Nata alla fine degli anni Novanta dello scorso Millennio, dalla felice intuizione di Oswald Mathias Ungers, l’idea di Via Culturalis per la città di Colonia è un affascinante dispositivo urbano che ricostituisce a livello visivo, esperienziale ed emotivo la complessità di una delle città più dinamiche del Continente europeo, utilizzando capisaldi monumentali d’altissimo valore simbolico. Il Duomo (Beukers 2004) – fabbrica ‘eterna’ e matrice identitaria della città – è l’avvio d’un percorso che si snoda per ottocento metri, nell’alternanza di tredici tra piccole e grandi piazze, sopra- e sotto-suolo, per concludersi nell’episodio architettonico di Santa Maria in Kapitol (Gassen 2010, 118-131; Kier 2014, 118–133). Il terminus – esteso dal perimetro murario settentrionale a quello meridionale della città romana - coincide col complesso altomedievale succeduto alla Trias Capitolina, insieme sacrarium domi pagano-cristiano (Lichhof) infine Basilica minor (Krings and Schwab 2007). Un itinerario coinvolgente, che fa dialogare gli storici nuclei della Rathaus e Spanischer Bau (entrambi ricostruiti dopo il secondo conflitto) con i sottostanti lacerti del Praetorium, del Palatium merovingio (Precht 1973, 190-195) e della Mikve, bagno lustrale e sinagoga (Doppelfeld 1959, 71-145; Haupt 2000; Schütte and Gechter 2012), ricompresi nel (distrutto) complesso della Rathskapelle di St. Maria in Jerusalem (Kirgus 2005). A Colonia, vuoti e pieni, illusione ed evocazione, dramma e rappresentazione vivono in compresenza scenica: siano essi interventi ultimati o in corso di allestimento, è ora possibile, seppur in forma frammentaria, fruirne gli spazi ctonii. Agli scavi sottostanti Duomo e Römisch-Germanisch Museum (Thomas 2014) si è aggiunto recentemente il Tunnel Johannisstraße (Piroeth 2016-18), l’avanzata sistemazione di Kurt-Hackenberg-Platz e Domplatte mediante la rimodellazione dello Stadtmuseum e della Curia Capitolare (Staab, 2016-2021). La sistemazione degli spazi soprasuolo è stata definita grazie agli interventi di Kurt-Hackenberg-Platz e Gürzenichstraße (Vogt ). Il progetto generale - compreso nella lista BNPS (Bundesprogramm Nationale Projekte des Städtebaus) d’interesse nazionale - è riprova dell’efficacia del moltiplicatore economico nel settore turistico locale generato da investimenti pubblici nel settore della rigenerazione urbana. Anche tal modo, la bi-millenaria città di Colonia può affermarsi quale punto di sintesi tra iconicità del Moderno e istanze di conservazione della memoria storica e collettiva della nazione
Stratificazioni urbane. ‘Via Culturalis’ a Colonia: la rinascita della città post-bellica
Andreina Milan
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
Nata alla fine degli anni Novanta dello scorso Millennio, dalla felice intuizione di Oswald Mathias Ungers, l’idea di Via Culturalis per la città di Colonia è un affascinante dispositivo urbano che ricostituisce a livello visivo, esperienziale ed emotivo la complessità di una delle città più dinamiche del Continente europeo, utilizzando capisaldi monumentali d’altissimo valore simbolico. Il Duomo (Beukers 2004) – fabbrica ‘eterna’ e matrice identitaria della città – è l’avvio d’un percorso che si snoda per ottocento metri, nell’alternanza di tredici tra piccole e grandi piazze, sopra- e sotto-suolo, per concludersi nell’episodio architettonico di Santa Maria in Kapitol (Gassen 2010, 118-131; Kier 2014, 118–133). Il terminus – esteso dal perimetro murario settentrionale a quello meridionale della città romana - coincide col complesso altomedievale succeduto alla Trias Capitolina, insieme sacrarium domi pagano-cristiano (Lichhof) infine Basilica minor (Krings and Schwab 2007). Un itinerario coinvolgente, che fa dialogare gli storici nuclei della Rathaus e Spanischer Bau (entrambi ricostruiti dopo il secondo conflitto) con i sottostanti lacerti del Praetorium, del Palatium merovingio (Precht 1973, 190-195) e della Mikve, bagno lustrale e sinagoga (Doppelfeld 1959, 71-145; Haupt 2000; Schütte and Gechter 2012), ricompresi nel (distrutto) complesso della Rathskapelle di St. Maria in Jerusalem (Kirgus 2005). A Colonia, vuoti e pieni, illusione ed evocazione, dramma e rappresentazione vivono in compresenza scenica: siano essi interventi ultimati o in corso di allestimento, è ora possibile, seppur in forma frammentaria, fruirne gli spazi ctonii. Agli scavi sottostanti Duomo e Römisch-Germanisch Museum (Thomas 2014) si è aggiunto recentemente il Tunnel Johannisstraße (Piroeth 2016-18), l’avanzata sistemazione di Kurt-Hackenberg-Platz e Domplatte mediante la rimodellazione dello Stadtmuseum e della Curia Capitolare (Staab, 2016-2021). La sistemazione degli spazi soprasuolo è stata definita grazie agli interventi di Kurt-Hackenberg-Platz e Gürzenichstraße (Vogt ). Il progetto generale - compreso nella lista BNPS (Bundesprogramm Nationale Projekte des Städtebaus) d’interesse nazionale - è riprova dell’efficacia del moltiplicatore economico nel settore turistico locale generato da investimenti pubblici nel settore della rigenerazione urbana. Anche tal modo, la bi-millenaria città di Colonia può affermarsi quale punto di sintesi tra iconicità del Moderno e istanze di conservazione della memoria storica e collettiva della nazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.