Il contributo si propone di esaminare ed approfondire il tema relativo ai poteri di controllo dello Stato sulle navi straniere approdate nei propri porti. L’attenzione, in particolare, è rivolta allo strumento del Port State Control, il quale si è progressivamente affermato quale forma di controllo complementare rispetto a quella dello Stato di bandiera, diretta a colmare la condotta omissiva di quest’ultimo ogniqualvolta il medesimo non sia intenzionato o non disponga delle capacità necessarie per adempiere ai propri obblighi di controllo. Il Port State Control consente di contrastare il fenomeno delle navi sub-standard, in quanto consiste nell’esercizio dei poteri di controllo e di ispezione affidati alle Autorità dello Stato nei confronti delle navi straniere approdate presso i propri porti per motivi commerciali o tecnici. L’attività di controllo è svolta la fine di accertare il rispetto delle norme e dei requisiti previsti dalle Convenzioni internazionali elaborate dall’IMO e dall’ILO in materia di sicurezza della navigazione, dell’ambiente marino e delle condizioni di vita e di lavoro dei membri dell’equipaggio. Il presente contributo, anche alla luce delle soluzioni accolte dalla dottrina e dalla giurisprudenza, intende analizzare le norme contenute negli appositi accordi regionali di cooperazione conclusi tra le autorità marittime degli Stati coinvolti nei traffici marittimi, noti come Memoranda of Understanding on Port State Control (c.d. MoUs), tra i quali ha assunto decisiva rilevanza il Memorandum d’intesa di Parigi del 1982 (c.d. Paris MoU). L’analisi è, poi, estesa alla pertinente normativa elaborata in ambito europeo (Direttiva 2009/16/CE) e all’interno dell’ordinamento giuridico italiano (d.lgs. n. 53/2011). Sono infine trattate alcune problematiche relative al riparto dei poteri di controllo tra lo Stato di bandiera e quello di approdo, ai profili di criticità che connotano lo strumento dei Memoranda di intesa ed ai profili di coordinamento tra i Memoranda e gli strumenti normativi europei.

El control de los buques extranjeros por el Estado del puerto

Alessandra Romagnoli
2019

Abstract

Il contributo si propone di esaminare ed approfondire il tema relativo ai poteri di controllo dello Stato sulle navi straniere approdate nei propri porti. L’attenzione, in particolare, è rivolta allo strumento del Port State Control, il quale si è progressivamente affermato quale forma di controllo complementare rispetto a quella dello Stato di bandiera, diretta a colmare la condotta omissiva di quest’ultimo ogniqualvolta il medesimo non sia intenzionato o non disponga delle capacità necessarie per adempiere ai propri obblighi di controllo. Il Port State Control consente di contrastare il fenomeno delle navi sub-standard, in quanto consiste nell’esercizio dei poteri di controllo e di ispezione affidati alle Autorità dello Stato nei confronti delle navi straniere approdate presso i propri porti per motivi commerciali o tecnici. L’attività di controllo è svolta la fine di accertare il rispetto delle norme e dei requisiti previsti dalle Convenzioni internazionali elaborate dall’IMO e dall’ILO in materia di sicurezza della navigazione, dell’ambiente marino e delle condizioni di vita e di lavoro dei membri dell’equipaggio. Il presente contributo, anche alla luce delle soluzioni accolte dalla dottrina e dalla giurisprudenza, intende analizzare le norme contenute negli appositi accordi regionali di cooperazione conclusi tra le autorità marittime degli Stati coinvolti nei traffici marittimi, noti come Memoranda of Understanding on Port State Control (c.d. MoUs), tra i quali ha assunto decisiva rilevanza il Memorandum d’intesa di Parigi del 1982 (c.d. Paris MoU). L’analisi è, poi, estesa alla pertinente normativa elaborata in ambito europeo (Direttiva 2009/16/CE) e all’interno dell’ordinamento giuridico italiano (d.lgs. n. 53/2011). Sono infine trattate alcune problematiche relative al riparto dei poteri di controllo tra lo Stato di bandiera e quello di approdo, ai profili di criticità che connotano lo strumento dei Memoranda di intesa ed ai profili di coordinamento tra i Memoranda e gli strumenti normativi europei.
2019
Alessandra Romagnoli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/727147
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