Valeria Magli, figura singolare nel panorama della danza contemporanea italiana, comincia a definire il proprio modo di fare arte alla fine degli anni Settanta del Novecento, trasportata dal desiderio di dilatare i confini della ricerca artistica, forse condiviso da una intera generazione, in vari ambiti di sperimentazione. La danza, in quegli anni, è in effetti alla ricerca di contatti con pratiche corporee eterogenee, ma anche con le arti visive, con il teatro e con la poesia, e d’altra parte la poesia tenta di emanciparsi dalla pagina per incontrare luoghi, corpi, sonorità: si sperimentano così la poesia visiva, la poesia sonora, la poesia danzata. Il saggio approfondisce le relazioni tra danza e poesia, in particolare nelle relazioni tra Valeria Magli e Nanni Balestrini, tra anni Settanta e anni Ottanta.
Valeria Magli e la “poesia ballerina”. Una ricerca degli anni Ottanta
Elena Cervellati
2019
Abstract
Valeria Magli, figura singolare nel panorama della danza contemporanea italiana, comincia a definire il proprio modo di fare arte alla fine degli anni Settanta del Novecento, trasportata dal desiderio di dilatare i confini della ricerca artistica, forse condiviso da una intera generazione, in vari ambiti di sperimentazione. La danza, in quegli anni, è in effetti alla ricerca di contatti con pratiche corporee eterogenee, ma anche con le arti visive, con il teatro e con la poesia, e d’altra parte la poesia tenta di emanciparsi dalla pagina per incontrare luoghi, corpi, sonorità: si sperimentano così la poesia visiva, la poesia sonora, la poesia danzata. Il saggio approfondisce le relazioni tra danza e poesia, in particolare nelle relazioni tra Valeria Magli e Nanni Balestrini, tra anni Settanta e anni Ottanta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.