Il saggio propone una lettura di alcuni testi giuridico-politici pubblicati in Europa tra la metà del XVI e la seconda metà del XIX secolo. Ciò che accomuna tutti i testi è che essi utilizzano e rielaborano i princìpi fissati nella Pace di Costanza (1183) riguardo ai privilegi, per quanto ne forniscano interpretazioni diverse e talvolta contrastanti. Attraverso il riferimento al ruolo dei privilegi nella Pace di Costanza, i testi presi in esame affrontano fondamentali questioni che in età moderna erano proprie sia del “diritto penale” sia del “diritto pubblico”: il crimine di lesa maestà; il ruolo del princeps, l’ampiezza della sua potestas, i limiti della potestas absoluta; la garanzia libertà, delle esenzioni e dei privilegi delle città e dei prìncipi italiani; l’importanza della “libertà di privilegio” per il moderno concetto di libertà nei primi anni dell’Italia unita.
«La figura quadrata non deve essere trasformata in rotonda». La dottrina del privilegio e la pace di Costanza in età moderna
DE BENEDICTIS, ANGELA
2008
Abstract
Il saggio propone una lettura di alcuni testi giuridico-politici pubblicati in Europa tra la metà del XVI e la seconda metà del XIX secolo. Ciò che accomuna tutti i testi è che essi utilizzano e rielaborano i princìpi fissati nella Pace di Costanza (1183) riguardo ai privilegi, per quanto ne forniscano interpretazioni diverse e talvolta contrastanti. Attraverso il riferimento al ruolo dei privilegi nella Pace di Costanza, i testi presi in esame affrontano fondamentali questioni che in età moderna erano proprie sia del “diritto penale” sia del “diritto pubblico”: il crimine di lesa maestà; il ruolo del princeps, l’ampiezza della sua potestas, i limiti della potestas absoluta; la garanzia libertà, delle esenzioni e dei privilegi delle città e dei prìncipi italiani; l’importanza della “libertà di privilegio” per il moderno concetto di libertà nei primi anni dell’Italia unita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.