Calvino non ha perseguìto nei suoi racconti l’introspezione e l’approfondimento psicologico preferendo piuttosto coltivare l’intreccio, la relazione tra i fenomeni e i personaggi in modo da farli interagire in un gioco combinatorio. Le metafore euristiche della sua narrativa sono compendiate nelle caratteristiche che, pur nella loro natura così diversa, accomunano i cristalli, i giochi dei tarocchi e quelli degli scacchi. Le forme dei cristalli sono infinite, ognuna diversa da ogni altra, ma tutte si formano attraverso la sedimentazione sui tre assi della lunghezza, larghezza, altezza. I tarocchi e gli scacchi possono dare vita a infinite partite ma tutte si fondano sulla combinazione di poche carte e di pochi pezzi. Il saggio analizza questo gioco combinatorio in tutte le raccolte di Calvino che volta a volta fa per esempio interagire l’ideale e il reale (Il cavaliere inesistente), l’alto e il basso (Il barone rampante), il buono e il cattivo (Il visconte dimezzato). Analogamente Se una notte d’inverno nasce sullo schema di alternative binarie, così come i ventisette racconti di Palomar si dispongono agli incroci di un sistema combinatorio tra tre aree tematiche. Anche in Marcovaldo, nel Castello e nella Taverna dei destini incrociati e perfino nelle Lezioni americane lo sviluppo diegetico deriva dalla combinazione di un numero ridotto di elementi discreti. In questo modo Calvino vince la propria agorafobia intellettuale, anche se il numero indefinito delle combinazioni lo mette al tempo stesso al riparo dalla nevrosi di segno opposto, quello della claustrofobia.

Tarocchi, cristalli e partite a scacchi: la narrativa di Italo Calvino tra arte combinatoria e tensione conoscitiva

Andrea Battistini
2019

Abstract

Calvino non ha perseguìto nei suoi racconti l’introspezione e l’approfondimento psicologico preferendo piuttosto coltivare l’intreccio, la relazione tra i fenomeni e i personaggi in modo da farli interagire in un gioco combinatorio. Le metafore euristiche della sua narrativa sono compendiate nelle caratteristiche che, pur nella loro natura così diversa, accomunano i cristalli, i giochi dei tarocchi e quelli degli scacchi. Le forme dei cristalli sono infinite, ognuna diversa da ogni altra, ma tutte si formano attraverso la sedimentazione sui tre assi della lunghezza, larghezza, altezza. I tarocchi e gli scacchi possono dare vita a infinite partite ma tutte si fondano sulla combinazione di poche carte e di pochi pezzi. Il saggio analizza questo gioco combinatorio in tutte le raccolte di Calvino che volta a volta fa per esempio interagire l’ideale e il reale (Il cavaliere inesistente), l’alto e il basso (Il barone rampante), il buono e il cattivo (Il visconte dimezzato). Analogamente Se una notte d’inverno nasce sullo schema di alternative binarie, così come i ventisette racconti di Palomar si dispongono agli incroci di un sistema combinatorio tra tre aree tematiche. Anche in Marcovaldo, nel Castello e nella Taverna dei destini incrociati e perfino nelle Lezioni americane lo sviluppo diegetico deriva dalla combinazione di un numero ridotto di elementi discreti. In questo modo Calvino vince la propria agorafobia intellettuale, anche se il numero indefinito delle combinazioni lo mette al tempo stesso al riparo dalla nevrosi di segno opposto, quello della claustrofobia.
2019
Letteratura e matematica. Spiragli di infinito
77
102
Andrea Battistini
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