Come è noto, Leonardo ci ha lasciato due elenchi di libri a lui appartenuti compilati probabilmente, come si suole, in occasione o di trasloco o di invio in altra città. Il primo elenco di quaranta titoli è conservato nel Codice Atlantico e risale al primo soggiorno milanese dell'artista, agli anni compresi, pare, tra il 1490 ed il 1495; il secondo, redatto tra il 1503-1504, di ben 116 titoli - tra i quali si trovano anche quasi tutti quelli del primo - è degli anni in cui Leonardo viaggiava tra Firenze e le Romagne e si trova nel codice di Madrid II. A questi elenchi bisogna poi aggiungere varie indicazioni di libri posseduti o da ricercare che l'artista a disseminato nei suoi molti libri di appunti e disegni. Sono quasi tutti testi a stampa, ma in alcuni casi si può star sicuri che si tratta certo di manoscritti - come è il caso ad esempio del Romuleion di Benvenuto da Imola e della vita Civile di Matteo Palmieri; e credo che talvolta si dia il caso, quando si tratta di edizioni popolari o di scuola, di stampe di cui non è conservato nessun esemplare. Si tratta, in tutti i casi, di indicazioni sommarie dei titoli, e degli autori che hanno creato difficoltà di identificazione, vinte, quasi tutte, dagli sforzi congiunti di vari studiosi, che vi si sono affaticati da un secolo e mezzo in qua. Chi ha studiato Leonardo ha dunque tentato, ognuno seguendo le sue competenze ed i suoi gusti, di leggere una buona parte di questi testi per ricostruire la cultura scientifica e letteraria di Leonardo.

Appunti su alcuni libri appartenuti a Leonardo

Franco Bacchelli
2019

Abstract

Come è noto, Leonardo ci ha lasciato due elenchi di libri a lui appartenuti compilati probabilmente, come si suole, in occasione o di trasloco o di invio in altra città. Il primo elenco di quaranta titoli è conservato nel Codice Atlantico e risale al primo soggiorno milanese dell'artista, agli anni compresi, pare, tra il 1490 ed il 1495; il secondo, redatto tra il 1503-1504, di ben 116 titoli - tra i quali si trovano anche quasi tutti quelli del primo - è degli anni in cui Leonardo viaggiava tra Firenze e le Romagne e si trova nel codice di Madrid II. A questi elenchi bisogna poi aggiungere varie indicazioni di libri posseduti o da ricercare che l'artista a disseminato nei suoi molti libri di appunti e disegni. Sono quasi tutti testi a stampa, ma in alcuni casi si può star sicuri che si tratta certo di manoscritti - come è il caso ad esempio del Romuleion di Benvenuto da Imola e della vita Civile di Matteo Palmieri; e credo che talvolta si dia il caso, quando si tratta di edizioni popolari o di scuola, di stampe di cui non è conservato nessun esemplare. Si tratta, in tutti i casi, di indicazioni sommarie dei titoli, e degli autori che hanno creato difficoltà di identificazione, vinte, quasi tutte, dagli sforzi congiunti di vari studiosi, che vi si sono affaticati da un secolo e mezzo in qua. Chi ha studiato Leonardo ha dunque tentato, ognuno seguendo le sue competenze ed i suoi gusti, di leggere una buona parte di questi testi per ricostruire la cultura scientifica e letteraria di Leonardo.
2019
Con Leonardo da Vinci a Bologna
51
57
Franco Bacchelli
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