In questo articolo si fa una rassegna di come sia stato rappresentato il balletto nella letteratura russa a partire da Aleksandr Puškin per arrivare a Nabokov. Nella letteratura russa vengono citate e rappresentate molte figure di ballerine e ballerini, menzionati balletti più o meno famosi. Accanto ad autori entusiasti per il balletto come forma d'arte, ci furono scrittori che lo censurarono aspramente: lo scrittore satirico Michail Saltykov-Ščedrin (1826-1889) compose un "Programma per un balletto contemporaneo" in cui traccia un parallelo tra il balletto stesso e il sistema politico e sociale della Russia del tempo, i comportamenti delle classe dominanti e delle forze reazionarie del regime, nonché la falsità imbelle dei “liberali”. Tolstoj in "Che cos’è l’arte" esprime la propria disapprovazione per il balletto perché «[...] è soltanto roba fabbricata, contraffazione dell’arte, ove il prestito, l’imitazione, la ricerca degli effetti e l’attrattiva surrogano la propagazione del sentimento.» Nel celebre romanzo “americano” di Nabokov, "Lolita", possiamo trovare un riflesso del balletto "La bella addormentata nel bosco" (Spjaščaja krasavica) su musiche di Čajkovskij, allestito con la coreografia di Marius Petipa al teatro Marijnskij nel 1890.

Il balletto nella letteratura russa

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2019

Abstract

In questo articolo si fa una rassegna di come sia stato rappresentato il balletto nella letteratura russa a partire da Aleksandr Puškin per arrivare a Nabokov. Nella letteratura russa vengono citate e rappresentate molte figure di ballerine e ballerini, menzionati balletti più o meno famosi. Accanto ad autori entusiasti per il balletto come forma d'arte, ci furono scrittori che lo censurarono aspramente: lo scrittore satirico Michail Saltykov-Ščedrin (1826-1889) compose un "Programma per un balletto contemporaneo" in cui traccia un parallelo tra il balletto stesso e il sistema politico e sociale della Russia del tempo, i comportamenti delle classe dominanti e delle forze reazionarie del regime, nonché la falsità imbelle dei “liberali”. Tolstoj in "Che cos’è l’arte" esprime la propria disapprovazione per il balletto perché «[...] è soltanto roba fabbricata, contraffazione dell’arte, ove il prestito, l’imitazione, la ricerca degli effetti e l’attrattiva surrogano la propagazione del sentimento.» Nel celebre romanzo “americano” di Nabokov, "Lolita", possiamo trovare un riflesso del balletto "La bella addormentata nel bosco" (Spjaščaja krasavica) su musiche di Čajkovskij, allestito con la coreografia di Marius Petipa al teatro Marijnskij nel 1890.
2019
Marius Petipa Lo Zar del balletto classico (1818-1910). Danza, musica, arte e società.
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