Il presente contributo mira a fornire una panoramica del fenomeno conosciuto come plurazionalità nelle lingue del mondo. Dopo una breve introduzione, mostrerò le principali funzioni che le marche plurazionali codificano a livello interlinguistico e cercherò di spiegare la loro multifunzionalità tramite il metodo delle mappe semantiche. Passerò poi ad analizzare le principali strategie di marcatura e a discutere uno dei problemi teorici ad esse correlati, nello specifico, se si possa realmente parlare di suppletivismo per quanto riguarda la strategia dell’alternanza della base. Quindi presenterò quali sono le sorgenti diacroniche che è possibile identificare a livello interlinguistico. Infine, mi soffermerò a riflettere sulle difficoltà di chi ha tentato di classificare le costruzioni plurazionali in categorie grammaticali prestabilite e considerate come universalmente valide. Alla luce dei dati analizzati, mostrerò come in realtà la comparazione tipologica non possa basarsi sulle categorie linguistiche, ma su concetti creati ad hoc (comparative concept) dai linguisti per poter rendere conto della diversità linguistica.

Verso una tipologia delle costruzioni plurazionali nelle lingue del mondo

Simone Mattiola
2019

Abstract

Il presente contributo mira a fornire una panoramica del fenomeno conosciuto come plurazionalità nelle lingue del mondo. Dopo una breve introduzione, mostrerò le principali funzioni che le marche plurazionali codificano a livello interlinguistico e cercherò di spiegare la loro multifunzionalità tramite il metodo delle mappe semantiche. Passerò poi ad analizzare le principali strategie di marcatura e a discutere uno dei problemi teorici ad esse correlati, nello specifico, se si possa realmente parlare di suppletivismo per quanto riguarda la strategia dell’alternanza della base. Quindi presenterò quali sono le sorgenti diacroniche che è possibile identificare a livello interlinguistico. Infine, mi soffermerò a riflettere sulle difficoltà di chi ha tentato di classificare le costruzioni plurazionali in categorie grammaticali prestabilite e considerate come universalmente valide. Alla luce dei dati analizzati, mostrerò come in realtà la comparazione tipologica non possa basarsi sulle categorie linguistiche, ma su concetti creati ad hoc (comparative concept) dai linguisti per poter rendere conto della diversità linguistica.
2019
CLUB Working Papers in Linguistics 3
146
176
Simone Mattiola
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/712252
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact