Il libro racconta l’evoluzione delle politiche di sicurezza urbana in Italia, con particolare attenzione alla svolta punitiva che le caratterizza a partire dalla seconda metà degli anni Duemila, attraverso l'analisi dell’evoluzione delle normative e delle pratiche di prevenzione, come raccontata dalle leggi stesse e da una documentazione istituzionale e amministrativa di vari attori (policy makers, tecnici, amministratori locali), da resoconti della stampa e infine dai risultati delle – poche - attività di ricerca quantitative e qualitative realizzate disponibili sul tema . Il lavoro ha una prospettiva storica e comparata, ed inserisce le vicende e il dibattito politico-scientifico italiano su questi temi nel quadro della ricerca internazionale sul governo locale della criminalità. Le principali questioni che il libro affronta sono: 1. L’analisi e la comprensione delle dinamiche attraverso le quali si passa da politiche locali di sicurezza urbana, regolate amministrativamente, diffuse e formalizzate attraverso leggi regionali, a politiche nazionali e controllate dal centro. 2. In relazione a questo, la trasformazione da un modello originario locale basato prevalentemente sulla prevenzione, a un modello coercitivo e sanzionatorio, in cui la sicurezza urbana diventa parte integrante della sicurezza pubblica. 3. L’analisi critica degli strumenti principali utilizzati all’interno di questa trasformazione, quali gli “ibridi giuridici”, che rappresentano oggi la misura più comune attraverso la quale si praticano forme di prevenzione coercitiva e potenzialmente afflittiva al di fuori e ai margini del sistema penale. L’analisi di questi strumenti viene sviluppata anche in prospettiva comparata, in tre paesi: Gran Bretagna, Stati Uniti e Spagna. 4. Infine, si discute di come le politiche di sicurezza nella loro evoluzione recente si prestino a criminalizzare una varietà di fenomeni, aggiungendo ai tradizionali destinatari delle misure - le figure della marginalità urbana- altri soggetti che, a seconda delle circostanze, si possono configurare come suitable enemies, compresi coloro che manifestano dissenso politico nello spazio pubblico.

Dalla sicurezza urbana al controllo del dissenso politico. Una storia del diritto amministrativo punitivo

Rossella Selmini
2020

Abstract

Il libro racconta l’evoluzione delle politiche di sicurezza urbana in Italia, con particolare attenzione alla svolta punitiva che le caratterizza a partire dalla seconda metà degli anni Duemila, attraverso l'analisi dell’evoluzione delle normative e delle pratiche di prevenzione, come raccontata dalle leggi stesse e da una documentazione istituzionale e amministrativa di vari attori (policy makers, tecnici, amministratori locali), da resoconti della stampa e infine dai risultati delle – poche - attività di ricerca quantitative e qualitative realizzate disponibili sul tema . Il lavoro ha una prospettiva storica e comparata, ed inserisce le vicende e il dibattito politico-scientifico italiano su questi temi nel quadro della ricerca internazionale sul governo locale della criminalità. Le principali questioni che il libro affronta sono: 1. L’analisi e la comprensione delle dinamiche attraverso le quali si passa da politiche locali di sicurezza urbana, regolate amministrativamente, diffuse e formalizzate attraverso leggi regionali, a politiche nazionali e controllate dal centro. 2. In relazione a questo, la trasformazione da un modello originario locale basato prevalentemente sulla prevenzione, a un modello coercitivo e sanzionatorio, in cui la sicurezza urbana diventa parte integrante della sicurezza pubblica. 3. L’analisi critica degli strumenti principali utilizzati all’interno di questa trasformazione, quali gli “ibridi giuridici”, che rappresentano oggi la misura più comune attraverso la quale si praticano forme di prevenzione coercitiva e potenzialmente afflittiva al di fuori e ai margini del sistema penale. L’analisi di questi strumenti viene sviluppata anche in prospettiva comparata, in tre paesi: Gran Bretagna, Stati Uniti e Spagna. 4. Infine, si discute di come le politiche di sicurezza nella loro evoluzione recente si prestino a criminalizzare una varietà di fenomeni, aggiungendo ai tradizionali destinatari delle misure - le figure della marginalità urbana- altri soggetti che, a seconda delle circostanze, si possono configurare come suitable enemies, compresi coloro che manifestano dissenso politico nello spazio pubblico.
2020
181
Rossella Selmini
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/742295
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact