale deriva dallo “sganciamento” significativo dai combustibili tradizionali e dagli idrocarburi in particolare. Infine, il costo di funzionamento di un impianto, che deriva dal suo consumo elettrico, si può addirittura azzerare: è sufficiente utilizzare dei pannelli fotovoltaici per alimentare l’impianto, attivando un contratto di compravendita dell’energia elettrica in rete. Vorrei evidenziare che stiamo parlando di un impianto di climatizzazione il cui esercizio è a “emissioni 0 e costi 0”. Sembra uno slogan, ma stiamo parlando di un sistema che già esiste e funziona. Purtroppo oggi un neofita italiano della climatizzazione a pompa di calore e reservoir geotermico incontra molte difficoltà a trovare dei testi che spieghino in primo luogo di che si tratta; che spieghino come si possano valutarne costi e benefici; infine che insegnino come si fa ad realizzare un impianto. Questo lavoro di Francesco Tinti colma la lacuna editoriale e si candida ad essere il testo di riferimento italiano per i prossimi anni, al di là della normale evoluzione tecnologica di settore. Paradossalmente stiamo parlando di sistemi basati su tecnologie elementari che definirei tradizionali, collaudate e consolidate. Il volume ha sicuramente un carattere didattico/teorico/divulgativo in quanto fornisce le basi scientifiche e tecnologiche di un impianto a pompa di calore e reservoir geotermico, porgendole al lettore in maniera intuitiva e facilmente comprensibile, senza perdere in rigorosità. Ma è contemporaneamente una guida tecnica ed operativa alla progettazione ed all’implementazione di un impianto di climatizzazione. E’ dunque un testo destinato ad un pubblico ampio, rivolgendosi contemporaneamente all’installatore ed all’utilizzatore. Raccomando questa edizione che mi auguro sia solo l’inizio di una pubblicistica dedicata a quella che credo fermamente sia, nell’ambito della climatizzazione delle costruzioni, la risposta più corretta alle ormai arcinote esigenze, non rinviabili, della nostra stagione storica: utilizzare delle energie rinnovabili; garantire l’eco-compatibilità; promuovere il risparmio energetico.
2008
Geotermia per la climatizzazione
9
10
R. Bruno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/75355
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