Cosa hanno in comune una sondaggista in televisione, un medico in uno studio, un’astronoma in un osservatorio e un fisico in un laboratorio? Tutti e quattro usano continuamente nel loro lavoro la curva normale. In statistica la curva a campana è uno strumento assai usato per compiere inferenze dal campione alla popolazione; in fisica e in astronomia viene adoperata diffusamente nella teoria degli errori, per conoscere il “valore vero” di un fenomeno effettuando molteplici esperimenti o ripetute osservazioni quanto più possibile simili; in medicina viene impiegata in maniera estensiva per stabilire quali sono, ad esempio, le condizioni di normalità nell’interpretazione dei risultati delle analisi di laboratorio, nella valutazione della pressione arteriosa o del peso. Attualmente la curva normale viene usata in maniera non problematica in quasi tutte le scienze. Nel libro si cerca di aprire questa scatola nera, di smontarne le componenti, e di dare risposta ai seguenti interrogativi: quali sono i motivi che portarono De Moivre, Laplace, Gauss e Quetelet alla costruzione della curva? A quali bisogni rispondeva il suo uso? Perché venne accettata? Perché ebbe (ed ha) successo? A che cosa è legato il suo successo? Nel testo si propongono i primi cent’anni della storia della curva, gli anni in cui fu costruita e accettata come strumento utile per produrre e organizzare conoscenza; si disegna la rete delle persone e delle cose che agirono; si traccia in maniera dettagliata, usando un metodo derivante dalla sociologia della scienza, il percorso che trasportò la curva dai tavoli da gioco all’uomo, passando per le stelle.

I giochi, le stelle e l’uomo. Studio sociologico della curva normale

Barbara Saracino
2018

Abstract

Cosa hanno in comune una sondaggista in televisione, un medico in uno studio, un’astronoma in un osservatorio e un fisico in un laboratorio? Tutti e quattro usano continuamente nel loro lavoro la curva normale. In statistica la curva a campana è uno strumento assai usato per compiere inferenze dal campione alla popolazione; in fisica e in astronomia viene adoperata diffusamente nella teoria degli errori, per conoscere il “valore vero” di un fenomeno effettuando molteplici esperimenti o ripetute osservazioni quanto più possibile simili; in medicina viene impiegata in maniera estensiva per stabilire quali sono, ad esempio, le condizioni di normalità nell’interpretazione dei risultati delle analisi di laboratorio, nella valutazione della pressione arteriosa o del peso. Attualmente la curva normale viene usata in maniera non problematica in quasi tutte le scienze. Nel libro si cerca di aprire questa scatola nera, di smontarne le componenti, e di dare risposta ai seguenti interrogativi: quali sono i motivi che portarono De Moivre, Laplace, Gauss e Quetelet alla costruzione della curva? A quali bisogni rispondeva il suo uso? Perché venne accettata? Perché ebbe (ed ha) successo? A che cosa è legato il suo successo? Nel testo si propongono i primi cent’anni della storia della curva, gli anni in cui fu costruita e accettata come strumento utile per produrre e organizzare conoscenza; si disegna la rete delle persone e delle cose che agirono; si traccia in maniera dettagliata, usando un metodo derivante dalla sociologia della scienza, il percorso che trasportò la curva dai tavoli da gioco all’uomo, passando per le stelle.
2018
152
9788857551166
Barbara Saracino
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