Focolari, forni e fornaci tra Neolitico ed età del Ferro. Comprendere le attività domestiche e artigianali attraverso lo studio delle installazioni pirotecnologiche e dei residui di combustione. Ediz. bilingue

During the excavation of prehistoric and protohistoric sites, the discovery of structures related to the use of fire is a frequent and almost systematic occurrence. From Neolithic through Iron Age we can observe a great variability of these installations. There are simple or structured fireplaces, like cooking plates, and various types of ovens. Their use is often related to cooking and food preparation or to the need for lighting and heating, as well as to their role in manufacturing processes through the treatment of unfinished products at low temperature. On the other side, kilns are structures that reach higher temperatures and are used for craft activities. Ovens, hearths and kilns, when clearly detected even if variably preserved, are stricto sensu combustion structures. Besides these combustion structures we can identify a series of archaeological evidences generically definable as assemblages of burnt residues (ashes, charcoals, burnt earthen residues and other materials altered by fire), whose nature is sometimes uncertain and possibly linked to in situ activities or to dumping processes.

Durante lo scavo di siti preistorici e protostorici, il rinvenimento di strutture riconducibili all’uso del fuoco è un fenomeno ricorrente e pressoché sistematico. Tra Neolitico ed età del Ferro si può osservare una grande variabilità di queste installazioni. Da una lato si hanno focolari semplici o strutturati, tra cui figurano le piastre di cottura, e varie tipologie di forni. Il loro uso è spesso ricondotto alla cottura e trasformazione di alimenti o a necessità di illuminazione e riscaldamento, senza escludere una loro partecipazione a processi di manifattura tramite il trattamento a bassa temperatura di prodotti non finiti. Vengono invece qualificate come fornaci le installazioni che richiedono il raggiungimento di temperature maggiormente elevate, usate per attività di tipo artigianale. A queste strutture di combustione stricto sensu, si aggiungono una serie di evidenze qualificabili come “strutture di combustione” in senso lato, definibili genericamente come un assemblaggio di evidenze archeologiche legate ad attività di combustione (cenere, carboni, resti di terra combusta e manufatti alterati dal fuoco,...), la cui natura è talvolta incerta e possibilmente legata ad attività svolte in posto, oppure riconducibile a processi di scarico.