La creatività dei quiebra ley (rompilegge), che clandestinamente, sans papier, attraversa e penetra i nuovi territori del glocale, rompendo la visione monolitica di una cultura a compartimenti stagni, è metafora vivente di un darsi della cultura come migranza tra habitat di significato. Spesso è la musica, per il suo “linguaggio ad alto voltaggio” universale, a rivelarsi elemento trainante di mescidazione in particolare nei suburbi delle metropoli europee, diventate i luoghi della reale comunicazione, soprattutto laddove la comunità si sviluppa attorno alla pluralità di lingue e etnie diverse e vige una concezione della dimensione come evento sociale. Ma anche la letteratura sta diventando un terreno di incontro/scontro sempre più fertile. Esemplare in questo senso è l’opera di scrittori che – a differenza di tanti autori post-coloniali di lingua inglese, francese o neerlandese che “tornano al centro scrivendo”, secondo la nota definizione di Salman Rushdie – artisticamente rinascono nel loro nuovo centro, lontano dalla cultura di partenza, sovvertendolo, piegando le strutture narrative e linguistiche d’acquisizione alla diversità e facendo fare alla Heimat d’accoglienza l’esperienza accrescitiva dell’estraneità.

I "Quiebra ley” della lingua – Fenomeni di meticciamento nella narrativa tedesca contemporanea

NADIANI, GIOVANNI
2005

Abstract

La creatività dei quiebra ley (rompilegge), che clandestinamente, sans papier, attraversa e penetra i nuovi territori del glocale, rompendo la visione monolitica di una cultura a compartimenti stagni, è metafora vivente di un darsi della cultura come migranza tra habitat di significato. Spesso è la musica, per il suo “linguaggio ad alto voltaggio” universale, a rivelarsi elemento trainante di mescidazione in particolare nei suburbi delle metropoli europee, diventate i luoghi della reale comunicazione, soprattutto laddove la comunità si sviluppa attorno alla pluralità di lingue e etnie diverse e vige una concezione della dimensione come evento sociale. Ma anche la letteratura sta diventando un terreno di incontro/scontro sempre più fertile. Esemplare in questo senso è l’opera di scrittori che – a differenza di tanti autori post-coloniali di lingua inglese, francese o neerlandese che “tornano al centro scrivendo”, secondo la nota definizione di Salman Rushdie – artisticamente rinascono nel loro nuovo centro, lontano dalla cultura di partenza, sovvertendolo, piegando le strutture narrative e linguistiche d’acquisizione alla diversità e facendo fare alla Heimat d’accoglienza l’esperienza accrescitiva dell’estraneità.
2005
Il meticciato culturale - Luogo di creazione, di nuove identità o di conflitto?
367
381
Nadiani G.
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