Nel presente libro viene analizzata la storia delle traduzioni della "Divina Commedia" di Dante in Russia dal XIX al XXI secolo. Nella prospettiva delle teorie traduttologiche occidentali moderne la traduzione risulta interessante non solo in quanto “copia approssimativa” dell'originale ma anche come fattore e prodotto dei processi nazionali storici e letterari. Metaforicamente la traduzione può essere paragonata alle colombe abbeveranti raffigurate sul mosaico di Galla Placidia a Ravenna, di cui la prima attinge alla fonte (la traduzione inzia dalla conoscenza del testo di partenza), e la seconda guarda dall'altra parte (la traduzione è orientata verso lo spazio culturale del paese di arrivo). Le traduzioni della "Commedia" di Dante non fanno eccezione; eppure, sebbene alcune fossero già state studiate dal punto di vista storico e letterario, perlopiù sono state sempre analizzate soltanto dal punto di vista linguistico e stilistico, oppure menzionate come versioni “meno adeguate” all’originale rispetto alla versione canonica di Michail Lozinskij. In questa monografia le traduzioni della Commedia vengono considerate come testi letterari autonomi, inseriti nell’opera artistica dei loro autori e nel sistema generale della cultura di arrivo. Oggetto del libro sono sia le traduzioni del poema dantesco più note che quelle dimenticate o prima ignote: viene descritta la loro interazione e i loro rapporti con i testi della letteratura nazionale; infine, viene mostrato il loro ruolo nella formazione del discorso dantesco nella tradizione russa.

"Božestvennaja Komedija" v zerkalah russkih perevodov. K istorii recepcii dantovskogo tvorčestva v Rossii [La "Divina Commedia" nello specchio delle traduzioni russe. Ancora sulla storia della ricezione dell'opera dantesca in Russia. Monografia]

Kristina Landa
Writing – Original Draft Preparation
2020

Abstract

Nel presente libro viene analizzata la storia delle traduzioni della "Divina Commedia" di Dante in Russia dal XIX al XXI secolo. Nella prospettiva delle teorie traduttologiche occidentali moderne la traduzione risulta interessante non solo in quanto “copia approssimativa” dell'originale ma anche come fattore e prodotto dei processi nazionali storici e letterari. Metaforicamente la traduzione può essere paragonata alle colombe abbeveranti raffigurate sul mosaico di Galla Placidia a Ravenna, di cui la prima attinge alla fonte (la traduzione inzia dalla conoscenza del testo di partenza), e la seconda guarda dall'altra parte (la traduzione è orientata verso lo spazio culturale del paese di arrivo). Le traduzioni della "Commedia" di Dante non fanno eccezione; eppure, sebbene alcune fossero già state studiate dal punto di vista storico e letterario, perlopiù sono state sempre analizzate soltanto dal punto di vista linguistico e stilistico, oppure menzionate come versioni “meno adeguate” all’originale rispetto alla versione canonica di Michail Lozinskij. In questa monografia le traduzioni della Commedia vengono considerate come testi letterari autonomi, inseriti nell’opera artistica dei loro autori e nel sistema generale della cultura di arrivo. Oggetto del libro sono sia le traduzioni del poema dantesco più note che quelle dimenticate o prima ignote: viene descritta la loro interazione e i loro rapporti con i testi della letteratura nazionale; infine, viene mostrato il loro ruolo nella formazione del discorso dantesco nella tradizione russa.
2020
644
978-5-88812-966-1
Kristina Landa
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