La sentenza Marcello Viola c. Italia sancisce la incompatibilità dell’ergastolo ostativo con la garanzia di cui all’art. 3 CEDU: ancorché siano coinvolti reati gravissimi, la previsione di meccanismi presuntivi assoluti contrasta con il fine rieducativo della pena quale declinazione della dignità personale. La Corte di Strasburgo si pone, così, in linea con le più recenti decisioni della Corte costituzionale in tema di pena perpetua, avvalorando il carattere “contro-maggioritario” dei diritti fondamentali in materia penale.
LA RIVOLUZIONE DOLCE DEL PRINCIPIO RIEDUCATIVO TRA ROMA E STRASBURGO
SANTANGELO, ALESSANDRA
2019
Abstract
La sentenza Marcello Viola c. Italia sancisce la incompatibilità dell’ergastolo ostativo con la garanzia di cui all’art. 3 CEDU: ancorché siano coinvolti reati gravissimi, la previsione di meccanismi presuntivi assoluti contrasta con il fine rieducativo della pena quale declinazione della dignità personale. La Corte di Strasburgo si pone, così, in linea con le più recenti decisioni della Corte costituzionale in tema di pena perpetua, avvalorando il carattere “contro-maggioritario” dei diritti fondamentali in materia penale.File in questo prodotto:
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