Introduzione: L’approccio conservativo al carcinoma della mammella è stato supportato negli ultimi 15 anni da una maggiore conoscenza della biologia delle neoplasie e dei fattori di rischio specifici. La mastectomia “skin-spearing” è una procedura ben codificata da anni che offre risultati oncologicamente sovrapponibili alla mastectomia tradizionale in casi selezionati. [1-2] L’interessamento del capezzolo è estremamente raro nelle neoplasie periferiche. [3] Pertanto la mastectomia sottocutanea è stata proposta come alternativa oncologicamente valida. [4] Metodi: Nel periodo 2000 – 2002 abbiamo eseguito 15 interventi di mastectomia sottocutanea con asportazione completa del tessuto mammario e ricostruzione immediata con protesi in 14 pazienti (1 caso bilaterale). In 8 pazienti era presente un carcinoma in situ (1 caso bilaterale), in 6 un carcinoma duttale infiltrante. I criteri di inclusione erano: carcinoma in situ o carcinoma duttale infiltrante di diametro inferiore ai 15 mm in sede periferica. In tutti i casi è stata eseguita la ricerca del linfonodo sentinella (estemporanea negativa in tutti i casi). Sono state escluse dalla procedura le pazienti con metastasi linfonodali all’estemporanea. Le pazienti sono poi state sottoposte a chemioterapia secondo i protocolli correnti. Risultati: Il follow-up medio è stato di 34 mesi. Nessuna delle pazienti ha sviluppato recidive locali né metastasi a distanza Conclusioni: La mastectomia sottocutanea, se eseguita in pazienti selezionate ed asportando completamente il tessuto mammario offre risposte oncologicamente sovrapponibili alla mastectomia o alla quadrantectomia, e risultati estetici ottimali.
La mastectomia sottocutanea oncologicamente radicale
PANETTIERE, PIETRO;
2004
Abstract
Introduzione: L’approccio conservativo al carcinoma della mammella è stato supportato negli ultimi 15 anni da una maggiore conoscenza della biologia delle neoplasie e dei fattori di rischio specifici. La mastectomia “skin-spearing” è una procedura ben codificata da anni che offre risultati oncologicamente sovrapponibili alla mastectomia tradizionale in casi selezionati. [1-2] L’interessamento del capezzolo è estremamente raro nelle neoplasie periferiche. [3] Pertanto la mastectomia sottocutanea è stata proposta come alternativa oncologicamente valida. [4] Metodi: Nel periodo 2000 – 2002 abbiamo eseguito 15 interventi di mastectomia sottocutanea con asportazione completa del tessuto mammario e ricostruzione immediata con protesi in 14 pazienti (1 caso bilaterale). In 8 pazienti era presente un carcinoma in situ (1 caso bilaterale), in 6 un carcinoma duttale infiltrante. I criteri di inclusione erano: carcinoma in situ o carcinoma duttale infiltrante di diametro inferiore ai 15 mm in sede periferica. In tutti i casi è stata eseguita la ricerca del linfonodo sentinella (estemporanea negativa in tutti i casi). Sono state escluse dalla procedura le pazienti con metastasi linfonodali all’estemporanea. Le pazienti sono poi state sottoposte a chemioterapia secondo i protocolli correnti. Risultati: Il follow-up medio è stato di 34 mesi. Nessuna delle pazienti ha sviluppato recidive locali né metastasi a distanza Conclusioni: La mastectomia sottocutanea, se eseguita in pazienti selezionate ed asportando completamente il tessuto mammario offre risposte oncologicamente sovrapponibili alla mastectomia o alla quadrantectomia, e risultati estetici ottimali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.